Teatro e Danza
07 Giugno ore 21Teatro della Fortuna Fano (PU)0721.827092www.teatrodellafortuna.it
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Descrizione


Sabato 7 giugno al Teatro della Fortuna di Fano con Vorrei una voce prosegue TeatrOltre, festival ideato e realizzato all’insegna della multidisciplinarietà dall’AMAT con 10 Comuni del territorio, tra i quali quello di Fano con la Fondazione Teatro della Fortuna, palcoscenico ampio per le più importanti esperienze dei linguaggi contemporanei giunto alla ventunesima edizione.
Scritto e interpretato da un attore amatissimo come Tindaro Granata, lo spettacolo è frutto di un intenso percorso creativo realizzato con le detenute di alta sicurezza della casa circondariale di Messina, nell’ambito del progetto Il Teatro per Sognare. Il fulcro di questo monologo, costruito attraverso le canzoni di Mina cantate in playback, è il sogno: perdere la capacità di sognare significa far morire una parte di sé.
 
“Ero un giovane uomo, lavoravo, avevo una casa, una macchina e soprattutto persone che mi amavano, ma avevo smesso di provare gioia per quello che facevo – racconta Tindaro Granata -, non credevo più in me stesso e in niente. Non so come sia successo. Un giorno mi sono svegliato e non mi sono sentito più felice, né di fare il mio lavoro né di progettare qualsiasi altra cosa. Quando mi arrivò la telefonata di Daniela Ursino, direttore artistico del teatro Piccolo Shakespeare all’interno della Casa Circondariale di Messina, con la proposta di fare un progetto teatrale con le detenute ‘per farle rivivere, sognare ritrovando una femminilità perduta’, capii, dopo averle incontrate, che erano come me, o forse io ero come loro: non sognavamo più. Guardandole mi sono sentito recluso, da me stesso, imbruttito da me stesso, impoverito da me stesso. Avevo dissipato, inconsapevolmente, quel bene prezioso che dovrebbe possedere ogni essere umano: la libertà. Proposi così di fare quello che facevo da ragazzo quando ascoltavo le canzoni di Mina: interpretavo le mie storie fantastiche con la sua voce. Con le detenute abbiamo messo in scena l’ultimo concerto live di Mina, tenutosi alla Bussola il 23 agosto 1978. L’idea era quella di entrare nei propri ricordi, in un proprio spazio, dove tutto sarebbe stato possibile, recuperando una femminilità annullata, la libertà di espressione della propria anima e del proprio corpo, in un luogo che, per forza di cose, tende quotidianamente ad annullare tutto questo. Ognuna di loro aveva a disposizione due canzoni di Mina e, attraverso il canto in playback, doveva trasmettere la forza e la potenza della propria storia per liberarsi da pensieri, angosce, fallimenti di una vita. Mi sono trovato, con loro, a cercare il senso di tutto quello che avevo fatto fino ad allora. In Vorrei una voce in scena ci sono solo io, delle ragazze mi porto i loro occhi, i gesti, le loro lacrime e i sorrisi. Grazie a loro racconto storie di persone che dalla vita vogliono un riscatto importante: vogliono l’amore per la vita, quella spinta forte ed irruente che ti permette di riuscire a sopportare tutto, a fare tutto affinché si possa realizzare un sogno”.
 
Il disegno luci è di Luigi Biondi, i costumi di Aurora Damanti, regista assistente Alessandro Bandini, produzione LAC Lugano Arte e Cultura in collaborazione con Proxima Res, partner di produzione Gruppo Ospedaliero Moncucco
 
Informazioni botteghino del teatro 0721 800750 e biglietterie circuito vivaticket. Inizio spettacolo ore 21.

 

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