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Serra San Quirico, una città di pietra adagiata su costa rocciosa, una città che assume le sembianze di una nave con la prua sulla valle dell'Esino. I monti sovrastano l'antica fortezza, testimoni, nei secoli, delle vestigia di Serra: un passato importante che l'ingiuria del tempo non ha cancellato, che ancora oggi si coglie dall'osservazione attenta delle edificazioni civili e religiose, dell'impianto urbanistico della città murata, dei centri rurali sparsi nel territorio del comune, ricchi di testimonianze di cultura. Ovunque regna il verde delle piante e delle pinete. La montagna e lì, con le sue bellezze, le sue passeggiate, le sue dolci atmosfere di pace...

Serra possiede un centro storico ben conservato dall'impianto medievale;

La fortificazione risale alla seconda metà del 1300 e rimane ancora oggi quasi intatta. Sopra le mura di cinta: le "Copertelle": strade coperte, sovrastate a loro volta dalle abitazioni. Ne risulta un complesso poderoso, inespugnabile, dominante la valle dall'alto e comunicante all'interno con passaggi segreti, con dodici torrette disposte lungo le mura castellane.

Risalendo per la scalinata, ci si può addentrare in via Cassero, con vari edifici da segnalare soprattutto per i loro portali. Si arriva alla trecentesca Torre del Cassero con la sottostante Casa del Capitano del popolo (oggi casa privata). La torre, notevolmente abbassata per motivi di stabilità in questo secolo, era il baluardo del paese e per questo scopo venne munita di tutto l'occorrente per la resistenza nei confronti di attacchi esterni; era un punto di vedetta e di segnalazioni per dominare la Vallesina.

Da visitare la Chiesa barocca di Santa Lucia con caratteristico campanile terminante a bulbo, dove sono custodite le tele di Pasqualino Rossi raffiguranti Le storie di Santa Lucia, suo capolavoro nelle Marche e realizzate negli ultimi decenni del XVII secolo. L'interno di questa chiesa, già abbazia silvestrina, è un esempio molto interessante ed integro del barocco nelle Marche. Conserva anche l'organo originale con cantoria del romano Giuseppe Testa, datato 1676 e recentemente restaurato nei suoi timbri originari, i paliotti intarsiati in scagliola degli altari laterali, fino alle stesse panche intarsiate con monogrammi (metà del XIX secolo) ed il pavimento in consunte pianelle di cotto.

La vicina Chiesa parrocchiale dei SS. Quirico e Giulitta, di origini romaniche (fu fondata da San Romualdo nel 980, resti sul fianco sx) fu ricostruita dopo il sisma del 1741 e conserva nell'abside una tela di Pasqualino Rossi e nella navata un dossale in terracotta raffigurante la Madonna del Rosario, databile nella seconda metà del XVI secolo. In questa chiesa si venera la Sacra Spina che una secolare tradizione popolare la riconosce come una delle spine che componevano la corona di Cristo.

Quasi di fronte, si trova la Chiesa di San Francesco (1262), la più grande del paese, dopo il recente restauro che ha ripristinato l'interno barocco, è adibita a spazio espositivo ed auditorium, mentre nell'ex convento sono state ricavate unità immobiliari. Nelle sale del municipio, affiancato da una torre purtroppo decapitata dopo il terremoto del 1930, è conservato l'archivio storico con documenti che risalgono al XII secolo.

A pochi passi dalla piazza si può ammirare la Chiesa di San Filippo dall'interno barocco con ricca cantoria lignea.

A poca distanza dall'ingresso del paese la ex Chiesa di Santa Maria del Mercato in stile romanico costruito nel 1289 mostra della sua originaria destinazione il bel campanile a pianta quadrata traforato da monofore e bifore recentemente restaurato, mentre l'interno venne ristrutturato negli anni '20 del secolo scorso, è stato profondamente cambiato sotto la direzione dell'architetto serrano Attilio Piccioni, per essere adibito a Teatro.

Da ricordare anche la dismessa Chiesa di Sant'Angelo al Pino (secolo XIX), con copertura recentemente ripristinata e, all'estremità S del nucleo abitato, gli scarsi resti (monofora su una parete absidale rettilinea) della ex Chiesa di Santa Maria della Misericordia, trasformata in abitazione nella metà del secolo scorso.

A pochi chilometri è situata l'Abbazia di Sant'Elena, un esempio di Romanico marchigiano[3].

La fondazione è attribuita a San. Romualdo e risale agli anni 1009-1010. La struttura architettonica si presenta in stile romanico-gotico; è a pinta basilicale con tre navate, costruita con solidissima tecnica in blocchetti di pietra arenaria irregolare. Gli elementi più caratteristici ed antichi (sec. XI-XII) sono la torre di difesa e il magazzino a volta a botte probabilmente ad uso cantina.

Non lontano da Serra San Quirico è Ville di Sasso, un piccolissimo borgo; l'antico castello medievale di Rodossa (dei conti di Rovellone), spodestato nel sec.XIV dal cardinale Albornoz e passato, con alterne vicende, agli Stelluti-Scala. Di esso resta qualche traccia dei fortilizi ed uno stabile cinquecentesco recentemente restaurato. La posizione e eccellente: sia come forte militare (ieri), sia come punto panoramico (oggi).

Il centro di Domo, un vero e proprio castello antico, cinto di mura, con due porte, la chiesetta ottocentesca della Madonna del Rosario. Maggiore importanza storica e artistica è da attribuire alla Chiesa di San Paterniano V che risale nella struttura attuale al 1473, pur avendo riportato successivamente ulteriori trasformazioni con il portale rinascimentale, un trittico su tavola, raffigurante la Madonna di Loreto, San Paterniano e Santa Lucia, eseguito alla fine del sec.XV e numerosi affreschi votivi dei sec. XV-XVI.

Tanti gli appuntamenti durante l'anno, capaci di rendere il paese meta di flussi turistici sempre più ampi e diversificati.  La programmazione annuale degli spettacoli che caratterizzano tutte quelle manifestazioni ormai diventate appuntamenti fissi:

 

Foto e testo (rielaborato) da   www.comune.serrasanquirico.an.it  -  www.serrasanquirico.com

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