Uno dei santuari più noti delle Marche, S. Giuseppe da Copertino, sorge a Osimo, presso Ancona.
Giuseppe Desa - questo il nome del santo che vi si venera prima che prendesse i voti religiosi - aveva avuto umili natali a Copertino (oggi in provincia di Lecce), nel 1603. Divenuto frate francescano, fu ordinato sacerdote nel 1628 dopo aver incontrato tali difficoltà negli studi da volersi definire in seguito con il nomignolo di “fratel Asino”. Fra Giuseppe trascorse i dieci anni successivi nel convento della Grottella a Copertino, dove, grazie alla sua vita di preghiera, alla sua viva devozione mariana, a estasi mistiche e miracolose levitazioni, si conquistò fama di santità tra devoti e pellegrini, suscitando tuttavia anche sospetti che lo condussero davanti all’Inquisizione a Napoli. Benché non gli fossero state trovate colpe, nel 1638 fra Giuseppe da Copertino fu trasferito in un convento di Assisi, dove continuò ad attirare folle di fedeli ammaliate dalle sue estasi mistiche. Tanta devozione popolare indusse i suoi superiori a trasferirlo nuovamente, questa volta a Pietrarubbia, presso Carpegna, e successivamente a Fossombrone. Giunse infine, nel 1757, nel convento di S. Francesco a Osimo dove trascorse gli ultimi sei anni della sua vita in tre camerette ancora oggi visibili, sempre circondato dalla devozione del popolo, che narrava di sue levitazioni da terra e persino di un volo mistico durante un pellegrinaggio al vicino santuario di Loreto. Morì a Osimo nel 1663. La devozione verso l’umile frate salentino crebbe dopo la sua morte, così che fu beatificato nel 1753.
I Frati Minori Conventuali di Osimo vollero allora restaurare e ingrandire la loro chiesa, edificata nel XIII secolo e dedicata a S. Francesco, prevedendo una prossima canonizzazione del confratello e affidando i lavori agli architetti Andrea Vici e Alessandro Rossi. Tuttavia, quando fra Giuseppe da Copertino fu proclamato santo da papa Clemente XIII nel 1767, i lavori di ricostruzione non erano stati ancora completati. La chiesa, rinnovata in forme imponenti, con l’aggiunta di una cupola, di due grandi altari laterali e sei cappelle, fu consacrata nel 1781 ed elevata quindici anni più tardi alla dignità di basilica da papa PioVI, il quale la definì, “uno dei santuari più celebri e venerandi della Cristianità”. Le parole del pontefice danno un’idea di quanto fosse ormai diffuso il culto del santo di Copertino, le cui spoglie mortali erano conservate sotto l’altar maggiore della basilica di Osimo, ormai a lui intitolata.
Il santuario-basilica è ricco di quadri del sec. XVIII, mentre nella sacrestia si trovano affrescati sulle volte i Quattro Evangelisti e si conserva il grande quadro di Ludovico Mazzanti (1781) che rappresenta l’estasi di S. Giuseppe da Copertino alla vista della S. Casa di Loreto. La chiesa si arricchì di affreschi nella cupola, nel catino absidale e nella parete di fondo negli anni 1933-37, opera del pittore napoletano Gaetano Bocchetti, mentre nel 1963 fu costruita la cripta in cui riposano oggi le sue spoglie.
La festa di S. Giuseppe da Copertino e della città di Osimo, di cui è patrono, si celebra il 18 settembre. Il santo che si definiva “fratel Asino” viene invocato dagli studenti all’inizio dell’anno scolastico e in prossimità degli esami per la riuscita dei loro studi.
a cura di Pier Luigi Cavalieri