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Immersa in una delle zone floristicamente più belle, ricche e rare del paesaggio mediterraneo, Cingoli (m. s.l.m. 630) sorge in posizione panoramica sul lato orientale del gruppo montuoso, comunemente indicato come Preappennino, che si staglia sull’alta valle del Musone e alle cui spalle si erge la Dorsale Appenninica vera e propria. L’eminenza topografica di Cingoli - cui un antico mito di fondazione collega a un ancestrale culto solare legato al nome della maga Circe - considerata in relazione alla superba veduta panoramica a cui questa da adito, ha con il tempo permesso alla città di guadagnarsi l’appellativo di “Balcone delle Marche”. Una “Posizione incantevole” dalla quale si ha accesso a “Panorami sconfinati” per parafrasare ciò che il pittore Donatello Stefanucci aggiunse a commento di una sua celebre veduta di Cingoli (ora in Pinacoteca comunale).

L’omogeneità del tessuto urbano corrisponde a una forte coesione ambientale: l’abitato, la cui salubrità climatica è proverbiale ormai da cinque secoli, si inserisce armonicamente in un paesaggio dove l’opera dell’uomo e quella della natura si sono perfettamente integrate valorizzandosi a vicenda. Esempio di grande fascino dell’atmosfera tipica di altri medi e piccoli centri della zona dell’antica provincia Picena, Cingoli se ne discosta al tempo stesso per la nobiltà, la complessa profondità e la gloria di un passato che ancor oggi è percepibile nelle ombre lunghe che alla sera gli antichi eleganti palazzi proiettano sulle piazze e sulle vie.

L’antica varietà dei colori caldi degli intonachi delle facciate degli edifici, che si susseguono ininterrottamente lungo l’arteria principale della città o si ergono isolati in qualche suggestiva piccola via secondaria, armoniosamente intercalata dall’austerità della pietra degli eleganti portali rinascimentali, emanano una sensazione di calma e rara atemporalità. Da vedere, entro le mura: il Museo archeologico, la Pinacoteca comunale, la chiesa di S.Domenico (sede della Madonna del Rosario di Lorenzo Lotto), il Palazzo comunale, la Fontana di Maltempo, la Portella, Palazzo Castiglioni (casa natale di papa PIO VIII), Palazzo Cima, Palazzo Conti, Palazzo Puccetti, le chiese di S.Nicolò, S.Spirito, S.Filippo e la cattedrale di S.Maria Assunta; fuori le mura: le chiese di S.Esuperanzio, di S.Sperandia, di S.Giacomo e di S.Vitale.

Suggestive e indimenticabili per gli amanti della natura le passeggiate che i boschi che attorniano Cingoli regalano e che ad ogni stagione offrono colori e sensazioni nuovi: il percorso di Tassinete, quello di S.Bonfilio e quello detto del Fosso delle scalette. Ma Cingoli è luogo anche di sapori e profumi. Una varietà eccellente e rara di olivo, la Mignola, da cui si ricava un olio di raffinata qualità. Una cucina di grande varietà e gusto, basata su elementi genuini della tradizione, con piatti tipici come i calcioni, la pizza di formaggio e salumi di altissima qualità e dolci propriamente cingolani come le ciambelle, i cavallucci e il serpe.

Luoghi di interesse storico-culturale:

Palazzo comunale

Le strutture più antiche risalgono ai sec. XII-XIII. L'orologio pubblico è del 1482, mentre il prospetto poggiante su otto pilastri è del 1530. Al piano terra dell'edificio ha sede il Museo Archeologico Statale, che conserva preziosi reperti di epoche diverse.

Fontanta del maltempo

E' già citata come "Fontana del maltempo" nel 1513. Fu restaurata e portata alle forme attuali nel 1568, per mano della bottega dei Lombardi, allievi del Sansovino. Deve il suo nome al fatto che l'acqua scaturiva abbondante solo dopo forti piogge. Vi è raffigurato un cervo che riposa ai piedi di un albero di tasso, una variazione sul tema dello stemma di Cingoli.

Fonte Giulia

Costruzione circolare ostruzione edificata nel luogo in cui, secondo una leggenda, si vuole, che Giulio Cesare, in visita alla città, abbeverò la cavalcatura stanca. Per la sua caratteristica forma, i cingolani la chiamarono "Fonte Tonda".

Palazzo Puccetti

Di origine cinquecentesca, presenta un portale fiancheggiato da due telamoni settecenteschi che dà accesso ad un ampio atrio e ad un grazioso giardino pensile con nicchie e statue, uno dei pochi esempi riscontrabili nel territorio marchigiano.

Palazzo Conti

Dimora della famiglia Conti che lo fece erigere fra il XIV e il XV, presenta un bel portale gotico dove era scolpito lo stemma araldico, purtroppo scalpellato dai successivi proprietari.

fonte: www.comune.cingoli.mc.it

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