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Terra capace di conciliare i mestieri di una volta con le moderne tecniche produttive. È un paese da visitare, da scoprire e riscoprire nelle sue risorse umane, storiche, culturali, turistiche, sportive ed enogastronomiche. 227 metri dal livello del mare, 3.400 abitanti, con un territorio di circa 9 kmq ed una posizione geografica privilegiata rispetto al principale snodo viario di collegamento tra la vallata del Tenna e quella dell’Ete, a pochi chilometri dal mare e dalla montagna, con una posizione baricentrica rispetto al territorio della provincia di Fermo e viabilità ben strutturata.

Divenuta Gructae Azzolini, Grottazzolina, solo in tardo medioevo in seguito al domino di Azzo VII della famiglia degli Estensi di Ferrara, sin dai tempi dei primi insediamenti “Piceni”, la sua collocazione contribuì a sviluppare nell'intera vallata un fiorente commercio ed uno sviluppo di attività produttive che ancora oggi la caratterizzano. Un popolo quello dei grottesi laborioso ed intraprendente, nonché di sorprendente inventiva.

Il nostro passato più prossimo è caratterizzato da mutamenti che hanno inciso profondamente nel tessuto socio-economico con una progressiva trasformazione dal modello rurale a quello edile fino allo sviluppo dell’artigianato industriale, recentemente incrementato grazie alla realizzazione della zona artigianale e di quella industriale che hanno polarizzato nuovi insediamenti produttivi.

Volàno del nostro territorio è l’attività manifatturiera, anche se negli ultimi anni si sono create le condizioni per sviluppare una potenzialità turistica ricettiva che trae linfa vitale dal patrimonio artistico, dalla tradizione, dal paesaggio, dall’ospitalità, dalla buona tavola in un incontro armonico tra arte e storia del nostro borgo antico. Per farci conoscere ed apprezzare oltre i confini regionali sono stati i gemellaggi con le città di Este, Ferrara e Varpalota (Ungheria).

Grottazzolina è una cittadina equilibrata e a misura d’uomo con parchi per bambini e famiglie, impianti sportivi, con tante associazioni che rendono viva la collettività con manifestazioni di vario genere oramai consolidate.

Dinamismo, diversificazione e spirito di intraprendenza costituiscono le caratteristiche di una città moderna con profonde radici storiche che nel terzo millennio vuole essere all’avanguardia e svolgere il suo ruolo di protagonista fino in fondo, tanto da meritare l’appellativo di “Piccola Milano”.

(Mariano Ambrogi)


Dal patrimonio culturale all’arte del mattone, la tradizione si racconta

Grottazzolina si sviluppa su un colle che seppur non particolarmente elevato (227m slm), attraverso il suo belvedere dei giardini pubblici affacciato sulla valle del Tenna, offre la tipica ed esclusiva veduta “mare-monti”. Questo è uno dei tanti scorci che nelle giornate libere o di festa possono essere apprezzati da chiunque voglia affacciarvisi per ritrovare un rapporto più vicino con la natura, tra le vie e le genti di Grottazzolina, in una pausa oltre il tempo. Gli itinerari turistici sono particolarmente apprezzati dai forestieri che scoprono un borgo storico preservato da una cura ed una politica conservativa attenta al valore del suo passato. Più di una vocazione quella dimostrata dalle amministrazioni pubbliche di Grottazzolina che negli anni hanno saputo con intelligenza artistica e acuta lungimiranza raccogliere i frutti della propria storia per ricavarne la singolarità, mantenendo le costruzioni fedeli alle originali. Il tessuto architettonico del paese, tutt'oggi noto per la valenza delle sue maestranze edili, reca buona traccia di questa tradizione.

Paese di muratori, fornaciai e calcinai, Grottazzolina ha sviluppato tra il diciottesimo ed il diciannovesimo secolo l'arte del mattone, modellato a martellina e raspa. Il mattone domina largamente, col suo colore caldo e sensibile alle variazioni della luce ambientale ed è il tratto distintivo della cittadina: accanto alle case della piccola borghesia artigiana, si possono ammirare alcune dimore di maggior volumetria con interni di pregio. Oltre che nell'organizzazione delle facciate, sono i dettagli che testimoniano la sapienza degli antichi mastri (come il portale più antico, quello della casa parrocchiale). Quella dei fornaciai è un'arte che pose Grottazzolina come capo scuola a livello regionale. Qui, infatti, si sono formati valenti artigiani e maestri del settore, poi attivi da nord a sud della regione. Una tradizione ancora oggi forte e sentita in paese (sono attive alcune tra le aziende storiche del mattone), oggetto anche di studi e tesi di laurea. Una storia, questa, della quale la locale comunità va fiera.

Tutto il centro storico, con i più antichi quartieri “Castello” e “Cozzana”, allora diventa testimone e narratore della vitalità e del fervore grottese, che si manifesta in ogni occasione celebrativa. Ricchi di inaspettate opere d’arte di pregio sono le chiese principali del San Giovanni Battista, che conserva al suo interno l’icona della patrona (la Madonna del Perpetuo Soccorso) e del SS. Sacramento e Rosario, nonché quelle dell’area suburbana come S. Monica, S. Maria delle Grazie, S. Isidoro, ecc.
Nella principale Piazza Umberto I, che si abbassa gradatamente verso il limite delle mura e vi prospettava il torrione medievale, scopriamo il Palazzo Benedetti in cui trovano custodia la Biblioteca comunale, l'archivio “Catalini” e la documentazione fotografica permanente della stazione archeologica picena di Piane di Grottazzolina.
Lungo il corso si incontrano il Palazzo Comunale, con la torre dell’orologio ed in stile liberty il Teatro Ermete Novelli. Il territorio conta ancora altri siti che testimoniano l'operosità strategica dei grottesi: la Filanda, la vecchia Stazione e quattro fonti murate per l'approvvigionamento dell'acqua potabile: Fonte Rotta, Fonte Monteleone, Fonte San Pietro e Fonte Graziani.

La valorizzazione della propria unicità storica, monumentale, artistica, produttiva, sociale e culturale è un lungo processo di promozione turistica lungimirante, che definisce Grottazzolina un luogo ideale.  

(Mariateresa Ferroni)

 

 

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