Roberto Magris, pianoforte, arrangiamenti; Tony Lakatos, sax tenore e soprano; Maciej Sikala, sax tenore e soprano; Lukas Oravec, tromba e flicorno; Rudi Engel, contrabbasso; Gasper Bertoncelj, batteria.
Un ritorno eccellente, un ensemble che è quasi un manifesto: Roberto Magris rimette in pista dopo vent’anni il suo storico progetto Europlane for Jazz, proprio dove tutto iniziò, alla Mole, nell’Ancona Jazz Festival del 2009. Un sestetto ad assetto europeo – Ungheria, Slovacchia, Slovenia, Germania, Polonia – che suona come un’orchestra da camera lanciata a tutta velocità, tra riferimenti colti e swing viscerale.
Magris, triestino classe ’59, è una figura centrale del jazz europeo contemporaneo, forte di oltre venti incisioni per l’etichetta americana JMood. Il suo stile pianistico affonda nel be-bop e guarda avanti: richiami a McCoy Tyner, Timmons, Monk, Pullen, Hill si intrecciano in un fraseggio che è insieme impulso e lirismo, rigore e libertà. Al suo fianco, musicisti di primissima fascia, tra cui l’ungherese Tony Lakatos, uno dei massimi sassofonisti europei, presenza stabile accanto a giganti americani come Al Foster e George Mraz.
Il gruppo presenta in anteprima italiana il nuovo disco Freedom Is Peace, già acclamato dalle riviste specializzate internazionali. Un titolo che è già una dichiarazione di poetica, un invito a lasciarsi attraversare da una musica piena di cuore, tradizione e passione. Una serata che promette emozioni ad alta definizione.