In questa città dalle grandi tradizioni teatrali e musicali, si cominciò a parlare di teatro addirittura nel cinquecento. La "Sala de la Comedia" è il primo nucleo teatrale di cui la città riuscì a dotarsi, ma ben presto emersero esigenze di uno spazio ben più ampio e attrezzato.
Già nel 1688, infatti, Torelli, architetto del Re di Francia, effettuò un primo restauro.
Nel 1765 quarantasei nobili maceratesi costituiscono un condominio teatrale per realizzare un nuovo teatro pubblico “nell ’istesso sito ma in forma più amplia” di quello esistente.
L’incarico di progettazione è affidato al più grande architetto teatrale del tempo, Antonio Galli detto il “Bibbiena (1677-1774), il quale invia una progetto che ricorda il suo maggiore capolavoro, il Teatro Comunale di Bologna.
Per l’impossibilità di realizzare il disegno inviato dal Bibiena, vista la mancanza di spazio nell’area destinata alla costruzione, viene conferito nel 1769 l’incarico all’architetto imolese Cosimo Morelli (1732 -1812) per adattare il progetto e dirigere i lavori di costruzione.
Morelli mantiene a pianta a campana, i quattro ordini di palchi centinati e mossi da plastici balconcini estradossati “a bauletto”con balaustre a rilievo. Ad essi si aggiungono gli otto palchi di proscenio stretti fra i binati di colonne composite. La sala presenta un originale ed elegante prospetto urbano: una vera e propria idea di città nel teatro, costituendo , con le sue raffinatezze tardobarocche, l’unica e affascinante testimonianza marchigiana di teatro all’italiana.
Gli ambienti sono collocati al primo piano, mentre quelli al piano terra sono adibiti esclusivamente ad ingresso – biglietteria. Il prospetto del teatro, che ingloba anche la Torre dell’Orologio del 1663, è in mattoni a faccia vista e presenta sei portoni sormontati da una lunetta in ferro battuto.
Nel 1884 il teatro divenne definitivamente proprietà comunale ed è intitolato al musicista maceratese Lauro Rossi (1812 -1885), autore di una trentina di melodrammi.
Un attento e intelligente restauro, conclusosi nel 1989, ha restituito alla sala l’antica fisionomia, liberandola da tutte le incrostazioni decorative.
SCHEDA TECNICA
Tipologia: Sala a campana con tre ordini di palchi e loggione a galleria
Posti: 550
Periodo di costruzione: 1769/1774
Progettista: Arch. Antonio Galli detto il "Bibiena"