San Benedetto del Tronto

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San Benedetto del Tronto è uno dei maggiori centri rivieraschi dell'Adriatico, ed è località balneare rinomata e molto frequentata, oltre ad essere centro industriale e commerciale. Seppur priva di insenature naturali, all'inizio del XX secolo si è dotata di un bacino artificiale ed oggi è uno dei più importanti porti pescherecci del Mediterraneo.
La città ha una felice posizione geografica (centrale rispetto alla penisola italiana, alla costa adriatica e all'Europa centro meridionale) ed è facilmente raggiungibile grazie alla fitta rete viaria, da tutte le direzioni e dalle maggiori città italiane: la collocazione geografica offre, tra l'altro, la possibilità di raggiungere speditamente l'incantevole paesaggio collinare sotto cui è posta, le maggiori alture dell'Appennino centrale (dal monte Vettore al Gran Sasso d'Italia, alla Maiella), i famosi centri storici religiosi, nonchè gli insediamenti archeologici e le città medievali dell'Italia centrale.
Ha un territorio non molto esteso, appena 25,65 chilometri quadrati, di cui il 40% è pianeggiante mentre il rimanente sale gradualmente dalla fascia costiera, con ondulazioni collinari, fino a quote massime di 283 metri sul livello del mare. Si affaccia sull'Adriatico per 8,5 chilometri e deve il suo sviluppo graduale ma impetuoso proprio al rapporto con il mare.
San Benedetto del Tronto, con decreto del Presidente della Repubblica del 25 ottobre 2000, è stata elevata a Città oltre che per la sua crescita in tutti i settori, in virtù soprattutto dei servizi pubblici offerti nel campo sociale. Dal 1986 è anche sede vescovile preposta alla Diocesi di San Benedetto del Tronto - Ripatransone - Montalto Marche. (dal volume "San Benedetto del Tronto Città adriatica d'Europa" di Giuseppe Merlini)

San Benedetto del Tronto, situata tra i fiumi Tesino a nord e Tronto a sud, possiede una lunga spiaggia di sabbia finissima e bianca che degrada dolcemente nel mare, caratterizzato da bassi fondali. Il lungomare si distingue per la ricca vegetazione, formata essenzialmente da innumerevoli palmizi che crescono anche sulla spiaggia. Per questa sua peculiarità San Benedetto è indicata anche come la ''Riviera delle palme''. La consistenza ricettiva, tra esercizi alberghieri, appartamenti e campeggi, è notevole: San Benedetto del Tronto vanta oltre 120 esercizi tra alberghi e residence per una disponibilità di circa 8 mila posti letto ai quali si aggiungono i 13 mila degli appartamenti privati. Numerosi sono gli impianti sportivi ele attività legate alla presenza del mare come il porto turistico edil Circolo nautico. Da sottolineare il rapido sviluppo del quartiere di Porto d'Ascoli, centro residenziale, il cui bel lungomare di recente riqualificato (suggestivi i giardini esotici, ben organizzata la pista ciclabile) è meta di un turismo giovanile e familiare sempre crescente, complici i numerosi spazi verdi, i locali e gli chalet di ultima generazione.

San Benedetto rappresenta la prima realtà turistica delle Marche, con oltre 2 milioni di presenze all'anno. La vicinanza di San Benedetto del Tronto a verdeggianti colline con importanti borghi di origine medievale permette interessanti escursioni per gli appassionati d'arte e di storia nel raggio di pochi chilometri.

La storia di San Benedetto del Tronto

Poco si sa in realtà delle origini di San Benedetto. Da sempre vengono fatte risalire al XII secolo ma, nell'estate 2011, in alcuni interessanti ritrovamenti archeologici avvenuti nel Paese Alto sono stati rinvenuti molti reperti risalenti ad epoca romana databili fra la prima metà del I secolo Avanti Cristo e la prima metà del I secolo dopo Cristo. Tali ritrovamenti mettono in discussione ciò che si sapeva sulle reali origini di San Benedetto e, in attesa di ulteriori studi sui ritrovamenti, continuiamo ad accreditare l'ipotesi di un nucleo sorto attorno ad una chiesa che avrebbe ospitato le spoglie di San Benedetto martire, soldato romano martirizzato nell'antica Cupra (attuale Cupra Marittima). Del nucleo abitativo di San Benedetto, definito come Plebs Sancti Benedicti in Albula, dal nome del santo protettore e titolare della chiesa omonima, nonché del torrente che tuttora l’attraversa, si hanno tracce dall’anno 998 in un atto relativo all'investitura del beneficio dei SS. Vincenzo e Anastasio in territorio di Acquaviva Picena, da parte di Uberto, vescovo di Fermo. Nel XIV e XV secolo San Benedetto fu contesa tra Ascoli e Fermo. Epidemie e guerre tra ascolani e fermani caratterizzarono il Medioevo sambenedettese ed anche nel XVI secolo saccheggi e devastazioni non consentirono al paese, seppure di importanza strategica, di svilupparsi se non dopo aver riacquistato un po' di tranquillità. È del 1615 la testimonianza di una prima espansione fuori dalle mura, verso il mare, con la costruzione di una chiesetta dedicata alla Madonna della Marina. Lo sviluppo demografico del Castro Sancti Benedicti e, successivamente al 1860 con Regio Decreto, di San Benedetto del Tronto, non può che rassomigliare a quello di tanti altri centri rivieraschi dell’Adriatico, ove svolgono un ruolo determinante le immigrazioni, rese necessarie per il ripopolamento sul finire del XV secolo e proseguite fino ai giorni nostri in modo significativo, le incursioni e le catture barbaresche, i rapporti con le popolazioni transadriatiche, le epidemie, le successive e massicce emigrazioni in altri luoghi dell’Italia ed all’estero, talune con caratteristiche specifiche legate ai mestieri del mare.
Nel 1907 comincia la costruzione del porto peschereccio, il cui ultimo ampliamento è del 2000. Nel 1935 un decreto regio annette la frazione Porto d'Ascoli (frazione fino al 1961, anno in cui viene ufficialmente incorporata al comune) staccandola da Monteprandone per motivi di convenienza territoriale in quanto San Benedetto è in piena espansione e necessita di spazio. Il 18 giugno 1944 dopo 144 bombardamenti aerei e 6 cannoneggiamenti navali che hanno devastato la città nella seconda guerra mondiale, San Benedetto viene liberata.

Da visitare a San Benedetto del Tronto

San Benedetto del Tronto è ricca di strutture museali. Da visitare: la Mostra permanente sulla "Civiltà marinara": un percorso storico didattico educativo relativo alla ''Civiltà marinara di San Benedetto del Tronto''; i Musei Sistini del Piceno: si possono ammirare reliquiari e calici, paramenti e suppellettili, pale d'altare e tele, statue e medaglie; Museo della Civiltà Marinara delle Marche: raccoglie oggetti, storie, immagini relativi al rapporto tra le vicende delle città marchigiane di costa e il mare; Museo delle Anfore: la singolarità del Museo delle Anfore è quella di riunire anfore diverse per tipologia e cronologia; Museo ittico: il Museo, dedicato all'insigne scienziato sambenedettese Augusto Capriotti e inaugurato nel marzo 1956 comprende oggi oltre 9.000 esemplari; Palazzina Azzurra: sede espositiva e parco ricco di piante; punto di incontro fondamentale, soprattutto nella seconda metà del '900; Palazzo Piacentini (già Casa Fiorani): fu dimora della nostra cara ed amata poetessa dialettale Bice Piacentini; è un luogo dedicato alla Cultura: accoglie l' Archivio storico comunale, la  Pinacoteca del Mare, Lo studio di Bice e la  Sala della poesia.

Per chi ama la storia, tappe obbligate sono: la Torre dei Gualtieri nel luogo più alto della città, sul Colle, "cuore" del vecchio centro paesano, sorge il "Castello", il cui impatto visivo ed ambientale è tale che non può passare inosservato; è il punto di riferimento della città; la Torre Guelfa: situata a Porto d'Ascoli, è quanto resta di una fortezza consistente in due grandi torri, sette torrioni con settanta merli, distrutta nel 1348 dalle truppe di Gentile da Mogliano, signore di Fermo; la Caserma Pontificia: è ubicata al bivio tra la S.S. 16 Adriatica e la via del Mare, strada principale di Porto d'Ascoli. Edificio cinquecentesco fortificato a pianta quadrangolare con chiostro interno e portale d'ingresso in pietra, conserva ancora lo stemma in pietra della città di Ascoli ed è stata la sede di un'importante dogana pontificia presso il fiume Tronto, per secoli confine col Regno di Napoli divenuto poi Regno delle Due Sicilie. La struttura, in epoca recente, è stata in parte trasformata in luogo di ristorazione.

Meritano una visita anche la Basilica di Santa Maria della Marina completata in varie fasi che si sono protratte per oltre un secolo; il Tempietto di Santa Lucia: si tratta di una graziosa e suggestiva chiesetta campestre; la Chiesa di San Giuseppe: progettata dall'architetto ascolano Ignazio Cantalamessa e costruita a partire dal 1870, la chiesa è stato il punto di riferimento religioso per tutto l'antico centro storico del "Mandracchio", il complesso di case di marittimi che sorgevano attorno alla retrostante via Laberinto; la Pieve di San Benedetto Martire: eretta tra il 1775 e il 1778, sorge sull'antico sepolcro del Santo patrono della Città ed è in stile neoclassico, piuttosto semplice, elaborato dall'architetto milanese Pietro Augustoni.

Fiore all'occhiello della città è l'ottocentesco Teatro Concordia, da poco ristrutturato, che dispone di 312 posti così divisi: platea 258, galleria 54.

La ricetta tipica

Il Brodetto alla sambenedettese: il Brodetto esiste da quando esistono i pescatori; questo apprezzato piatto marinaro ha infatti costituito per secoli il principale elemento, se non l'unico, del pasto dei pescatori. La sua origine, antica e prettamente popolare, deriva dalla abitudine della gente di mare di cucinare a bordo quella parte del pescato che non potesse essere destinato al mercato, sia per la qualità (poco richiesta), sia per la troppo piccola taglia, sia infine per l' insufficienza quantitativa. Da una mescolanza di pesci, buoni seppur non di grandi dimensioni, ecco nascere il Brodetto.

 

Fonti: www.comunesbt.it e Wikipedia.it

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