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Si può raggiungere il centro storico o salendo la gradinata che parte dalla piazza principale del paese oppure percorrendo via Corridoni che è delimitata, sul lato sinistro, dalla cinta muraria, ben conservata. In Piazza B.Buozzi si affacciano il Comune e la torre campanaria con il simbolo del "drago". E' tipicamente medievale la presenza ravvicinata dei luoghi che rappresentano i tre poteri: Comune (potere politico), Chiesa di S.Lucia (potere religioso), Mercati coperti (potere economico).

Caratteristici i Mercati coperti, utilizzati anticamente quale passo carrabile per permettere l'accesso, nel centro abitato, dei generi di prima necessità. Successivamente questi spazi coperti vennero adibiti per il mercato settimanale, grazie ad una concessione dei Malatesta nel 1489. Prima di tale data il mercato si teneva fuori le mura. Fu Novello Malatesta a concedere all'università di Saltara (cioè a tutta la collettività) di fare il mercato una volta la settimana, il mercoledì (1449). Allora, non esistendo i negozi, il mercato venne trasferito in luoghi coperti ciò per ragioni igieniche. L'architettura si presenta a portico; in Italia una simile struttura si può trovare solo nel borgo di Brisighella, piccolo comune nei pressi di Faenza. Dai Mercati coperti, scendendo una rampa di scale, si accede ad un minuscolo e grazioso giardino pensile. Questo angolo è stato valorizzato grazie al contributo di più scuole: la Scuola Media di Saltara che è riuscito a coinvolgere la Scuola edile di Pesaro per la pavimentazione, l'Istituto Agrario di Pesaro per il verde, l'Istituto d'Arte di Fano per progettazione del blocco raffigu-rante i "tre draghi".

Tra il XIII ed il XIV secolo fu compiuta la fortificazione del castello, il vero e proprio centro storico del paese, caratteristico per i suoi antichi portici o mercati coperti e per la sua forma di vascello, con la punta rivolta verso valle. Il tardo Medioevo fu il periodo in cui Saltara conobbe un grande splendore e si fortificò per difendersi dalle incursioni degli abitanti di Cagli e Fossombrone. Strinse alleanza con la vicina Fano ed insieme a Fano passò successivamente sotto il dominio dei Malatesta di Rimini. Saltara ne adottò lo stemma (Dragone alato che costituiva parte dell'emblema militare della famiglia riminese). Finì poi sotto il dominio dello Stato Pontificio. Forse per questo molte furono le chiese, ora in gran parte chiuse. In questo paese, come risulta da alcuni documenti, esistevano quattro Confraternite (associazione locali di laici cattolici riconosciute dai Vescovi, ma fondate e gestite in modo autonomo dai loro membri). Queste associazioni avevano sede in una chiesa del paese ed oltre ad occuparsi del buon funzionamento delle cerimonie religiose, si prefiggevano anche uno scopo umanitario (opere nel sociale).

Altri luoghi di interesse sono:

Chiesa di San Pier Celestino

E' oggi la chiesa principale del paese. Un tempo era la sede della Confraternita dell'Addolorata (unica confraternita composta unicamente da donne. Era presente in processione in occasione della morte di qualcuno, solo dietro compenso.) All'interno, sul primo altare di sinistra, la tela che raffigura S.Sebastiano trafitto da frecce, curato dalla matrona Irene. L'affresco è attribuito alla Scuola baroccesca. S.Sebastiano è il Santo patrono del Comune di Saltara e viene festeggiato il 20 gennaio. San Sebastiano, guardia pretoriana, visse al tempo dell'imperatore Diocleziano (III secolo). Per la sua militanza nel Cristianesimo fu condannato a morte tramite il supplizio delle frecce. Santuario della villa La costruzione, avvenuta nel 1790, fu affidata a tre architetti: la facciata a Cesare Selvelli, la gradinata ed il parapetto a Prospero Selvelli e l'interno ad un architetto di Senigallia. La facciata principale presenta una serie di colonne in rilievo, una grande apertura a forma di finestra, un grande portale e sopra un triangolo, simbolo della Santissima Trinità. All'interno anche una tavola rappresentante la Madonna del Rosario eseguita da Sebastiano Ceccarini. Era questo santuario la sede della Confraternita del Rosario.

San Francesco in Rovereto

La chiesa sorge a circa un Km da Saltara, su una collina circondata da boschi di querce (roveri). La tradizione vuole che in questo luogo S.Francesco abbia fondato un convento. La chiesa venne costruita nel 1434 come indica l'iscrizione dell'abside "Magister Marcus fecit". La chiesa è un esempio di tardogotico, fra i più importanti nelle Marche. All'interno la Chiesa è abbellita da affreschi: nello spazio centrale quello raffigurante la Crocifissione al centro e sui lati S.Pietro S.Giovanni. S.Paolo, S.Mustiola, S.Sebastiano, S.Francesco ed il Beato Galeotto Malatesti, opera di Giovanni Antonio Bellinzoni. Un altro affresco, collocato nel nucleo primitivo della chiesa, opera di Allegretto Nuzi, eseguito nella seconda metà del Trecento, rappresenta la Crocifissione con S.Francesco, in ginocchio, ai piedi della croce, insieme alla Vergine e S. Giovanni. Altri affreschi, attribuiti a pittori locali, sono stati ultimamente restaurati.

fonte: www.comune.saltara.pu.it

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