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Centro agricolo e industriale del pesarese situato con forma allungata sui rilievi collinari del versante sinistro della bassa Val Cesano che corre nel fondovalle. Castelvecchio, il cui nucleo più antico e ancora circondato da mura, sorge in analoga posizione a nord-est. La famiglia Gabrielli di Montevecchio fu protagonista della costruzione dell'intero complesso monumentale del centro storico, dominato da una serie di edifici per i vari componenti della stessa famiglia. L'intero edificato, caratterizzato da una struttura omogenea, riprende, in chiave settecentesca, il tema della città ideale del Rinascimento.

La città si caratterizza per una sapiente distribuzione degli spazi, per i giochi prospettici e per la compiutezza dell'insieme: il tutto è opera dell'architetto Andrea Vici, allievo del Vanvitelli che non fu forse estraneo al progetto. Il palazzo Montevecchio, il palazzo Terni, il palazzo Chiocci-Ginevri e il palazzo Flaiani-Palestini (tutti già Montevecchio) costituiscono i più pregevoli esempi di architettura civile privata di Monte Porzio. Il municipio costituisce invece un pregevole esempio di architettura pubblica della metà del XVII secolo. La chiesa di Santa Maria Assunta e la chiesetta della Pietà sono invece esempi di architettura religiosa. Pare che palazzo Terni sia stato edificato in sostituzione di un edificio più vecchio. dalle forme più difensive che residenziali. Il palazzo attuale presenta una lunga facciata a due piani con ampie finestre e ricche inferriate, portale sormontato da balcone, grande stemma sulla finestra centrale, ingresso passante, bugnato nella parte inferiore.

Di fronte sorge il palazzo Chiocci-Ginevri con porta centrale sormontata da un consunto stemma in arenaria dei Montevecchio. All'interno anche questo presenta varie stanze decorate che denotano, nonostante il degrado, lo splendore passato. Chiude la piazza l'ex municipio che ha a fianco la chiesa di Santa Maria Assunta e il palazzo Flaiani-Palestini. Il primo, un tempo definito "Palazzo del Pubblico ove sta il Vicario", è caratterizzato dalla torre dell'orologio che presenta sulla facciata una lapide dove si leggono i nomi di Pompeo, Federico e Rinaldo, Comites Montis Veteris, con la data 1743.

La chiesa a fianco, un tempo "Chiesa dei Signori Conti" (1748), dedicata a Santa Maria Assunta, è a navata unica con all'interno un loggione ligneo, un grande altare dorato contenente una tela della Madonna Assunta in Cielo di Andrea Sacchi (restauro finito nell' Agosto 2001) e due altre grandi tele alle pareti attribuite al fanese Ceccarini. Un tela di grandi dimensioni è collocata anche sul soffitto. Curiose le due gelosie in legno sulla parete a destra dell'altare maggiore. Sulla destra della chiesa sorge il palazzo Flaiani-Palestini rimarcato da tre portoni d'ingresso. Conserva all'interno varie decorazioni. Sempre nel centro storico, vicino al numero civico 53 di via Mazzini, sorge la deliziosa minuscola chiesetta della Pietà, un tempo isolata, come dimostra una carta del Settecento. Nella chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, che si trova appena fuori il centro storico, si venera almeno dal 1588 un antico crocifisso ligneo, ma nulla si sa sull'origine di questa devozione.

fonte: Wikipedia.it

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