Chiaravalle 1920 - Roma 1986
Sicuramente senza di lui il Festival di Sanremo non avrebbe avuto il successo che lo affermato come una delle maggiori rassegne musicali del mondo.
Gianni Ravera, che del Festival fu animatore e "patron" per molti anni, nacque a Chiaravalle in provincia di Ancona nel 1920. Lo battezzarono (a quei tempi andava così...) con il nome di "Lenin", nome che i suoi genitori dovettero sbrigarsi a cambiare appena pochi anni dopo, all’affermarsi del fascismo.
Aveva una bella voce, che amava far ascoltare, e crebbe con la voglia di cantare. Ebbe la prima occasione vera nel ’41, quando partecipò al concorso radiofonico per voci nuove indetto dall’Eiar: lo vinse cantando "T’ho vista piangere". Il successo lo inserì nel giro della canzone leggera italiana, basti pensare che cantò con la mitica orchestra Angelini, quando con lui era un’altra "deb", Nilla Pizzi, che dopo pochi anni sarebbe divenuta un mito nazionale.
Gianni Ravera partecipò a tre festivals di Sanremo, per poi cessare l’attività di cantante nel 1959, al termine di una tournee all’estero. Dichiarò egli stesso in un’intervista di "avere l’impressione di aver stufato".
Aveva però in serbo un nuovo talento, affinato negli anni di attività canora, quello dell’impresario e dell’organizzatore, talento che presto diventò la sua fortuna. Del resto aveva molti contatti, ed era bravo nel creare i contatti che contano.
Debuttò come organizzatore in festival e rassegne canore locali, anche nella sua Ancona, dove si affermò un giovane della nuova corrente, Adriano Celentano, cantando "Il tuo bacio è come un rock", tanto da arrivare in pochi mesi a gestire il Festival di Sanremo.
La rassegna canora sanremese viveva un periodo di declino per non aver saputo adeguarsi al passaggio della canzone dai vecchi schemi melodici degli anni cinquanta a quelli dei giovani, più aggressivi, diversi insomma. Rischiò subito (definì il festival "un figlio disgraziato, malaticcio") e ne tentò il rilancio chiamando sul palcoscenico dell’Ariston stelle della musica leggera internazionale: Paul Anka, Gene Pitney, Frankie Avalon, Louis Armstrong, Pat Boone, Wilson Pickett, Lionel Hampton e tanti altri ancora.
Per vent’anni e più fu il patron di Sanremo, lo rilanciò dandogli dignità internazionale, condizionando la moda canora di un intero periodo, diventando arbitro dei gusti d’ascolto e delle vendite discografiche, inventanto il gossip del palcoscenico musicale leggero.
Non mancarono ovviamente polemiche, accuse, cause (chi non ricorda la denuncia di Claudio Villa che lo portò in tribunale con accuse fortissime?), che gli costarono anche un periodo di distacco dal Festival, ma il nome di Ravera non cedette in notorietà ed importanza, tanto da organizzare anche altri eventi come la Mostra di Venezia.
Suo il concorso per voci nuove di Castrocaro, che negli anni ‘60 e ‘70 lanciò cantanti che avremmo ascoltato per decenni, ed i nomi più famosi della musica leggera italiana.
Morì a Roma nel 1986. Il suo nome resterà sempre legato alla storia della canzone italiana.
Giovanni Martinelli