A chi passa lungo l’autostrada, che collega Bologna al sud d’Italia, Loreto, con il profilo inconfondibile del suo Santuario e la maestosità del Palazzo Apostolico, si impone subito col fascino delle cose belle, che suscitano curiosità e voglia di saperne di più su questa cittadina.
Posta su un colle a 127 metri di altezza, con circa 12.000 abitanti, a due passi da un mare che è un incanto e in una regione dove ogni contrada, anche la più piccola, conserva tesori d’arte e memorie storiche come in pochissimi altri angoli del mondo.
Loreto (“Lauretum”), città sorta su un antico splendido colle fitto di lauri, pianta cara agli dei e alla gloria degli uomini, una splendida città di fede, d’arte e di cultura. Loreto, meta privilegiata nei secoli, rappresenta un contesto storico-architettonico ed umano unico al mondo per la ricchezza del patrimonio artistico, religioso e culturale custodito tra le sue mura.
Tutta la vita di Loreto si è sviluppata intorno al suo santuario. Questo fu voluto, per proteggere la Santa Casa, dal vescovo di Recanati Nicolò delle Aste nel 1469 e i lavori vennero conclusi nel 1587 con la facciata in stile tardi rinascimentale. I lavori inizialmente prevedevano la costruzione di un piccolo edificio rettangolare con portico, che poi divenne una chiesetta e dopo ancora l'attuale Basilica. Alla sua costruzione hanno lavorato i migliori architetti tra Umanesimo e Rinascimento, per cui oggi è difficile dire con chiarezza a chi si deve il progetto generale, quello iniziale si attribuisce a Giuliano da Maiano e a Baccio Pontelli.
Il Palazzo Apostolico, che si sviluppa su due lati della Piazza della Basilica, con il suo bellissimo portico con sovrastante loggia, è di impronta bramantesca. Venne poi realizzato da Gian Cristoforo Romano e costruito sotto la direzione di Sansovino (1515), Antonio Sangallo e Giovanni Boccalini. Il campanile venne aggiunto tra il 1750 e 1754 da Luigi Vanvitelli.
In seguito alle incursioni dei mussulmani, dopo la caduta di Costantinopoli nel 1453, che arrivarono anche a Recanati, si decise di costruire una cinta muraria a difesa della città e del santuario. Il progetto si deve ad Antonio Sangallo (1517-1520) e l'esecuzione a Cristoforo Resse da Imola. I due bastioni pentagonali, dell'architetto Givanni Branca, vennero aggiunti nel 1620.
Quando nel 1585 venne eletto pontefice Sisto V°, il borgo di Loreto venne elevato a città e si tentò di farla diventare città ideale. Fuori della cinta muraria iniziò la costruzione del "borgo sistino" (Monte Reale), ad opera dell'architetto Pompeo Floriani. L'opera non fu terminata, ma restano fuori Porta Romana, dei bei palazzi nobiliari.
Nel 1605 papa Paolo V volle e fece realizzare da Domenico Fontana e Carlo Maderno (a cui si deve anche la "fontana" antistante il santuario) un imponente acquedotto (capolavoro di ingegneria idraulica) che era collegato alle bellissime fonti che dovevano dissetare i numerosissimi pellegrini. Sempre ad essi era stato dedicato l'ospedale, istituito nel 1465, ed ancora operante.
Nel corso dei secoli il santuario ha raccolto un grande patrimonio di oreficeria e oggetti d'arte sacra, dovuto alle donazioni dei fedeli, che oggi costituisce il "tesoro" della Santa Casa.
Vorremmo rivolgere un invito a tutti quelli che, pellegrini e turisti, vengono a Loreto per una visita: non correte, perchè questa cittadina vi mette sul piatto un’ampia scelta di offerte, religiose, artistiche, gastronomiche e di artigianato, tutte di prima qualità. E ritagliatevi un spicchio del vostro tempo per godervi, di giorno al tramonto o a notte fonda, il panorama, che si può ammirare da Piazza Papa Giovanni XXIII, dalla balconata di Porta Marina e da altri angoli ancora: il mare, il Conero, le cittadine che fanno da cornice a Loreto, su fino all’azzurro dei Monti Sibillini. Sono immagini rare, uniche, fotogrammi che non si cancelleranno più dalla vostra mente.