dal 28 Maggio 2026 al 31 Maggio 2026 giovedì 28 maggio ore 21; venerdì 29 maggio ore 21; sabato 30 maggio ore 21; domenica 31 maggio ore 17Teatro della Fortuna Fano (PU)0721.800750www.amatmarche.net
dal 28 Maggio 2026 al 31 Maggio 2026 giovedì 28 maggio ore 21; venerdì 29 maggio ore 21; sabato 30 maggio ore 21; domenica 31 maggio ore 17Teatro della Fortuna Fano (PU)0721.800750www.amatmarche.net
Descrizione
di Florian Zeller traduzione Piero Maccarinelli regia Giacomo Tarsi produzione Fondazione Teatro della Fortuna di Fano
Il Padre è un intenso dramma che esplora con delicatezza e profondità il tema della perdita della memoria e dell’identità. Al centro della storia c’è Andrea, interpretato da Giorgio Colangeli, un uomo anziano che, colpito dall’Alzheimer, vede il suo mondo sgretolarsi poco a poco. Accanto a lui la figlia Anna, interpretata da Francesca Ciocchetti, che tenta con amore e fatica di sostenerlo, combattuta tra il desiderio di proteggere il padre e la necessità di costruirsi una vita propria. La regia di Giacomo Tarsi accompagna lo spettatore dentro la mente del protagonista, facendo vivere in prima persona lo smarrimento, le contraddizioni e le fragilità di chi si trova intrappolato tra ricordi che svaniscono e realtà che si frantuma. Lo spettacolo vede inoltre la partecipazione della Compagnia Stabile del Teatro della Fortuna. Il risultato è un’opera emozionante e universale, che parla della fragilità umana, dell’amore familiare e del coraggio necessario ad affrontare la perdita.
NOTE DI REGIA La messa in scena de Il Padre, prodotta dalla Fondazione Teatro della Fortuna in collaborazione con l’Accademia Teatro della Fortuna, affronta il delicato tema della memoria e della perdita della propria identità attraverso gli occhi di Andrea, un uomo alle prese con il progressivo decadimento cognitivo. La traduzione di Piero Maccarinelli restituisce fedelmente l’equilibrio tra dramma e leggerezza della lingua originale, mantenendo la tensione emotiva e la precisione dei dialoghi. La regia privilegia l’immediatezza del racconto e l’intimità della scena, creando un ritmo che alterna momenti di forte pathos a pause di sospensione che riflettono la disorientante percezione del tempo e dello spazio del protagonista. Il lavoro degli attori Giorgio Colangeli e Francesca Ciocchetti valorizza la complessità dei personaggi: Colangeli porta in scena la vulnerabilità e la fragilità di Andrea senza scadere nel patetico, mentre Ciocchetti costruisce un rapporto di tensione e affetto con il padre, incarnando la lotta tra accudimento e impotenza. La scenografia e la luce seguono la logica della memoria frammentata, con ambienti quotidiani che si trasformano in spazi fluidi, sottolineando la confusione e la discontinuità della percezione del protagonista. La produzione intende offrire al pubblico un’esperienza emotivamente intensa e riflessiva, combinando rigore teatrale e sensibilità contemporanea, invitando a una riflessione sulla relazione tra identità, memoria e affetti familiari.