La storia che ha attraversato Grottammare ha lasciato tracce profonde nel tessuto urbano e nella memoria culturale della città.
Chiese, palazzi, antichi teatri raccontano le vicende millenarie del paese, che ha accolto grandi artisti e ha dato i natali a personaggi storici come Papa Sisto V e lo scultore Pericle Fazzini.
Situato a nord della foce del fiume Tesino, il centro abitato si estende lungo la costa fino alle pendici delle vicine colline dove spicca l'antico borgo medievale.
La ricchezza culturale e il prestigio dei beni monumentali grottammaresi permette anche al visitatore più esigente di costruire un proprio itinerario nella storia, che percorre le piccole vicende della provincia e i grandi eventi del passato, ammirando tele preziose e piccoli gioielli di architettura.
Da visitare:
la Chiesa di Santa Lucia, voluta dal Papa Sisto V,
la Chiesa di San Giovanni,
la Chiesa di Sant' Agostino, fatta costruire dai padri agostiniani tra la fine del XV secolo e il 1517,
la Chiesa di San Pio nel nuovo incasato,
la Chiesa di San Martino, tra le più antiche abbazie della provincia di Ascoli Piceno che venne fondata dai monaci benedettini dell’abbazia di Farfa probabilmente tra l’VIII e il IX secolo,
il Palazzo Ravenna Palazzo fu uno dei primi edifici realizzati nel nuovo impianto urbano costiero, progettato dall’architetto Pietro Augustoni, oggi sede del Municipio,
il Torrione della Battaglia risalente alla metà del XVI secolo ed è inserito nella cinta muraria, sede di un Museo con opere di Pericle Fazzini dalla Collezione Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno.
il Castello (ca. IX-XIII sec.) i cui resti sono inseriti in uno scenario molto suggestivo, sia per il panorama che si può godere sia per la ricca vegetazione, dove predominano i pini d’Aleppo.
Degni di una visita sono anche il Palazzo Fenili, il Palazzo Laureati, la Villa Azzolino (XVII sec.), il Villino Matricardi
Da non perdere una visita all’Oasi Santa Maria dei Monti la cui struttura oggi visibile risale agli inizi del XVII secolo e si deve a padre Nicola da Monteprandone, dell’ordine dei frati minori riformati, che propose l’insediamento di una comunità religiosa nel luogo dove sorgeva un piccolo santuario mariano, eretto tra il XIV e il XV secolo, come protezione dalla peste e dedicato alla Madonna dei Monti.