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dal  25 Marzo 2023
al  26 Marzo 2023
ore 9,30/12,30 e 15,30/18,30
centro storico del Castello di Sassoferrato Sassoferrato (AN)

Descrizione

Un appuntamento da non mancare. Il centro storico del Castello di Sassoferrato si aprirà all’accoglienza del F.A.I., Fondo Ambiente Italiano, nelle giornate del 25 e 26 Marzo 2023. Quest’anno il programma FAI di primavera, per iniziativa della responsabile Prof.ssa Rossella Quagliarini, si svolgerà in uno dei borghi Medioevali più belli d’Italia, e non porterà solo alla scoperta del ricco Patrimonio artistico-culturale della città, ma sarà, in collaborazione con l’Istituto internazionale di Studi Piceni“Bartolo da Sassoferrato”, un vero e proprio tributo al grande giurista Bartolo da Sassoferrato (1313/14-1357), al quale la città ha dato i natali nel piccolissimo borgo di Rave di Venatura, a ridosso del Monte Strega. 

La storiografia lo definisce genio assoluto, uno dei grandi giuristi dell’Occidente, per il suo encomiabile lavoro di revisione e di interpretazione del diritto romano, che ha saputo collegare con le trasformazioni del tardo medioevo, ma lasciando, al tempo stesso, un’impronta indelebile nella civiltà giuridico-politica dell’Occidente, nel moderno diritto europeo e non solo.“Monarcha juris”, “Nemo bonus iurista nisi sit bartolista”, queste alcune delle espressioni con le quali le generazioni successive hanno voluto caratterizzare il valore della la sua opera, la straordinaria figura di studioso e di operatore del diritto.

Bartolo è presente nello studiolo del Palazzo Ducale di Urbino, tra i 28 immortali che Federico da Montefeltro volle rappresentati nella parte più importante del suo palazzo.  Realizzato da artisti italiani e fiamminghi, rappresenta un ambiente privato ma dal fascino universale e senza tempo, uno spazio per lo studio e la meditazione, dall’architettura e dagli elementi originali, impreziosito, per l’appunto, dai ritratti dei sapienti con i quali Federico, all’apice del suo prestigio politico, amava confrontarsi. 

I ragazzi del Liceo Scientifico “Vito Volterra” di Sassoferrato, guidati dalla Prof.ssa Marilena Camillucci, accompagneranno i visitatori e faranno un omaggio raccontando, tra luoghi storici di suggestiva bellezza, la vita ed alcune opere di Bartolo da Sassoferrato, ed anche le sue origini. Il padre si chiamava Francesco: ma ricorre nei documenti, dal diploma di dottorato e dal testamento di Bartolo ad altri atti, coi diminutivi di "Ceccus" o "Ciccus"; la madre si chiamava Santa. Resta insoluto il problema del cognome; gliene vennero attribuiti tre: Severi, Bentivogli, Alfani. 

Le visite guidate illustreranno i luoghi immersi nell’autentico centro storico sentinate. Il percorso si aprirà nella zona del Castello, dalla Chiesa di San Francesco, ove Bartolo, alla scuola di fra Pietro d’Assisi, mosse i primi passi “verso le più alte vette del sapere giuridico” (così è scritto nella lapide apposta, a fianco della facciata della Chiesa nel 2013, in occasione del settimo centenario della nascita). A quest’umile francescano Bartolo si sente debitore di quella formazione mentale che gli permise, a soli quattordici anni, di seguire all’Università di Perugia i corsi di diritto civile di Cino da Pistoia e successivamente, all’Università di Bologna, in cui conseguì il dottorato all’età di venti anni, di Iacopo Bottrigari.

La visita proseguirà in direzione di Piazza Matteotti, e qui, grazie alla disponibilità e alla collaborazione con il Comune di Sassoferrato, sarà possibile prendere visione di alcune cinquecentine bartoliane e dei “Commentaria”, opera fondamentale di Bartolo riedita nel 2008 dall’Istituto Giuridico “Bartolo da Sassoferrato”. 

La visita alla parte medioevale della città si snoderà attraverso i suoi portici e le sue testimonianze storiche, poi con la visita nel Museo Archeologico, che ha sede nel Palazzo dei Priori e raccoglie, al suo interno, i reperti provenienti dall’antica città di Sentinum con sculture, mosaici ed una particolare Sezione preistorica. Al piano terra è custodita una rarissima, raccolta di reliquiari bizantini, oggetti preziosi e reliquiari del ‘400, oltre un’importante croce lignea della scuola umbra. 

La visita si concluderà illustrando le antiche carceri, con la creazione della cella di punizione ricavata nella roccia.

Orari di apertura: sabato 25 e domenica 26 Marzo 2023, dalle ore 9.30 alle 12.30 e, nel pomeriggio, dalle 15.30 alle 18.30.  

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