Musica Classica
dal  17 Ottobre
al  19 Ottobre
Teatro Pergolesi Jesi (AN)www.fondazionepergolesispontini.com

Descrizione

La misteriosa grandezza del “Don Giovanni, ossia Il dissoluto punito”, dramma giocoso in due atti di Wolfgang Amadeus Mozart su libretto di Lorenzo Da Ponte, torna ad illuminare il Teatro G.B. Pergolesi di Jesi: sarà il capolavoro del compositore salisburghese ad inaugurare la 58/a Stagione Lirica di Tradizione, venerdì 17 ottobre alle ore 20:30 con replica domenica 19 ottobre alle ore 16.
 
Nel teatro che, dal 1798, vanta una tradizione lirica ininterrotta, “Don Giovanni” di Mozart/Da Ponte è stato rappresentato solo tre volte, nel 1988, 2006 e 2014. L’opera viene proposta in una nuova produzione frutto della collaborazione tra teatri italiani e europei: Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi, Fondazione Teatro Coccia di Novara, Teatro Marrucino di Chieti, Opéra-Théâtre de l’Eurométropole de Metz, NOF Nouvel Opéra Fribourg – Neue Oper Freiburg. Nuovo l’allestimento, costruito nei laboratori scenografici e di sartoria della città marchigiana.
 
La direzione è affidata ad Arthur Fagen, direttore Musicale dell’Opera di Atlanta dal 2010, ospite regolare delle più grandi istituzioni musicali dell’Europa e degli Stati Uniti, già assistente di James Levine alla Metropolitan Opera e direttore stabile di importanti istituzioni teatrali (Kassel, Brunswick, Flanders Opera, Queens Symphony Orchestra).
Firma la produzione il consolidato gruppo creativo composto da Paul-Émile Fourny alla regia, Benito Leonori per le scene, Giovanna Fiorentini ai costumi, luci di Patrick Méeüs e visual designer Mario Spinaci. Il cast è prevalentemente under 35, con artisti di valore internazionale: Christian Federici (Don Giovanni), Maria Mudryak (Donna Anna), Louise Guenter (Donna Elvira), Valerio Borgioni (Don Ottavio), Stefano Marchisio (Leporello), Gianluca Failla (Masetto), Eleonora Boaretto (Zerlina), Luca Dall’Amico (Commendatore).
Under 35 anche l’orchestra, il Time Machine Ensemble, orchestra giovanile nata 8 anni fa in seno alla Fondazione Pergolesi Spontini. Canta il Coro Ventidio Basso di Ascoli Piceno. L’edizione è Bärenreiter.
 
Dedicato al seduttore e conquistatore di donne “d'ogni grado, d'ogni forma, d'ogni età” per il puro “piacer di porle in lista”, “Don Giovanni” debuttò a Praga il 29 ottobre 1787, diretto dallo stesso Mozart. L'accoglienza della prima fu entusiastica; definita da Wagner “l’Opera delle Opere”, ha avuto una vita scenica ininterrotta.
Ma chi è Don Giovanni? Il gaudente acceso d’instancabile vitalismo, il libertino incurante delle convenzioni, l’uomo che concepisce l’erotismo come forma di conoscenza e, ancor più, lo sfrontato eroe che osa lanciare la sua sfida a Dio. Condannato, inevitabilmente, a subirne la punizione. Il protagonista dell’opera di Mozart è un personaggio inafferrabile, che filosofi e studiosi così come psicanalisti e teologi hanno tentato di analizzare secondo diverse angolature, sedotti dal suo fascino sfuggente. L’origine è eminentemente letteraria e si snoda attraverso un lunghissimo albero genealogico: sul versante teatrale passa attraverso Molière (Don Juan ou Le festin de pierre, 1665) e Goldoni (Don Giovanni Tenorio o sia Il dissoluto, 1735); i due antecedenti più significativi, però, restano il dramma El burlador de Sevilla del monaco Tirso de Molina, pubblicato nel 1630, e l’opera Il convitato di pietra, con tutte le sue numerose intonazioni. Sottoposte a opportune manipolazioni, queste radici letterarie forniranno il basamento per il libretto dell’opera.
 
Nella lettura di Paul-Émile Fourny, “Don Giovanni” è un personaggio che trae ispirazione da figure oscure, mitiche e leggendarie come Dracula o Nosferatu… un "vampiro" d'amore, sempre in movimento, che evoca la lunga migrazione di una creatura inafferrabile, guidata dal sangue della verginità. “Il mito – spiega il regista - nasce come racconto favoloso e popolare che narra le azioni e le avventure di esseri che personificano e rappresentano le forze della natura. Un mito sì, come quello del vampiro, che verrà infine catturato e punito dal soprannaturale al momento del banchetto di pietra”.
 
Per la recita domenicale del “Don Giovanni” è previsto un servizio di “Opera accessibile” con audiodescrizione per persone cieche e ipovedenti, sopratitoli per persone sorde e ipoudenti, percorsi e guide inclusive prima dello spettacolo. Grazie alla collaborazione tra Fondazione Pergolesi Spontini e AXESS Associazione per l’Accessibilità alla Cultura, domenica 19 ottobre dalle ore 14 gli utenti del servizio sono coinvolti in un percorso inclusivo e multisensoriale alla scoperta dell’opera, quindi alle ore 15 guida all’opera, e alle ore 16 lo spettacolo accessibile.
 
Con questo spettacolo la Fondazione Pergolesi Spontini celebra la Giornata Internazionale del Patrimonio Culturale Immateriale, rinnovando il proprio impegno a tutelare e tramandare “la pratica del canto lirico in Italia”, patrimonio dell’UNESCO. L’iniziativa è promossa in accordo con il Comitato per la Salvaguardia dell’Arte del Canto Lirico Italiano.
 
 
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Firmato nella direzione artistica da Cristian Carrara, e con la direzione generale di Lucia Chiatti, il cartellone della 58/a Stagione Lirica del Teatro Pergolesi di Jesi propone, fino a dicembre, quattro titoli d’opera e un balletto.
 
Venerdì 21 novembre ore 20,30 e domenica 23 novembre ore 16 con anteprima giovani il 19 novembre ore 16, torna nella città natale di Giovanni Battista Pergolesi e nel teatro a lui intitolato, “L’olimpiade”, dramma per musica in tre atti su libretto di Pietro Metastasio, nell’edizione critica di Francesco Degrada e Claudio Toscani per l’Edizione Fondazione Pergolesi Spontini. La direzione è affidata a uno dei più importanti specialisti del repertorio antico, Giulio Prandi, sul podio dell’Orchestra Ghislieri. Nuova la produzione, con la regia affidata a Fabio Ceresa. Scene e costumi sono di Bruno Antonetti e Giulia Negrin, vincitori della quinta edizione del concorso dedicato a Josef Svoboda “Progettazione di Allestimento scene e costumi di Teatro Musicale” riservato ad iscritti al Biennio di Specializzazione in Scenografia delle Accademie di Belle Arti di Macerata, Bologna, Venezia, Carrara, Bari e Brera. Il cast si compone di specialisti del repertorio barocco quali José Maria Lo Monaco (Licida), Silvia Frigato (Argene), Anicio Zorzi Giustinaini (Clistene), Carlotta Colombo (Aristea), Theodora Raftis (Megacle), Matteo Straffi (Aminta), Francesca Ascioti (Alcandro).
 
Con lo stesso team creativo ed un unico impianto scenico in continuità con quello di Olimpiade, prende vita, la settimana successiva (sabato 29 novembre ore 20,30 e domenica 30 novembre ore 16, anteprima il 27 novembre ore 16) un titolo d’opera al debutto assoluto: “Il giudizio di Paride. Processo a un deicida”, libretto di Fabio Ceresa, e musica di Paolo Marchettini, compositore italiano, oggi residente a New York, docente presso la Manhattan School of Music. Anche questo titolo sarà eseguito dal Time Machine Ensemble, diretto da Gianluca Martinenghi. Nella compagnia di canto sono Laura Stella (Hera), Gaia Cardinale (Atena), Elena Antonini (Afrodite), Benedetta Mazzetto (Artemide/Apollo) e Mattia Fiocco (Asclepio/Zeus).
La storia, ambientata nella monumentale sala di un tribunale ultraterreno, chiama Paride a rispondere dell’assassinio di Achille, eroe di sangue divino. Sullo scranno del giudice siede Hera, a rappresentare l’accusa è Atena, alla difesa Afrodite, testimoni Apollo, Artemide, Asclepio e persino Zeus. Ma la sentenza non spetta agli dèi. Sarà il pubblico a decidere se Paride sia colpevole o innocente.
 
Quarto titolo è “La bohème” di Puccini, in scena venerdì 19 dicembre ore 20,30 e domenica 21 dicembre ore 16 con anteprima giovani il 17 dicembre ore 16. L’allestimento è dell’Opéra-Théâtre de l’Eurométropole de Metz, la regia di Paul-Émile Fourny, le scene di Valentine Bressan e i costumi di Dominique Louis, luci di Patrick Méeüs. Nel cast Elisa Verzier (Mimì), Matteo Roma (Rodolfo), Daniele Terenzi (Marcello), al debutto in questo ruolo, Giulia Mazzola (Musetta), Eugenio di Lieto (Colline), Giacomo Medici (Schaunard). La direzione è affidata a Jacopo Rivani sul podio della FORM Orchestra Filarmonica Marchigiana, cantano il Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini” e i Pueri Cantores “Domenichino Zamberletti”.
 
Chiude la stagione “Romeo e Giulietta” balletto in due atti su musica di Tchaikovsky (29 dicembre), liberamente ispirato al romanzo di William Shakespeare; coreografia e costumi di Federico Veratti e scenografia di Marco Pesta, sul palcoscenico Il Balletto di Milano.
 
Ad arricchire il programma “Intorno alla stagione lirica”, proseguono le attività di formazione del pubblico con le guide all’opera a cura del direttore artistico, il progetto “Musicadentro” con gli studenti che assistono alle anteprime riservate, i servizi di accessibilità alle recite domenicali del cartellone lirico per spettatori con disabilità sensoriale, ipovedenti e ipoudenti.
 
 
La Stagione Lirica è organizzata dalla Fondazione Pergolesi Spontini
Con il sostegno di Ministero della Cultura – Regione Marche
Soci Fondatori Comune di Jesi – Comune di Maiolati Spontini
Partecipanti Aderenti Comune di Monsano, Comune di Morro d’Alba
Partecipante Sostenitore Camera di Commercio delle Marche
Fondatore sostenitore Pieralisi Maip Spa
Sponsor PS Medical Center
Educational partner Trevalli Cooperlat
In collaborazione con Regionale di Trenitalia S.p.A.
Social Media Partner Taffo Funeral Services Ancona
Con il supporto tecnico di ECO. Ecologicamente Culturali
 
Si ringraziano tutti i MECENATI 2025 per il contributo erogato tramite ART BONUS
 
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