Mostre d'Arte
dal  09 Aprile 2022
al  31 Luglio 2022
da lunedì a domenica 9,30-13 e 15,30-19,30
Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, Palazzo Bisaccioni Jesi (AN)
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Descrizione

A cura di Massimo Minini, progetto espositivo ideato da Roberta Angalone
La Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, nella rinascimentale sede di Palazzo Bisaccioni,celebraLuigi Ghirri,maestrodella fotografia contemporanea,in occasione del trentennaledalla morte,attraverso una mostra che vuoleproporsi come un racconto emozionale, unpercorso che disveli al visitatoreil modoin cuiGhirrientra in rapporto con le cose,celebrando l’artista e ponendo l’attenzione sulla sua intima necessità di fotografare.

La mostra “Luigi Ghirri (non) luoghi”, a cura di Massimo Minini,si compone di quaranta fotografie provenientidacollezioniprivate.Obiettivo del progetto espositivo, ideato daRoberta Angalone,èricordare l’artistaanalizzandonelaricercafotograficadal punto di vista delle motivazionie dei sentimentiattraverso un percorsochenetocca i punti di interesseele questioni.Reggiano di origine,grazie all’assidua frequentazione del gruppo degli artisti concettuali modenesi, Ghirrisiavvicina alla fotografiaintorno agli anni ’70,iprimi scatti sono realizzati durante le vacanze estive o i finesettimanae tanto basta perché si renda contoche la macchina fotograficasarebbe statoil medium perfetto,un incredibile linguaggio visivo capace di saziare il “desiderio d’infinito che è in ognuno di noi”.La mostra si apre con una prima sezione introduttiva, dedicata alla vita e alracconto delsuo avvicinamentoall’obiettivo fotografico.

Nato nel gennaio del 1943, vede il mondo mutare in pochi anni:dal clima del dopoguerraa quello del boom economico ealconseguente fermento culturale degli anni ’60. Si forma così,inevitabilmente, la sua personalità sensibile ai cambiamenti e desiderosa di conoscenza;lafotografiadivieneil mezzoper guardare a fondo le cose, conoscernel’origine e ildivenire.Il percorso prosegue conlesezionidedicateai luoghi, aivoltidel tempo, ai non luoghi, all’arte e in fine ad AldoRossi, con il quale condivide l’interesse per la periferia,spazio che, a parere di entrambi, racchiude in séforzaevocativa di storia e memoria.Ghirri è attratto dall’ambiente che abita l’uomo, quello in cuieglisi muove, nonai mutamenti del paesaggio,ma aicambiamenti del vivere.Quello dell’artista è un universo a tratti malinconico, incantato, sospeso eromantico, che trova senso nellepiccole cose,nello stupore e nella meraviglia che scaturisce dal guardarele cosesenza il velo dell’abitudine.Con i suoi scattidimostra come la fotografiasia generatrice di mondi possibili,maiartificiosi e irreali,machesempreraccontanola percezione diun’altraverità,frutto delperfetto“equilibrio tra rilevazione e rivelazione”.Durante tutta la sua carriera Ghirri fotografa un’enorme quantità di soggettidifferenti, decidendo di nonidentificarsi in un genereo stile poiché reputa questa una scelta rischiosa, una limitazione della libertà diespressione. La sua è una fotografia che si oppone a qualsiasi specie di “censura” linguistica; anchelesueindagini rimangono volutamente aperte, non tendono ad unarisposta unica e definitivamasi prestano a infinitecombinazioni e interpretazioni,coerentemente con la sua idea di fotografia.

Luogo

JESI

Cosa Sapere

JESI

Cosa Vedere

JESI