Presso la Sala del Consiglio del Comune di Pesaro, martedì alle ore 09.30 è stata presentata la quarta edizione del Festival Nazionale “Il Belcanto ritrovato” (IBR) che si propone di riscoprire e recuperare tutto quel patrimonio musicale di uno dei periodi maggiormente floridi del melodramma italiano, la prima metà dell’Ottocento. In quegli anni in Italia il pubblico riempie i teatri ed è affamato di titoli operistici sempre nuovi, con particolare predilezione per farse, opere buffe o semiserie: si viene così a creare una sorta di virtuosa competizione tra compositori di melodrammi, che vanno a caccia di nuove storie e melodie da proporre sui palcoscenici della penisola. Purtroppo la memoria della Storia ha fatto filtrare solo la punta di un grande iceberg, consegnando all’oblio un numero incredibile di autori, opere, arie, duetti e concertati che all’epoca ebbero grande successo: un mondo musicale che il Festival vuole riportare alla luce, grazie ad un lavoro incessante di ricerca e di studio.
Il progetto di IBR è nato da un’idea di Rudolf Colm, poi trasformato in festival da Saul Salucci (presidente e sovrintendente dell’Orchestra Sinfonica G. Rossini), si avvale per la parte artistica di Paolo Rosetti (direttore artistico dell’Orchestra Sinfonica G. Rossini) e si caratterizza per la sua coralità e la capacità di fare rete: tra i sostenitori troviamo il Ministero della Cultura, la Regione Marche, i Comuni di Pesaro, Fano, Urbino, le Fondazioni Cassa di Risparmio di Pesaro e CARIFANO, ILVA Glass SpA, Papalini Spa, Paolo Bartorelli Gioielli Pesaro, Charles Jernigan, Alice il gelato delle meraviglie e Il Resto del Carlino. Preziose le collaborazioni con la Fondazione Accademia Teatro alla Scala, l’Accademia Rossiniana “Alberto Zedda”, gli Amici dell’Orchestra Sinfonica G. Rossini, la Fondazione Teatro della Fortuna di Fano, l’Accademia d’Arte Lirica di Osimo, il Liceo Artistico F. Mengaroni di Pesaro, la Dott.ssa Silvia Cecchi, Presidente del Centro Studi Nicola Vaccaj-Cecchi-Picciola, l’Associazione Dimore Storiche Italiane.
A coordinare il tutto, indirizzando l’iniziativa su eccellenti livelli di qualità, è l’Orchestra Sinfonica G. Rossini, prestigiosa istituzione riconosciuta dal Mic e dal Miur, i ministeri italiani della cultura e della formazione.
Per dare un’idea dello sterminato repertorio oggetto dell’interesse del Festival, si pensi che solo in questi primi anni di attività sono state eseguite musiche firmate da più di 40 compositori, tratte da decine di opere liriche differenti, di cui 3 proposte in versione integrale con allestimento scenico, prime esecuzioni assolute in epoca moderna: “Cecchina suonatrice di ghironda” di Pietro Generali; “Il birraio di Preston” di Luigi Ricci e “La casa disabitata” di Lauro Rossi. Le tre opere sono state registrate dalla Casa Discografica Bongiovanni per un progetto editoriale che ha già cominciato la distribuzione dei primi due titoli.
Inoltre, per mantenere vivo l’ascolto di questa musica “nuova dell’Ottocento”, il Festival pubblica estratti video di registrazioni sul proprio canale youtube @ilbelcantoritrovato.
Il Festival nomina ogni anno un “main composer”, un compositore principale, al quale è dedicato l’allestimento integrale di un’opera lirica e una conferenza curata da insigni studiosi e musicologi: dopo Pietro Generali, Luigi Ricci, Lauro Rossi e Nicola Vaccaj, per l’edizione del 2025 il main composer sarà il catanese Giovanni Pacini, toscano di adozione.
A Giovanni Pacini è dedicata l’apertura del cartellone: sabato 9 agosto 2025, alle ore 11.00 presso il Museo Nazionale Rossini, il celebre musicologo Claudio Toscani parlerà del main composer partendo dal titolo “Non solo cabalette”. Pacini fu appellato appunto “maestro di cabalette” per una sua particolare predisposizione alla composizione di quelle brevi arie d’opera caratterizzate da melodie semplici ed immediate, ma l’arte del catanese non si limitò certamente alle cabalette, declinata dall’autore, al contrario, in tantissimi e variegati linguaggi e in raffinate forme, spesso molto diverse tra loro.
Anche il primo concerto del Festival è dedicato a Pacini: sabato 16 agosto 2025 alle ore 21.00 nella bellissima Piazza Duca Federico, dal titolo “Pacini si racconta”. Il titolo richiama l’autobiografia dell’autore, caso più unico che raro tra i compositori di opere liriche: tra narrazioni private e aneddoti di successi e insuccessi delle proprie composizioni, Noemi Umani, soprano, e Geunhwa Lee, baritono, accompagnati da Claudia Foresi al pianoforte si esibiranno in un viaggio tra le pagine scritte e le pagine composte dal catanese. I testi sono a cura di Paolo Rosetti.
Nella stessa giornata del 16 agosto, alle 11.30 presso il Bar Ducale di Pesaro e alle 18.30 presso il Caffè Basili di Urbino, l’iniziativa “Un caffè con Pacini” darà voce a Stefano Adabbo, curatore del saggio critico sulla autobiografia paciniana “Le mie memorie”, che racconterà aneddoti dalla vita del main composer 2025, Giovanni Pacini.
Lunedì 18 agosto 2025 alle ore 19.00 Camilla Console, soprano, e Wang Zheng, basso, accompagnati al pianoforte da So Hyun Lee, si esibiranno invece in un intervento musicale dal balcone di Casa Rossini (Pesaro): il titolo, Concerto tra amici, richiama il forte legame di grande stima e affetto reciproci che si instaurò tra Pacini e Rossini. Le musiche proposte saranno quindi a firma dei due amici: Giovanni Pacini e, il padrone di casa, Gioachino Rossini.
Dopo qualche giorno di pausa, il cartellone riprende con tre giorni davvero ricchi di appuntamenti: alle ore 19.00 di venerdì 22 agosto Camilla Console, soprano, e Timoteo Bene junior, tenore, si esibiranno dal balcone di Casa Vaccaj Cecchi Picciola (Pesaro) in un omaggio ai quattro compositori di opere liriche pesaresi: Vincenzo Federici, il padrone di casa Nicola Vaccaj e due “Gioacchini”... Gioacchino Albertini e naturalmente Gioachino Rossini. Il titolo dell’intervento musicale è “Quartetto di Pesaro”.
Sabato 23 agosto 2025 il Festival si sposta nel meraviglioso Teatro della Fortuna di Fano, dove alle 20.30 tornerà sulle scene, in prima esecuzione assoluta in epoca contemporanea, Amazilia, il melodramma di genere serio di Giovanni Pacini con libretto di Giovanni Schmidt (che collaborò con Rossini, Mercadante, Donizetti, Spontini). L’opera vide la luce nell’estate del 1825 al San Carlo di Napoli e annovera tra i primi interpreti vere star dell’epoca, Josephine Fodor-Mainvielle, Luigi Lablache e Giovanni David: nel 2025 viene ripresa dal Festival grazie all’edizione critica di Gianmarco Rossi, che presenterà il suo lavoro di ricerca e la nuova edizione dell’opera lo stesso giorno in una conferenza nel foyer del teatro fanese alle ore 18.30 (a seguire, un brindisi prima della recita delle ore 20.30).
Il cast vede la prestigiosa presenza di Paola Leoci, che interpreterà il ruolo di Amazilia, del tenore Manuel Amati, nel ruolo di Zadir, amante di Amazilia, e del basso Giorgio Caoduro nel ruolo di Cabana, l’antagonista dell’opera. Sul podio dell’Orchestra Sinfonica G. Rossini torna il Maestro Enrico Lombardi, applauditissima bacchetta del titolo dell’ultima edizione: La casa disabitata di Lauro Rossi. Completa il cartellone il Coro del Teatro della Fortuna di Fano, diretto dal M° Mirca Rosciani.
Ringraziamo per la collaborazione il Comune di Milano, Palazzo Moriggia|Museo del Risorgimento, che ci ha messo a disposizione prezioso materiale documentale per l’opera Amazilia.
La domenica 24 agosto 2025 sarà tutta dedicata ai compositori del Belcanto nati in Sicilia come Giovanni Pacini: alle ore 11.00 presso il Museo Nazionale Rossini sarà la musicologa Ilaria Grippaudo ad approfondire le storie di autori come Pietro Antonio Coppola, Placido Mandanici e Mario Aspa nella conferenza “La Sicilia del Belcanto”, mentre alle ore 21.00 presso il Teatro Sperimentale di Pesaro l’Orchestra Sinfonica G. Rossini si cimenterà nel concerto lirico-sinfonico “Compositori siciliani al Teatro alla Scala”, in cui verranno riproposte in prima esecuzione assoluta in epoca contemporanea le musiche appartenenti ad opere liriche che videro la luce proprio nel tempio mondiale della lirica, il Teatro alla Scala. Sul podio il Maestro milanese Daniele Agiman, che ha curato la selezione delle musiche in programma, tutte a firma di compositori siciliani, da Pacini a Coppola, da Aspa a Mandanici. I solisti sono artisti professionisti della Fondazione Accademia del Teatro alla Scala di Milano, istituzione di prestigio mondiale, con cui il Festival si pregia di collaborare per il secondo anno. Le note siciliane date in prima assoluta alla Scala saranno interpretate da Fan Zhou, soprano, Aldo Sartori, tenore, e Damien Park, baritono.
Martedì 26 agosto andrà in scena la seconda esecuzione del concerto “Pacini si racconta” presso la Corte Malatestiana (Fano) alle ore 21.00: questa data chiude il Festival 2025 ed è anche il secondo appuntamento del tris di date organizzato in collaborazione con l’Associazione Dimore Storiche Italiane (ADSI), Sezione Marche. Con ADSI il Festival, infatti, ha sviluppato un ciclo di concerti per canto e pianoforte nelle splendide dimore storiche marchigiane, con musiche firmate dalla rosa di compositori di cui si occupa il Festival: un altro concerto si è svolto a Cingoli (Palazzo Castiglioni) il 26 Luglio e un secondo si svolgerà a Filottrano (Cortile di Palazzo Accorretti) il 6 settembre con inizio previsto alle ore 18.00. I concerti a Cingoli e a Filottrano vedono la presenza di due allieve dell’Accademia d’Arte Lirica di Osimo (AN), il cui direttore artistico è il M° Vincenzo De Vivo: i soprani Anna Maisuradze e Sofiia Matvienko.
Per l’edizione 2025, il Festival ha deciso di avvalersi della preziosa consulenza artistica del M° Bruno de Simone, baritono di fama internazionale, che così si è espresso “Ritengo che la felice iniziativa dell’IBR possa far da volano a tante istituzioni culturali dedite a produzioni teatrali, che potrebbero inserire nella loro programmazione titoli inediti, da affiancare a quelli più noti, già proposti da tempo e con versioni filologiche acclamate.
Mai come ora, c’è bisogno di allargare il panorama, fornendo nuova linfa al comparto, soprattutto ai giovani esecutori bisognosi di ampliare il loro bagaglio tecnico e musicale.
Al perseverare di rassegne musicali monotematiche, pur dedicate a grandi compositori, non sarebbe giusto continuare ad ignorare tanti musicisti a loro coevi.
Inoltre, tanti giovani che si affacciassero a tale tema potrebbero trovare un ottimo e proficuo spazio di studio in queste partiture inedite e di indubbio valore, da affidare a revisori e trascrittori.
Il Festival si conferma anche per la quarta edizione attento alla riscoperta del repertorio lirico, come da propria principale vocazione, ma anche dei luoghi in cui hanno sede i diversi concerti, che quest’anno comprenderanno cinque città diverse in tre province delle Marche, nell’ottica della continua valorizzazione del territorio.
Maggiori informazioni sul sito internet del Festival: https://www.ilbelcantoritrovato.it/