Lo chiamano il Paese del Vento. E in effetti l'altezza, la posizione e la conformazione urbana lasciano immaginare quali e quante raffiche impietose possano abbattersi sui tetti delle case, o contro i muri di mattoni, durante i freddi mesi invernali. D'estate invece, e in primavera, Elcito è il luogo ideale per un'escursione fuori porta, a pochi chilometri di distanza da Macerata.
Per raggiungere questo piccolo borgo isolato dal resto del mondo, basta procedere alla volta di San Severino Marche e da qui imboccare la strada che conduce ad Apiro, fino a che non si incontra la frazione di Castel San Pietro. A questo punto vedrete diramarsi una via lunga circa cinque chilometri, che vi condurrà dritti al Paese del Vento. Esso si erge fiero a 821 metri di quota, su una rupe non lontana dal noto Monte San Vicino. Di aspetto antico e di struttura medievale, Elcito vi accoglierà nella sua pacata tranquillità e nel suo silenzioso isolamento: un luogo immune al caos della città, in cui natura, storia e tradizione si intrecciano, dando vita a un infinito pozzo di leggende e di storie più o meno fantastiche. Si racconta, ad esempio, che questa sia da sempre terra di streghe.
Chi abbia voglia di avventurarsi poco oltre i confini del paese scoprirà che tutto attorno ad esso, tra il fitto bosco e la vegetazione incolta, si nascondono alcune grotte. La leggenda vuole che queste cavità fossero, in passato, la dimora preferita delle streghe, specialmente quelle nei pressi della cosiddetta Fonte dei Trocchi. Sempre secondo la diceria popolare, un giorno un pastore raggiunse questa fonte misteriosa, dove le donne erano solite recarsi per fare rifornimento d'acqua, prima di risalire a piedi lo stradello che conduce fino in paese. Il pastore si fermò per abbeverarsi e fu subito circondato da un gruppo di inquietanti donne, le quali gli intimarono: "Se non avessi indossato scarpe con lacci di cane, ti avremmo fatto vedere noi se l'acqua è fredda o calda!" (la tradizione vuole che le streghe non possano sopportare i lacci di cane!). Oggi sono ormai in pochi a credere ancora a tali storie, eppure i curiosi che raggiungono il Paese del Vento e, da lì, la Fonte dei Trocchi, per mettersi alla ricerca della roccia dalle striature nere (che si tramanda siano in realtà tracce di pipì stregata) sono ancora molti.
Di certo, contribuiscono a questo notevole flusso di avventurieri ed escursionisti, turisti e passeggiatori della domenica, la bellezza dei luoghi e i panorami mozzafiato di cui si gode dall'alto della rupe. Per chi ama la fotografia, ad esempio, gli scorci che Elcito offre alla vista, tra ciuffi d'erba e muri vecchi di secoli, tra ciottoli e stradelli scoscesi, sono davvero tantissimi. Se un tempo su queste terre sorgeva probabilmente un castello difensivo, ciò che oggi resta di antico ha invece ha che fare con la spiritualità.
Poco distante dal paese vero e proprio incontrerete infatti l'Abbadia di Elcito, ovvero un mazzolino di case coloniche raggruppate attorno a una chiesetta.
Un tempo al loro posto faceva bella mostra di sé l'Abbazia Benedettina di Santa Maria di Val Fucina, importante centro religioso che basta a darci un'idea, insieme ai resti della rocca medievale, dell'importanza che Elcito dovette probabilmente ricoprire in passato. Con un po' di fortuna, potrete incontrare qualche abitante del posto (si contano ormai sulle dita) seduto fuori dall'uscio di casa, che saprà raccontarvi tante altre leggende, storie e vicissitudini legate a uno dei borghi più suggestivi e pittoreschi delle Marche.
a cura di Chiara Giacobelli