FANNY & ALEXANDER, FEDERICA FRACASSI
di Ágota Kristóf
regia scene e luci Luigi Noah De Angelis
sound design Damiano Meacci
traduzione e adattamento Chiara Lagani
Una donna siede al suo tavolo di operaia, in una fabbrica di orologi, in Svizzera. È Agota Kristof. Per scrivere poesie la fabbrica va benissimo, si può pensare ad altro: le macchine hanno un ritmo regolare che scandisce i versi. Nel suo cassetto Agota ha un foglio e una matita. Quando il pensiero prende forma, lo annota. La donna non conosce la lingua del posto, ma scrive e pensa in quella lingua ignota, che le è nemica. In fabbrica, del resto, è difficile riuscire a parlarsi in qualsiasi modo: le macchine fanno troppo rumore. Si riesce a parlare solo nelle toilette, fumando a gran velocità una sigaretta.
La donna racconta la sua storia, è una storia di esilio, di sradicamento, di atrocità. Vorrebbe dire qualcosa di sé, ma per farlo deve inventarsi delle maschere. E così, inaspettatamente, ci troviamo dentro i suoi romanzi. La donna diventa di volta in volta Lucas, Claus, Sandor, Line… Ma solo per un attimo. Ci ritroviamo in mezzo a un sogno oppure al centro di un ricordo denso della sua infanzia, solo così la scrittrice può dirci quel che sa. Ma poi si torna sempre in quella stanza, col ticchettio degli orologi e il suono del presente. La lingua in cui la donna ci parla non l’ha scelta lei. Le è stata imposta dal caso, dalle circostanze. Farà come meglio potrà. È una sfida. La sfida di un’analfabeta.
Biglietti da 15 a 20 euro in prevendita dal 16 novembre
Speciale Giovani* 10 euro
* riservato ai giovani fino a 25 anni e ai soci Touring Club, valido in platea [dalla fila O alla fila Q] e in galleria possessori Marche Cultura Card.