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CAMERANO, l'antica "Cameranum", o "Camuran", o "Camborano" o, più semplicemente, "Camburan" come viene chiamata in termini dialettali, ha antichissime origini. il primo insediamento umano documentato nella zona dell'attuale Camerano risale al periodo tra il VII e il IV millennio a.C., ed era abitato dagli antichi Piceni.

In seguito, tale territorio passò dal controllo dei Piceni a quello dei Romani. Nel Medioevo, fra l' VIII ed il IX secolo, tutta la zona dell'Anconetano divenne parte della Pentapoli bizantina. Il territorio di Camerano venne suddiviso in diversi possedimenti ecclesiastici. è del 1177 la prima documentazione relativa al toponimo "Castello di Camerano": tale castello apparteneva, allora, al Comitato di Osimo ed alla Diocesi di Numana. Nel 1198, poi, Camerano figurava, per la prima volta, come comune indipendente e appartenente alla lega di comuni creata per contrastare Marcovaldo inviato da Enrico VI.

Nel 1212 a Camerano figuravano due consoli. Al 1215 risale la probabile fondazione della Chiesa di San Francesco. Dal XIII sec. alla metà del XV il comune passò prima sotto la giurisdizione di Federico Il di Svevia, poi sotto quella di Ancona, perdendo in tal modo la propria libertà; nello stesso periodo si ebbe un rilevante insediamento di Dalmati nel suo territorio.

Nel XVI sec. Camerano è accertato come Castello di Ancona. Nel 1625 nasceva a Bagacciano (parrocchia di S. Germano) Carlo Maratti, pittore e incisore, sicuramente il più illustre cittadino di Camerano. Dopo una lunga vita, passata per lo più a contatto con le maggiori famiglie romane, Maratti (detto anche "il Maratta") moriva nella Roma dei Papi nel 1713. Dieci anni dopo la morte dei Maratti nasceva a Camerano un altro personaggio di sicuro rilievo: Giuseppe Pasquali Marinelli, poeta latinista, possessore di un importante patrimonio librario conservato nell'attuale biblioteca comunale. Dal 1797 al 1798 Camerano visse sotto l'occupazione dei napoleonici; alla sconfitta di questi poi, come narra la tradizione orale, vi sostò l'ammiraglio inglese Horatio Nelson. In seguito, quello tra il 1815 e il 1819 fu per Camerano un periodo di grave carestia. Nel 1860, dopo la battaglia di Castelfidardo e la sconfitta dell'esercito pontificio, venne occupata dai Piemontesi che la annetterono al Regno d'Italia.

Nel panorama di una forte crisi economico-sociale che contraddistinse gli ultimi decenni del XIX secolo, presero vita diverse associazioni a carattere filantropico: nel 1883 si costituì la Società di Mutuo Soccorso "Figli dei Lavoro", alla quale fece seguito, nel 1885, la creazione della Banca Cooperativa e, nel 1896, la Cassa Rurale depositi e prestiti. Nel frattempo, nel 1872, anche Camerano aveva costruito un suo teatro: il teatro Maratti. Agli inizi del Novecento furono gettate le fondamenta del futuro sviluppo dell'industria e dell'artigianato, che avrebbero poi caratterizzato la vita economica e, di conseguenza, l'intera storia di Camerano fino ai giorni nostri.

L'iniziale industria a carattere semi-artigianale cominciò ad avere sempre maggiore peso nell'economia dell'entroterra anconetano: nel 1916 nacque a Camerano la fabbrica di strumenti musicali "Scandalli" e, nel 1919, si costituì la Cooperativa "L'Emancipatrice" per la fabbricazione di busti e berretti, la quale nel 1926 si fuse con l' "Unione Cooperativa", che esercitava la stessa attività fin dal 1909, dando così vita all' "Imperia". In seguito, grazie soprattutto al rilevante sviluppo di numerose attività produttive e commerciali, nacque la Cassa Rurale "S. Giuseppe".

Venne poi la guerra: ma dopo l'occupazione tedesca dei 1943 Camerano veniva liberata dai soldati alleati nel luglio 1944, non senza aver subito ingenti danni a seguito dei densissimi bombardamenti che colpirono la zona. Durante i diciotto giorni dello scotro tra le forze tedesche e quelle alleate, gli abitanti trovarono rifugio nelle grotte ipogee del paese.

Nel dopoguerra lo spirito imprenditoriale dei cameranesi si concretizzò definitivamente. Nel 1964. dalla fusione delle preesistenti ditte "Scandalli" di Camerano e "Soprani" di Castelfidardo, nasceva la fabbrica di strumenti musicali "Farfisa", rivoluzionaria per l'epoca. Seguirono industrie medie e piccole di ogni genere, impegnate, però, in modo particolare, nel settore della lavorazione del legno, dei metalli e della plastica, nonché nel settore dell'abbigliamento. Industrie che, ancora oggi, contribuiscono in maniera determinante alla non comune ricchezza del paese.

fonte: www.comune.camerano.an.it

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