Musica Classica
dal  19 Dicembre
al  21 Dicembre
Teatro Pergolesi Jesi (AN)www.fondazionepergolesispontini.com
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Descrizione

Al via dal 5 dicembre, al Teatro Pergolesi di Jesi, le prove per il quarto titolo della 58/a Stagione Lirica di Tradizione, “La bohème” di Puccini su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, che andrà in scena venerdì 19 dicembre ore 20,30 e domenica 21 dicembre ore 16 con anteprima giovani il 17 dicembre ore 16. La riunione di compagnia, le prime prove musicali e di regia, segnano l’inizio di una nuova produzione mentre in palcoscenico ci si prepara al montaggio delle scene e in sartoria si sistemano costumi e accessori.
Dopo i successi del “Don Giovanni” di Mozart/Da Ponte, “L’Olimpiade” di Pergolesi/Metastasio, e dell’opera al debutto assoluto “Il giudizio di Paride” di Marchettini/Ceresa, il cartellone prosegue ora sotto il segno del grande repertorio lirico e do uno dei titoli più amati dal pubblico.
Il capolavoro pucciniano si avvale della coproduzione dell’Opéra-Théâtre de l’Eurométropole de Metz, teatro francese che da tempo collabora con la Fondazione Pergolesi Spontini.
La regia è di Paul-Émile Fourny, le scene di Valentine Bressan, i costumi di Dominique Louis, luci di Patrick Méeüs, assistente alla regia Noah Vannei. La direzione è affidata a Jacopo Rivani sul podio della FORM Orchestra Filarmonica Marchigiana, cantano il Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini” (maestro del coro Massimo F. Malaspina) e i Pueri Cantores “Domenichino Zamberletti” (maestro del coro Gian Luca Paolucci).
Nella compagnia di canto sono Elisa Verzier (Mimì), Matteo Roma (Rodolfo), Giulia Mazzola (Musetta), Daniele Terenzi (Marcello), al debutto in questo ruolo, Giacomo Medici (Schaunard), Eugenio di Lieto (Colline); completano il cast Stefano Gennari (Benoit/Alcindoro), Andrea Pistolesi (Sergente dei Doganieri), Alessandro Pucci (Parpignol e venditore), Bruno Venanzi (Doganiere), figuranti Andrea Altini, Yassine Barri, Renato Moiso, Giulia Salvarani.

“Sia nella produzione che nella regia ci siamo ispirati all’universo del film “Moulin Rouge!” di Baz Luhrmann; alcune scene saranno del tutto allucinatorie. I miei personaggi non saranno ‘ben presentabili’, ma veri! In questo rispetto la volontà di Puccini, che desiderava essere il più vicino possibile alla realtà sociale dell’epoca”, fa sapere il regista Paul-Émile Fourny.
Uno stile industriale, con vetrate da atelier, bulloni, lampadine nude e lampioni, e costumi tra Belle Époque (piume, reti, cilindri e pince-nez) e universo steampunk, evocano nell’allestimento le folli serate di festa parigine, ma anche i disagi vissuto dai giovani protagonisti nelle loro anguste mansarde. Un panorama che fa da sfondo – aggiunge Fourny – ad un “affresco sociale che tratta del passaggio dalla vita studentesca a quella professionale, del confronto talvolta brutale con il mondo reale. L’opera parla dei tormenti della giovinezza che passa dalla spensieratezza all’angoscia, un periodo di transizione ricco di emozioni e sentimenti. È una radiografia vivente della gioventù dell’epoca, nella Parigi negli anni '30 dell'Ottocento, ma anche di una gioventù che esiste ancora oggi, ed esita, alle soglie dell’età adulta, tra ragione e sentimenti… un tema senza tempo”.
 
Per la recita domenicale di Bohème è previsto un servizio di “Opera accessibile” con audiodescrizione per persone cieche e ipovedenti, sopratitoli per persone sorde e ipoudenti, percorsi e guide inclusive prima dello spettacolo. Grazie alla collaborazione tra Fondazione Pergolesi Spontini e AXESS Associazione per l’Accessibilità alla Cultura, gli utenti del servizio saranno anche coinvolti in un percorso inclusivo e multisensoriale alla scoperta dell’opera.
 
Firmato nella direzione artistica da Cristian Carrara, e con la direzione generale di Lucia Chiatti, il cartellone della 58/a Stagione Lirica del Teatro Pergolesi di Jesi si chiude il 29 dicembre con “Romeo e Giulietta” balletto in due atti su musica di Tchaikovsky (29 dicembre), liberamente ispirato al romanzo di William Shakespeare; coreografia e costumi di Federico Veratti e scenografia di Marco Pesta, sul palcoscenico Il Balletto di Milano.
 
 
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