Altri eventi
dal  21 Novembre 2023
al  20 Dicembre 2023
Stampa

Descrizione

In Italia si respira calcio 365 giorni all’anno. Una vera e propria passione, quasi una religione, per molti tifosi che seguono costantemente la loro squadra del cuore in ogni sua “avventura”. Del resto, c’è da dire, che la tradizione calcistica nel nostro Paese è tra le più lunghe e importanti del mondo. Con quattro mondiali vinti e due europei siamo tra le nazionali più titolate di sempre e ad ogni grande manifestazione il seguito che riescono ad avere i ragazzi che indossano la maglia azzurra è impressionante. Quando giocano gli azzurri il Paese si ferma e si tifa Italia, andando oltre le differenze e i campanilismi.
La Nazionale ha un grande potere unificante per tutto il popolo italiano e questo è un concetto sul quale anche il nuovo CT Luciano Spalletti sta facendo leva per motivare la squadra in vista dei prossimi appuntamenti.
Per quanto riguarda i club, il discorso è invece ben diverso, con le tifoserie sempre pronte a sfottò e a sostenere la propria squadre del cuore, a prescindere da chi sia l’avversaria. Ogni regione ha le sue squadre che militano nelle varie categorie del calcio italiano, ma non tutte sono riuscite ad arrivare in Serie A.
La competitività è alta e ogni parte d’Italia ha una sua tradizione. C’è chi non l’ha troppa e chi, al contrario, ne ha tantissima, schierando ben più di una squadra nel massimo campionato italiano.
Basti pensare che il Trentino Alto-Adige non ha mai avuto una squadra in A, con il solo Sudtirol che adesso può dare qualche speranza in più ai tifosi altoatesini dal momento che quest’anno gioca in Serie B. Oltre al Trentino, a quota zero ci sono anche Valle d’Aosta, Molise e Basilicata, arrivati al massimo in B ad eccezion fatta della regione nordica che al massimo si è spinta in C2 con il Saint Cristophe.

Serie A, la classifica delle regioni più rappresentate
La regione che invece vanta il maggior numero di squadre che, nel corso della loro storia, hanno militato in Serie A è la Lombardia, con ben 12 club che sono arrivati al più alto livello del calcio italiano. Milan e Inter sono tra questi e certamente non fanno notizia data la loro lunga tradizione di vittorie. Poi ci sono anche Brescia, Como, Cremonese, Lecco, Legnano, Mantova, Pro Patria e Varese, mentre l’ultima squadra ad aggiungersi a questa lista è stata il Monza del compianto ex presidente, peraltro con un lungo trascorso alla presidenza del Milan, Silvio Berlusconi.
A seguire, troviamo invece l’Emilia Romagna, che negli anni ha schierato nove squadre. Bologna e Sassuolo sono le emiliane che al momento si godono la permanenza in A, mentre altre si meriterebbero la categoria anche solo per le vittorie ottenute in passato. Il riferimento, in questo caso, è per il Parma, attualmente in B dopo le varie vicissitudini societarie. Di questa lista fanno parte poi Carpi, Cesena, Modena, Piacenza, Reggiana e Spal.
Sette squadre, invece, per la Toscana, altra regione particolarmente viva dal punto di vista calcistico per aver dato alla Serie A squadre come la Fiorentina e l’Empoli. In passato vi sono state poi anche Pisa, Livorno, Siena, Pistoiese e Lucchese.
Appena fuori dal podio troviamo il Piemonte, che non ha soltanto Juventus e Torino tra i club che hanno vinto lo Scudetto. Infatti, agli inizi del campionato italiano, tra le squadre più forti c’erano anche Pro Vercelli, che può fregiarsi dei suoi sette titoli nazionali, e Casale, che vinse nella stagione 1913/1914. Oltre a loro, hanno giocato in A anche Novara e Alessandria.
A pari merito con il Piemonte, troviamo il Veneto, che negli anni ha regalato squadre come il Chievo di Del Neri, il Venezia di Zamparini e, soprattutto, l’Hellas Verona, campione d’Italia nella stagione 1984/1985. Insieme a loro, ci sono poi anche Padova, Treviso e Vicenza.
Il quinto posto va invece alla Liguria e alla Campania, con la prima che, a parte le due genovesi, Genoa e Sampdoria, ha avuto in Serie A anche la Sampierdarenese (squadra da cui derivò l’attuale Sampdoria dopo l’unione con la polisportiva Andrea Doria) e lo Spezia, nel massimo campionato fino all’anno scorso. Per quanto riguarda la Regione meridionale, invece, oltre al Napoli, campione d’Italia della scorsa stagione, e alla Salernitana, ha anche Avellino e Benevento come squadre che hanno partecipato almeno una volta al campionato di Serie A.
Poi, troviamo tante regioni a quota tre e sono: Calabria (Catanzaro, Crotone, Reggina), Sicilia (Palermo, Catania, Messina), Puglia (Bari, Foggia, Lecce) e Lazio. Curioso il fatto che quest’ultima ha tutte e tre le proprie squadre in A proprio quest’anno, con l’aggiunta del neopromosso Frosinone che ha raggiunto Lazio e Roma.
I fanalini di coda sono invece Umbria (Perugia, Ternana), Marche (Ascoli, Ancona) e Friuli Venezia Giulia (Udinese, Triestina) a quota due e Abruzzo (Pescara) e Sardegna (Cagliari) a quota uno.

Marche tra Ascoli e Ancona: chi ha più presenze in Serie A
A livello sportivo, le Marche sono tra le regioni che hanno dato più talenti alle varie discipline, con Roberto Mancini il nome più rappresentativo per via di tutti i successi che ha ottenuto in carriera. Per quanto riguarda i club di calcio, però, la situazione è un po’ diversa, con le sole Ancona e Ascoli tra le squadre della regione che hanno fatto parte della Serie A.
Per il club del capoluogo, sono due le partecipazioni al massimo campionato italiano, con la prima avvenuta nel 1992/1993 e la seconda, e per ora ultima, che risale alla stagione 2003/2004. Va detto anche che, però, l’Ancona fu anche in grado di raggiungere la finale di Coppa Italia nel 1994 (all’epoca era in Serie B) ribaltando completamente i pronostici della vigilia come quelli riportati nelle pagine delle schedine calcio. Il destino volle che a sfidarli, e a batterli (0-0 all’andata, 6-1 al ritorno), in quell’occasione fu lo stesso Roberto Mancini da Jesi che all’epoca giocava nella Sampdoria.
L’Ascoli, invece, ha partecipato per ben sedici volte al campionato di Serie A (con un quarto posto come miglior risultato nella stagione 1979/1980), aggiudicandosi peraltro anche una storica Coppa Mitropa nel 1986/1987.
 
 

Luogo

Cosa Sapere

Cosa Vedere