di Aristofane
traduzione Nicola Cadoni
adattamento Emanuele Aldrovandi e Serena Sinigaglia
con Lella Costa
e con [in o. a.] Marco Brinzi, Francesco Migliaccio, Stefano Orlandi
Maria Pilar Pérez Aspa, Giorgia Senesi, Irene Serini
regia Serena Sinigaglia
produzione INDA e Teatro Carcano
Una guerra interminabile, un mondo sull’orlo del collasso e un’unica, folle arma di ribellione: lo sciopero del sesso. Lisistrata torna sul palco, irresistibile e attualissima, per chiamare a raccolta le donne.
Il testo di Aristofane si regge su un presupposto terribilmente serio e grave, qualcosa che da sempre affligge l'umanità e pare essere inarrestabile: la guerra. Lisistrata stessa sembra scritta come un’eroina della tragedia. Altro che commedia!
Un’Atene dove non ci sono più uomini, perché tutti al fronte. Un mondo che si sta sgretolando e intanto politici e tecnocrati di Atene e Sparta che non sanno, non possono, non vogliono risolvere la situazione. Ci ricorda qualcosa?
La grande commedia è sempre una provocazione, scandalo che scuote le coscienze. È l'assurdo che si fa segno di ribellione, di visioni altre, magari poco probabili ma forse possibili. Lo sciopero del sesso da parte delle donne può essere una soluzione per fermare la guerra? Per rilanciare la vita e l'amore? Oggi più di ieri questa esilarante e perfetta commedia ci parla. Il suo antico richiamo risuona potente: «Donne di tutto il mondo, unitevi! Perché non ci provate? Magari è la volta buona che ci riuscite!».