Teatro e Danza
21 Novembre ore 21,15Teatro Persiani Recanati (MC)071 2072439www.amatmarche.net

Descrizione

di Eduardo De Filippo
da un’idea di Vincenzo Ambrosino e Luca Saccoia
con Luca Saccoia
regia Lello Serao
spazio scenico, maschere e pupazzi Tiziano Fario
manovratori Salvatore Bertone, Paola Maria Cacace
Simone Di Meglio, Angela Dionisia Severino, Irene Vecchia
formazione e coordinamento manovratori Irene Vecchia
luci Luigi Biondi e Giuseppe di Lorenzo
costumi Federica del Gaudio
musiche originali Luca Toller
realizzazione scene Ivan Gordiano Borrelli
assistente di scena Giorgia Lauro
assistente alla regia Emanuele Sacchetti
produzione Teatri Associati di Napoli/Teatro Area Nord e Interno 5
con il sostegno di Fondazione Eduardo De Filippo e Teatro Augusteo
 
[PRIMA ED ESCLUSIVA REGIONALE]
 
 
Una messinscena non convenzionale che vede un attore interagire con sette pupazzi animati da un gruppo di manovratori costituito ad hoc. Lo spettacolo, fedele al testo di Eduardo, evoca le vicende della famiglia Cupiello, aprendo uno squarcio dentro l’immaginario e la memoria di ogni spettatore. Un sogno che prende vita attraverso il teatro di figura nel quale l’attore Luca Saccoia s'immerge riemergendone come Tommasino che, dopo aver detto il fatidico “sì” a suo padre, rivive e fa rivivere quel Natale che ci accompagna da 90 anni. Eccolo, allora, farsi interprete a suo modo di una tradizione, testimone di un rito e di una rievocazione di fatti e accadimenti familiari comici e tragici che hanno segnato la sua vita e quella di quanti alla rappresentazione prendono parte.
Per farlo e rendere ripetibile il rito, si serve di pupazzi, di figure che si rianimano dentro i suoi sogni/incubi, che continuano a riaffacciarsi ogni anno come il presepe e i suoi pastori. Si lascia sorprendere ancora una volta dalle storie che questi raccontano, vi prende parte, gli fornisce le battute, riaccarezza il sogno di Luca Cupiello di smussare i conflitti attraverso il rituale del presepe.
 
Il presepe è l’orizzonte in cui si muove tutta l’opera, sia in senso reale che metaforico. È l’elemento necessario a Luca Cupiello per sperare in un'umanità rinnovata e senza conflitti, ma anche la rappresentazione della nascita e della morte. È il tempo del passaggio dal vecchio al nuovo, la miscela tra passato e presente, un’iconografia consolidata e, al tempo stesso, da destrutturare di continuo. Il presepe si rinnova ogni anno, è ciclico come le stagioni, può piacere o non piacere.
 
Lello Serao


 

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