Musica Leggera
dal  17 Marzo 2023
al  19 Marzo 2023
 Castelfidardo (AN)071.7822987

Descrizione

Questa edizione vede la presenza in apertura, venerdì 17 marzo alle ore 21,30 presso On Stage Club, di una fisarmonicista toscana di alto livello, Sara Calvanelli che spazia dai canti antichi alla sperimentazione, dalla libera improvvisazione alla scrittura per il teatro, la danza e l'immagine. Sara ha sempre ricercato una dimensione fisarmonicistica personale e femminile. Ha realizzato concerti ed esibizioni in oltre dieci paesi del mondo e numerose collaborazioni con artisti internazionali - senza distinzione di genere, provenienza e lingua - convinta che la musica sia uno dei più potenti strumenti di realizzazione e incontro.
Il suo disco d'esordio Onironautiche (2017, Amadeus Arte) ruota attorno all'esplorazione - anche attraverso il canto - del lato acquatico e lunare di uno strumento conosciuto principalmente per i suoi spettacoli virtuosistici, ma che custodisce la sua essenza nel respiro e nelle radici ancestrali.
Diplomata al Conservatorio Verdi di Milano, ha studiato pianoforte, composizione e canto con lo studio della fisarmonica.

Il JAF prosegue poi il sabato sempre alle 21,30 all’On Stage Club con il “club concert” di Roberto Gervasi trio, con lo spettacolo “My Jazzy Accordion”, con un sound squisitamente jazzistico, forte di un amalgama costruito in anni di collaborazione, interpretando con brillantezza e grande carica emotiva repertori che spaziano dal manouche, al jazz classico e facendo convivere i vari stili con rara coerenza storiografica. Il gruppo composto da Roberto Gervasi alla fisarmonica, Fabrizio Giambanco alla batteria e Davide Inguaggiato al contrabbasso, darà vita al concerto “My Jazzy Accordion” il cui intento è quello di omaggiare la fisarmonica nel mondo Jazz, ispirandosi a grandi maestri come Charlie Parker, Dizzy Gillespie, Bud Powell e il mentore fisarmonicista jazz Frank Marocco.
Giovane musicista oramai di fama internazionale, Roberto Gervasi appartiene a quella nuova generazione di musicisti che dello strumento stanno sviluppando, con esiti assai originali, potenzialità inespresse ed aspetti innovativi, finalmente svincolati dal consueto e logoro cliché legato prevalentemente alle forme tradizionali e popolari. Nel corso di questo decennio, la ricerca di Gervasi ha schiuso alla fisarmonica orizzonti finora poco scandagliati attraverso una serie di progetti sonori e collaborazioni che hanno evidenziato quanto lo strumento a mantice possa essere a buon diritto una voce di notevole ampiezza espressiva e di vibrante modernità. Con Emanuele Rinella, ad esempio, nel D Quartet sperimentava l'abbinamento tra fisarmonica e armonica a bocca, entrambi aerofoni ad ancia, per poi proseguire ed approfondire l'insolito impasto sonoro assieme a Giuseppe Milici con frequenti performance in bilico tra jazz e pop; col Kriminal Duo (in coppia col fisarmonicista Antonino De Luca) affascinava non solo per il raddoppio dello strumento ma anche per l'originale percorso tra jazz, musica manouche e canzone francese; col gruppo cameristico Le Quatuor il suo strumento si univa a violino, chitarra manouche e contrabbasso per ripercorre i ritmi swinganti e le struggenti melodie tzigane di Django Reinhardt. In Italia, tralasciando rari casi, la fisarmonica non è stata considerata come strumento colto. La ritroviamo infatti quasi unicamente impiegata nel mondo folkloristico e popolare. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una sostanziale rivalutazione delle potenzialità di questo versatile strumento, anche nella musica classica e nel Jazz.

Il JAF si chiude domenica 19 marzo con un concerto pomeridiano alle ore 18.00 presso il Salone degli stemmi (sala consiliare) con il concerto solo di David Venitucci, artista singolare nella vasta famiglia dei musicisti. Fisarmonicista formatosi presso il conservatorio della sua città natale di Grenoble.
Il suo ambito musicale è vasto, spaziando dalla classica (Patricia Petibon) alla chanson (Francis Lemarque, Romain Didier, Michèle Bernard, Annick Cisaruk, Yanowski), dal teatro (Arianne Ascaride, Alfredo Arias) al jazz improvvisato (Renaud Garcia–Fons, Youn sole nah, David Linx, Peter Erskine, Daniel Goyone,
Christophe Wallemme).
David Venitucci ha rimesso in campo la sua solidissima tecnica intraprendendo la pratica dei bassi cromatici utilizzati soprattutto nella musica classica e contemporanea e di cui si avvantaggia soprattutto nella sua carriera di compositore.
Instancabile pioniere di nuovi suoni, non smette mai di spingere i limiti dell'espressione di questo strumento orchestrale attraverso un approccio ritmico e melodico tanto originale quanto audace.
Nel 2003 ha registrato un acclamato album da solista, "Cascade", per Chant du Monde, che gli è valso il Premio Gus Viseur.
Crea con Annick Cisaruk spettacoli di canzoni attorno a Barbara e LéoFerré, così come "La vie en bulk", una biografia musicale su testi di Yanowski (Le cirque des Mirages) per la quale compone tutta la musica.
Compagno di viaggio del contrabbassista Renaud Garcia Fons per a
quindici anni integra le sue varie formazioni “La linéa del sur” e “La vie avant soi”.
Nel 2014, David Venitucci ha creato il suo trio con il trombonista Denis Leloup e il batterista Christophe Marguet, il cui album appare sull'etichetta Enja.
Recentemente, ha registrato più volte con il soprano Patricia Petibon per le etichette Deutsch Grammophon e Sony Classical.
Nel 2021 ha creato con l'attrice Ariane Ascaride lo spettacolo “Le bonheur de donne” su testi di Berthold Brecht per il quale ha composto tutte le musiche. La sua nuova opera “En balance” registrata in solista uscirà a maggio 2022 su etichetta EPM distribuita da Universal.
Nelle serate del venerdì e del sabato, finito il concerto partirà la consueta JAFSession con i musicisti del festival e con ospiti e amici musicisti del JAF.

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