Ultimo lembo della Marca d'Ancona a ridosso dell'Umbria, Fabriano è circondata da verdeggianti paesaggi e da un'incontaminata natura che ne fa un felice esempio di riuscito connubio tra architettura e morfologia del luogo. Fabriano è stato un importante crocevia culturale dalle antiche origini e tradizioni che ancora oggi caratterizzano questo territorio ed espressione di un passato lontano e recente che è possibile cogliere nei valori ambientali, nella visione mutevole del paesaggio, nei caratteri dell'edilizia rurale, nell'aspetto silenzioso delle viuzze estranee al frastuono delle città, nell'estrema cordialità dei rapporti umani. Un soggiorno a Fabriano vi sorprenderà per la ricchezza delle sue terre generose ed ospitali che a piene mani offronto i loro frutti e le loro bellezze dolci e selvagge, regalandovi attimi di pura emozione, lasciandovi sospesi a veleggiare tra arte e storia, spiritualità e buona cucina, modernità e tradizione.

Nel corso del XIII secolo, complice anche la floridezza economica diffusa a Fabriano grazie al commercio della carta, si svilupparono nel nucleo storico della cittadina cantieri architettonici e pittorici di fondamentale importanza.  

Il Loggiato di S. Francesco, ricostruzione di un portico del ‘400, con le19 logge fu realizzata alla fine delXVII secolo; l’Oratorio della Carità di fronte alla facciata dell’ex chiesa di San Francesco, iniziato nel 1587,  è sede della Confraternita della Carità. Il Palazzo del Podestà, uno dei più alti esempi di stile gotico nelle Marche, eretto nel 1255, interamente in pietra bianca di Vallemontagnana. Nella Piazza Centrale ( Platea Magna), è possibile ammirare la Fontana Sturinalto, un vero gioiello incastonato in una degna cornice, a base ottagonale costruito in tre bacini digradanti. Il Palazzo del Comune, già sede della signoria dei Chiavelli, affonda le radici nel secolo XIV; il Palazzo Vescovile, sede del Vescovado la cui facciata, di carattere seicentesco, è affiancata dalla Torre dell’Orologio. L’Ex ospedale di S. Maria del Buon Gesù , stupendo complesso edilizio eretto a partire dal 1456 per riunire le varie strutture ospedaliere, completamente ristrutturato agli inizi degli anni’90 per accogliervi le opere della Pinacoteca. Il Portico dei Vasari, unico esempio rimasto della fiancheggiata di portici, della metà dell’Ottocento, che caratterizzava la piazza.

Importante anche la presenza di edifici di culto tra cui ricordiamo: la Cattedrale di S. Venanzio (XII-XX sec.) importante “museo” di dipinti manieristi e barocchi, la Chiesa di S. Benedetto del 1244, uno dei più felici esempi di arte barocca della città. Il Complesso S. Domenico con al suo interno la cappella di S. Orsola, affrescata intorno al 1369 da Allegretto Nuzi. Il Monastero dei Ss. Biagio e Romualdo già esistente nel 1210 e nella cripta è conservato il sarcofago marmoreo con le reliquie di S. Romualdo, fondatore dell’ordine camaldolese. L’Ex monastero di S. Agostino fondato nel 1216, subisce poi diversi interventi di restauro e della struttura originaria si conservano esternamente l’abside ed il lato destro, sul quale si apre un elegante portale romanico-gotico. La Chiesa di S. Onofrio (della Scala Santa) fondata nel 1407 ed intitolata a S. Girolamo, diviene monastero di suore francescane, restaurato e ampliato nel 1478.

La costruzione di impianti di origine religiosa dal grande patrimonio storico-artistico come le abbazie, le Chiese, i dipinti murali, le opere su tavola, tutte sculture distribuite in modo uniforme sul territorio costituiscono un esempio di “museo diffuso”.

Di forte valenza religiosa è la ramificazione delle abbazie lungo le arterie principali e i corsi d’acqua.  L’Eremo di San Silvestro fondato nel 1231 da San Silvestro, padre dell’omonima congregazione benedettina, è situato sul monte Fano in una suggestiva paesaggistica, ospitando al suo interno le spoglie del Santo fondatore. L’Abbazia di Val di Sasso, antico cenobio benedettino, venne poi acquistata da Chiavello Chiavelli e donato ai Frati Minori che lo trasformarono in uno dei più famosi cenobi francescani delle Marche. L’Abbazia di San Cassiano in Valbagnola voluta dai Signori di Chiaromonte nel sec. XI fu monastero di benedettini ed è a questo periodo che risalgono le strutture più antiche del complesso. Oggi è proprietà dei monaci silvestrini. L’ Eremo di Grottafucile: eremo rupestre con vista spettacolare sulla Gola della Rossa. L’Abbazia di Valdicastro fondata da San Romualdo (fondatore dell’ordine camaldolese), tra il 1005 ed il 1009, il quale scelse il sito per condurre vita eremitica. L’Eremo dell’Acquarella  anche questo monastero fondato da San Romualdo nel XIV secolo;

Le origini medioevali del territorio sono espresse nei castelli sorti a difesa del territorio, che ancora oggi mantengono intatto il loro stile di borgo rurale. Il Castello di Bastia, costruito sotto Francesco Sforza, il Castello di Castelletta , racchiuso in una chiostra di monti aspra e selvaggia, appartenne originariamente ai signori di Rovellone e successivamente ceduto al comune di Fabriano nel 1300,  il castello di Collamato, collocato in un contesto paesaggistico tra i più sublimi e intatti dell’intero comprensorio fabrianese, il Castello di Precicchie, feudo dei conti Attoni caduto poi sotto il dominio dei Rovellone e ceduto infine al comune di Fabriano all’inizio del sec.XIV, mantiene intatto il fiero passato testimoniato dal nucleo fortificato e dalle massicce mura, dalla porta d’accesso al castello e da un imponente torrione.

Da ricordare il Museo della Carta e della Filigrana che ha la sua sede all'interno di uno dei più bei complessi monumentali della città di Fabriano, l'antico Convento di San Domenico, la Pinacoteca Civica "Bruno Molajoli", situata presso lo  Spedale di Santa Maria del Buon Gesù, il Teatro Gentile, senza dubbio uno dei migliori teatri della Regione, soprattutto per la sua acustica.

 Foto tratte da www.fabrianoturismo.it 

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