Volendo eternare nel marmo i nomi dei concittadini caduti nella Grande Guerra, si costituì nel 1921 un Comitato pro monumento presieduto dal sindaco Nicola D’Angelo. Il Comitato si incaricò di raccogliere i fondi necessari per “erigere un ricordo degno del paese e dei suoi eroi”, stabilì di bandire una pubblica gara tra artisti e ne affidò l’incarico al prof. Arcadio Ferranti di Ascoli Piceno, insigne scultore, docente nell’Accademia di Belle Arti di Roma. Su indicazione del Comitato il Consiglio comunale deliberò di acquistare il piccolo orto del sig. Cesare Mozzoni, scelto per collocare il monumento, e commissionò l’opera al cantiere dello scalpellino Cinelli di Ascoli Piceno, sotto la direzione del prof. Ferranti.
Per l’occasione l’avv. Quintilio Galanti († 26 dicembre 1922), cultore degli studi di diritto e buon latinista, allora residente in Roma, venuto a conoscenza dell’iniziativa, dettò (nell’ottobre del 1922) la seguente epigrafe:
MILITIBUS QUINQUAGINTA / IN OPPIDO COSSINEANI NATIS / QUI BELLO EUROPAEO EXARDESCENTE / PRO ITALIAE FINIBUS ET GENTIUM LIBERTATE / DIMICANTES ROMANA VIRTUTE / HEROUM INSTAR OCCUBUERUNT / PATRIAE NON PERITURUS AMOR / POPULORUM HONOR AETERNUS
(che così può tradursi: “Ai cinquanta soldati / nati nel paese di Cossignano / i quali, mentre divampava la guerra europea / combattendo con romano valore / per i confini d’Italia e per l’indipendenza delle nazioni / caddero da eroi, / la riconoscenza imperitura della Patria, / l’onore eterno dei popoli”).
Con il concorso di benemerite iniziative, quali quella del concittadino Antonio Malavolta Massi (che realizzò nell’agosto del 1924 due xilografie messe in vendita a totale beneficio della realizzazione dell’opera), il Monumento fu inaugurato dal podestà Luigi Fioroni il 15 agosto 1927 con l’intervento delle maggiori autorità della provincia, e nello stesso giorno furono apposte nell’atrio della residenza comunale le due stele – una con il testo latino, l’altra con la traduzione – recanti l’epigrafe dettata dal Galanti.
Il bassorilievo bronzeo, realizzato su bozzetto del prof. Ferranti, rappresenta “un legionario romano che, nudo nella sua salda muscolatura, fiero del suo sguardo imperioso, brandisce con la destra la spada, ancora fresca di stragi e di trionfi, ed eleva con la sinistra la statua della Vittoria alata”. Annualmente il 4 novembre l’Amministrazione Comunale e la locale sezione dell’Associazione Nazionale Combattenti e reduci celebrano la solenne Commemorazione dei caduti di tutte le guerre.
fonte: Comune di Cossignano