Porta del Cassero
Il terziere del Càssero era la parte più alta del castello cui si accedeva dall’omonima porta attraverso un ponte levatoio. Restano oggi due pilastri della porta, restaurati e, dal pilastro di destra verso Porta Marina, un tratto delle antiche mura medievali. Le scalette in origine non c’erano e l’erta era piuttosto ripida per garantire una maggiore difesa. Nella piazzetta soprastante, ovviamente, non c’era l’attuale torre dell’acquedotto, ma una chiesa (S. Abbondio) abbattuta in tempi recenti per far posto al serbatoio.
Porta del Sole
Era la porta di accesso al quartiere Montebello. Tutt’ora esistente, era già nominata nelle Riformanze del 1480 dove è scritto: “si fabbrica un torrione alla porta del Sole onde rendere più difficile l’ingresso degli assalitori”. E’ ubicata all’inizio di borgo Cialdini ed immette nella parte centrale dell’abitato castellano, attraverso l’erta via della Mucchia e la via dell’ ex ospedale. La tradizione vuole che da questa porta siano transitati nel 1860 i bersaglieri del generale La Marmora che dovevano poi scontrarsi in contrada Montoro con le truppe pontificie. Per questa ragione oggi la sua denominazione ufficiale è quella di Porta dei Bersaglieri.
Porta Vittoria
Dopo la porta del Cassero si pensò di costruire una nuova porta che fosse più agevole per il passaggio dei birocci. In un verbale del 28 gennaio 1767 si parla di disegni e progetti che Michelangelo Fontana (lo stesso che aveva provveduto al rifacimento del palazzo comunale) presenta per la costruzione di una nuova porta, chiamata S. Antonio. La costruzione venne portata a termine nel 1775. Chiamata ben presto dal popolo, vista la sua ubicazione, Porta Marina, attualmente è denominata Porta Vittoria.