Lo sky line di Loro Piceno e l'essenza stessa della sua antica storia sono rappresentati e impersonati dall'imponente castello alto-medioevale, intorno ai cui gironi si è dipanata per secoli la vita del borgo feudale, della Terra e del Comune, e che tuttora è l'anima e il corpo da cui si snodano vicoli di ciottoli antichi, case e palazzi in cotto dorato, degradando dolcemente verso il piano e la modernità. E intanto lo sguardo corre lontano dal mare ai monti, dalla Marca di Ancona al Piceno, tra un incresparsi di terre feraci e un trasparente sovrapporsi di crinali ridenti.
La dolcezza delle colline circostanti, la serenità del paesaggio, il lindore e il rigore dei vari restauri apportati all'impianto urbano, fanno di Loro Piceno un luogo piacevolissimo di residenza e una apprezzata mèta turistica. Il complesso del Castello occupa una superficie di 1.600 mq e si erge superbo, su tre livelli fuori terra e tre seminterrati, con mura a scarpata che cingono il nucleo fortificato intorno al cosiddetto Giròne al quale si accedeva tramite quattro porte, ora scomparse. Quattro torri, ancora svettanti dal perimetro esterno del càssero, testimoniano il grandioso sistema difensivo eretto a protezione dai Signori feudali di Loro. In questo spazio si ergevano il Palazzo del Vicario di Fermo e la residenza del Signore di Loro.
Lo stemma di Loro Piceno, un castello a due torri e al centro una pianta di alloro, rivela l'origine dell'antico nome “Castrum Lauri”, Castello di Loro, nome che, dopo l'annessione al Regno d'Italia, si trasformò nel 1863 in Loro Piceno. A Loro Piceno è legato indissolubilmente il nome di uno dei primi seguaci di S.Francesco da Assisi, l'anonimo fraticello dei Fioretti, del 47° capitolo dei Fioretti, S. Liberato da Loro. I Francescani rivestirono un ruolo importante nella Terra del Castello di Loro e furono presenti e determinanti nella vita della Comunità con due Famiglie, quella dei Minori Conventuali nella chiesa e convento di S.Francesco di Assisi e quella dei Cappuccini nella chiesa e convento di S.Antonio da Padova. Loro Piceno è conosciuto da sempre per il famoso “vino cotto”, al cui mito e alla cui pratica è stato dedicato un museo che, all'occasione, diventa anche mescita. Alla benevolenza del dio Bacco i Loresi dedicano la “Sagra del Vino Cotto”, una settimana di festeggiamenti durante i quali i numerosissimi visitatori, accolti da un brulicare di cantine e degustazioni, vengono coinvolti nell'allegria della sfilata di carri allegorici giocati su temi satirico-orgiastici.