di Neil Simon traduzione, adattamento e regia Gianluca Guidi con Gianluca Guidi e Giampiero Ingrassia e Fabrizio Corucci, Riccardo Graziosi Rosario Petix, Simone Repetto e con Claudia Tosoni, Chiara Ruta scene e costumi Carlo De Marino musiche Maurizio Abeni luci Umile Vainieri assistente alla regia Francesca Somma produzione Virginy L’isola Trovata
Devo dire che non è difficile scegliere Neil Simon come autore da rappresentare. Non risulta nemmeno difficile scegliere La strana coppia come titolo per cercare i favori del pubblico e/o dei gestori dei teatri. Va detto però che è altresì molto difficile trovare autori o testi della stessa levatura o abilità drammaturgica, soprattutto contemporanei. Meraviglioso “rappresentante” di Storie, straordinario dialoghista e uomo con un senso dell’umorismo impareggiabile, oggi Neil Simon (per il pubblico italiano) potrebbe apparire sulla carta “vecchio”. Ma non lo è. Al di là delle nevrosi, di natura diversa, che appartengono a Felix e Oscar (oggi assolutamente al passo coi tempi) e con qualche difficoltà nella traduzione di alcune battute che solo in lingua inglese sono comprensibili giochi di parole, la difficoltà maggiore nel rappresentare una sua commedia è esclusivamente “temporale”: le perfette fotografie di uno spaccato sociale americano di quei tempi, difficile da rappresentare nel 2023. In nostro aiuto arriva però il tema del “matrimonio fallito”, dell’essere uomini single devastati dalla separazione dalla propria consorte. Più che attuale. Per il resto, il teatro anglofono (sia Broadway sia West-End londinese) ha (nel tempo) istruito il proprio pubblico ad assistere a ogni tipo di spettacolo (noi italiani non siamo al passo) definendone i confini in vere e proprie categorie. Ecco La strana coppia viene (da loro) inserita oggi, nella categoria revival che potrebbe essere tradotta con un “come eravamo”. Il pubblico si siede in platea sapendo bene cosa lo aspetta. Va (numeroso) ad assistere a tutto quello che gli viene proposto. Unica prerogativa richiesta, per decretarne il successo o meno, è la qualità della produzione. Il pubblico va a rendere omaggio o ad un grande autore o a chi lo interpreta sapendo benissimo quale precisa natura ha la rappresentazione a cui sta per assistere. Si rilassa e si diverte. Quindi, cosa per altro assolutamente consigliabile anche altrove, è meglio fidarsi dell’autore. Soprattutto quando è Neil Simon. Quindi avviamoci a teatro con la speranza di far assistere a due ore di divertimento.