Mostre d'Arte
dal  25 Luglio 2020
al  10 Gennaio 2021
Centro Studi Osvaldo Licini e Casa Museo Osvaldo Licini Monte Vidon Corrado (FM)334.9276790www.centrostudiosvaldolicini.it/it/mostra2020ipaesaggidilicini/  centrostudiosvaldolicini@gmail.com

Descrizione

La regione delle Madri. I paesaggi di Osvaldo Licini, la mostra organizzata dal Comune di Monte Vidon Corrado presso il Centro Studi e la Casa Museo Osvaldo Licini, attualmente chiusa per le disposizioni anti-covid, è prorogata fino al 10 gennaio 2021, sperando di poter riaprire al pubblico appena le decisioni del governo lo concederanno.

Da venerdì 4 dicembre 2020 all’8 gennaio 2021, si terrà “Incontri d’Arte”, una rassegna di quattro appuntamenti online per approfondire i temi trattati nell’esposizione. Agli incontri interverranno la curatrice e i co-curatori della mostra ma anche ospiti esterni. Saranno tutti di venerdì alle 21.00 sulla piattaforma web Zoom, la partecipazione è gratuita; in alternativa sarà possibile seguire la diretta via streaming sulla pagina Facebook del Centro Studi e Casa Museo Osvaldo Licini.

Già disponibili, in calce al comunicato, i link per collegarsi su Zoom.

Apre la rassegna, il 4 dicembre, Mattia Patti, docente di storia dell’arte contemporanea dell’Università di Pisa e componente del comitato scientifico, che, introdotto da Daniela Simoni, direttrice del Centro Studi Osvaldo Licini e curatrice della mostra, parlerà di “Licini e Cézanne: nei Sibillini, la montagna Sainte-Victoire”, mettendo in luce i rapporti tra Licini e la concezione pittorica e il modus operandi del maestro di Aix-en-Provence.

Si prosegue, l’11 dicembre, con il tema “Licini e Leopardi, un dialogo sul paesaggio”, affrontato da Stefano Papetti, direttore dei Musei Civici di Ascoli Piceno, tra i quali la Galleria d’Arte Contemporanea Osvaldo Licini, e Luana Trapè, autrice del libro "Licini, Leopardi e il paesaggio sublime", ed. Ephemeria, 2019.

Il 18 dicembre a parlare di "Licini e Ciliberti: un carteggio poco noto sul Primordiale" saranno Stefano Bracalente, autore di uno dei saggi nel catalogo della mostra, curatore della trascrizione integrale del carteggio, e Andrea Cortellessa, critico letterario, saggista, docente presso l’Università Roma Tre e autore, su “Antinomie”, di un recente contributo dedicato alla mostra. Introdurrà Nunzio Giustozzi del Centro Studi Osvaldo Licini e editor di Electa.

L’ultimo incontro avrà luogo l’8 gennaio in collegamento dal Centro Studi Osvaldo Licini. Introdotta da Mattia Patti, Daniela Simoni parlerà di “Osvaldo Licini, un paesaggio ritrovato”, presentando un dipinto recentemente riscoperto, dopo l’apertura della mostra, che verrà illustrato nel contesto del percorso espositivo, a testimonianza del fatto che la ricerca continua.

Un’occasione preziosa non solo per studiosi e storici dell’arte, ma anche per appassionati e tutti coloro che amano l'arte di Licini e del 900, per chi ha visitato la mostra che sta avendo tanto successo di pubblico e di critica e soprattutto per chi ancora non ne ha avuto l’opportunità.

 

I link per collegarsi:

4 DICEMBRE  https://us02web.zoom.us/j/84931479308

11 DICEMBRE https://us02web.zoom.us/j/82953006188

18 DICEMBRE https://us02web.zoom.us/j/83497368793

8 GENNAIO https://us02web.zoom.us/j/88151378834

 

L’esposizione, la prima interamente dedicata a questo tema tanto caro all’artista, è curata da Daniela Simoni, che del Centro Studi è alla guida da tredici anni, con la collaborazione di Stefano Bracalente, Nunzio Giustozzi, Bianca Lucia Maglione, Mattia Patti, Stefano Papetti e Massimo Raffaeli.

 Giuseppe Forti, Sindaco: “Con fiducia ed entusiasmo abbiamo ripreso il filo di questo grande progetto culturale fortemente voluto dalla Regione Marche. Credo che l’inaugurazione nel cuore dell’estate rappresenti davvero l’immagine della ripartenza del nostro territorio dopo questo periodo di impasse planetario. Del resto Licini è stato maestro anche in questo, prendendosi cura del suo paese in qualità di sindaco in un momento difficile come quello del secondo dopoguerra. La cultura dovrà essere uno dei punti di forza della ripresa: auspico che in molti vorranno cogliere l’occasione unica di ammirare i paesaggi di Licini nella sua casa confrontandoli con le vedute meravigliose che si godono dalle finestre”. 

Monte Vidon Corrado, che gli ha dato i natali, è per l’artista il luogo della creazione, quello in cui sceglie di vivere con la moglie, la pittrice svedese Nanny Hellström, conosciuta durante i suoi anni parigini. E La regione delle madri. I paesaggi di Osvaldo Licini indaga proprio il rapporto tra Licini e il paesaggio marchigiano, mettendo in mostra le vedute francesi e quelle svedesi, le fonti pittoriche e quelle letterarie, il paesaggio descritto nelle lettere e quello disegnato o dipinto, la sua interiorizzazione e le proiezioni cosmiche degli ultimi anni. Costituisce inoltre l’occasione per riflettere sulla cronologia delle opere degli anni Venti e per pubblicare documenti inediti importanti a comprendere il passaggio alla fase del figurativismo fantastico.

Daniela Simoni: “La mostra mette in luce il profondo legame di Licini con la sua terra e la dimensione europea della sua cultura. Molti i capolavori, ma anche le opere poco conosciute, qualcuna mai esposta, raccolti all’interno del denso percorso che si articola per nuclei tematici tra il Centro Studi e la Casa Museo. Come sempre accade per le mostre del Centro Studi, anche questa è l’esito di un progetto di ricerca che vede coinvolti studiosi da anni impegnati ad approfondire la conoscenza dell’artista”

I luoghi hanno sempre un particolare significato in relazione all’arte: basti pensare a ciò che rappresenta Giverny per Monet o Aix-en-Provence per Cézanne, o ancora Arles per Van Gogh. E l’arte di Licini si sostanzia della suggestione del suo paesaggio marchigiano, interpretato anche in chiave simbolica cosi come descrive in una lettera del febbraio del 1941 al teosofo e filosofo Franco Ciliberti, fondatore del movimento Valori Primordiali «Ti scrivo dalle viscere della terra la “regione delle madri” forse, dove sono disceso per conservare incolumi alcuni valori immateriali, non convertibili, certo, che appartengono al dominio dello spirito umano. In questa profondità ancora verde, la landa dell’originario forse, io cercherò di recuperare il segreto primitivo del nostro significato nel cosmo».

Il catalogo, edito dalla casa editrice Electa, contiene contributi di Daniela Simoni, Stefano Bracalente, Mattia Patti, Bianca Lucia Maglione e Stefano Papetti.

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