Raramente accade che chi realizza un proprio sogno stia in effetti realizzando il sogno di tutti. Il Museo del Giocattolo e del Bambino di Ancona è una di queste rare eccezioni: un luogo difficile da descrivere per il grado di suggestione che è capace di creare e per la densità delle opere, delle collezioni e delle attrazioni che ospita.
Frutto di una grande passione e ricerca da parte di Gioia Prevetti e di suo figlio Gabriele Ogiva, il museo raccoglie balocchi, modellini, oggetti, vestiti e accessori da tutto il mondo e di tutte le epoche ed è gestito dall’associazione culturale Musam&co. Per gli appassionati di cinema il sogno va oltre ogni confine con una galleria di rarità tra manifesti, riviste storiche e una saletta dedicata. Il Teatrino del Guasco, un piccolo gioiello di acustica ed eleganza, è integrato armonicamente tra le vetrine espositive e offre spettacoli e musica per tutte le età, incontri di poesia e letteratura.
La cornice dei locali, nel cuore di Ancona, invita a tornare e a rimanere grazie anche all’Art Gallery Caffè (unico ambiente per cui è necessaria la tessera Arci) che si presta per incontri sia privati che associativi. L'esposizione, sviluppata su 400 metri quadrati, ripercorre la storia del giocattolo e dell'infanzia dall'antichità all'Ottocento romantico e pre-industriale, fino ad arrivare agli anni del boom economico. Bambole in biscuit, antichi orsi, automobiline di latta, soldatini in pasta, ricami, abiti, fotografie e tanti altri oggetti d'epoca: tutto questo e molto altro può essere ammirato durante la visita.
Il museo è nato per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle problematiche legate all'infanzia e in particolare sulla salvaguardia del diritto del bambino al gioco. Spalancando le porte del museo, ad accogliere i visitatori sono tanti bei giocattoli di una volta, quelli che fecero la felicità di quei bambini con i calzoni corti che furono i nonni dei nostri nonni. Quelli erano i loro giochi che ora ci guardano dalle vetrine per parlarci del tempo che fu, di un passato traboccante di fantasia, di armoniosa bellezza, di dolcezza infinita. A tutto ciò fanno da cornice oggetti di vita dell'epoca degli oggetti esposti.