Il grande compositore italiano del romanticismo musicale

“Due volte nella polvere / due volte sull’altar”.

Così Manzoni nella poesia ricorda Napoleone Bonaparte. Oggi il “bis” si addice al nostro Rossini, in quanto il 21 novembre fu sepolto una prima volta in Francia (era morto il 13 novembre 1868) ed il 30 aprile 1887 sepolto una seconda volta ma in Italia, ed esattamente a Santa Croce di Firenze “tempio dell’itale glorie” come la definisce Foscolo nei “I Sepolcri”.

Giacchino Rossini era nato a Pesaro nell’anno bisestile 1792 (stesso anno di nascita di un altro famoso marchigiano: Pio IX) muore a Parigi il 13 novembre 1868.

Dopo una fanciullezza burrascosa e dopo essere stato affidato ad un maniscalco, per punizione, fu avviato allo studio del latino e della matematica ma con esito scarso. Fu mandato quindi presso un fabbro ferraio a tirare i mantici. Ma per fortuna, un canonico, tale Malerbi, intuendo il talento di Rossini gli impartì i primi rudimenti della musica. Stabilitisi i genitori a Bologna, Rossini perfezionò gli studi musicali con Padre Angelo Tesei e quindi con il famoso Padre Mattei che lo voleva ancora per due anni, ma Rossini dovendo provvedere a se stesso ed ai genitori, fece presente che non poteva continuare la sua vita di scolaro.

Aveva 18 anni quando esordì con la prima opera: “La cambiale di matrimonio”, farsa giocosa in un atto, rappresentata a Venezia il 3 novembre 1810. Preso il via, continuò a comporre in modo meraviglioso e senza tregua. In 19 anni scriverà 40 opere e sempre (fatta eccezione di qualcuna) nell’ultimo tempo accordatogli dall’impresario. Spesso gli presentavano libretti orribili e ci voleva la sua pazienza e il suo genio per dar vita a versi e a scene insulse.

Componeva a notte alta, dopo essere stato a una buona cena e con buoni amici. Molte cose belle le scrisse stando a letto. Diamo uno sguardo sommario alle opere più rappresentative:

Demetrio e Polibio (Roma 1812), melodramma che rappresenta la prima fatica teatrale di Rossini, lo compose a 14 anni, anche se andò in scena 6 anni dopo; L’Inganno Felice (Venezia 1812), una farsa con la quale affermò la sua capacità; La Pietra del Paragone (Milano 1812), melodramma giocoso che fu replicato alla Scala 50 sere. L’occasione fa il ladro, ossia Il cambio della valigia (Venezia 1812), scritto in soli 9 giorni; Tancredi (Venezia 1813), melodramma eroico che pose Rossini fra i grandi compositori. L’azione di quest’opera si svolge a Siracusa durante la lotta fra cristiani e musulmani. Il libretto è ricavato dal Tasso, uno dei pochi autori che Rossini amò da ragazzo; L’Italiana in Algeri (Venezia 1813), dramma comico, risulta una delle sue opere migliori di quel periodo.

Con queste ed altre opere resosi famoso anche nel meridione, Rossini viene chiamato a Napoli dal geniale impresario Domenico Barbaja per la direzione dei due teatri, il S. Carlo e il Fondo, con l’obbligo di scrivere due opere all’anno. Così la scuola napoletana apriva le porte al Rossini, che sino allora aveva trionfato nel settentrione e specialmente nel triangolo: Venezia, Milano, Bologna.

Capita l’importanza del momento, Rossini seppe adattarsi abilmente ai gusti e alle consuetudini del luogo. Mise in scena: Elisabetta regina d’Inghilterra (Napoli 1815), che ebbe un grande successo.

Aveva 24 anni quando, in soli 23 giorni, compose Il Barbiere di Siviglia su libretto di Cesare Sterbini.

La prima rappresentazione fu un fiasco completo, ne accaddero di tutti i colori. La seconda ebbe successo: “fece, disse Rossini, così bene la barba ai romani, che l’autore fu portato in trionfo”. Fu rappresentato per 40 sere, con un crescendo d’applausi. L’opera rimarrà il capolavoro di Rossini; poche opere comiche possono essere paragonate al suo Barbiere.

Frattanto a Napoli seguirono altre opere; La Gazzetta e l’Otello. Questo ebbe un grande successo. Nel 1817 vanno in scena La Cenerentola a Roma, La gazza ladra a Milano, l’Armida a Napoli, Adelaide di Borgogna a Roma. Nel 1818 a Napoli entra in scena il Mosè, opera seria a grandi linee corali, con sfondo religioso. Sempre in viaggio fra Roma, Napoli, Milano, Venezia, Rossini alterna opere intermittenti sino a Semiramide, l’ultima opera teatrale scritta in Italia (Venezia 1823).

Lui si considerava un pianista di quarta classe, ma aveva un tocco piacevolissimo. Un’altra sua qualità era l’accompagnamento in cui, anche secondo Liszt, nessuno l’eguagliava. Famosi sono rimasti i suoi sabati musicali, quando approfittava di presentare piccole composizioni (esempio per il compleanno della sua Olimpia, che gli fu davvero donna amica e servizievole per tutta la vita).

Tornerà alla composizione altre volte con capolavori di musica sacra, che la sua vita agiata di operista non gli aveva mai concesso il tempo di fare. Nel 1846 compose una serie di cori per sole voci femminili, con accompagnamento di pianoforte: la Fede, la Speranza, la Carità e una Lode alla Vergine Maria.

Nel 1842 dietro insistenza di un prelato spagnolo aveva composto lo Stabat Mater, opera caratteristica, piacevole. A Parigi fu accolta con grande entusiasmo. Venne data anche a Bologna e la diresse Donizetti, perché Rossini non si sentiva bene. Abbracciando e salutando Donizetti, gli mormorò: “non mi abbandonare mio caro amico”.

Viveva negli ultimi anni in una villa fattasi costruire a Passy, vicino a Parigi. Nel compleanno del 1868, anno bisestile, ebbe tante visite, tanti telegrammi, lettere. S’ammalò di bronchite e subì un’operazione per una fistola rettale, che sopportò discretamente.

Alla fine perse la conoscenza. Morì il 13 novembre alle 2 di notte del 1868. Il suo corpo fu imbalsamato ed esposto alla visita del pubblico. Fu sepolto il sabato 21 novembre nel cimitero Père Lachais, vicino a Cherubini, a Chopin e al suo grande amico Bellini. Il corpo del maestro venne trasferito a Santa Croce di Firenze il 30 aprile 1887. Un coro di 300 voci sui gradini della chiesa, accompagnato dalla banda, cantò la Preghiera del Mosè.

 Gabriele Nepi

 

Informazioni aggiuntive

  • citta: PESARO

Altro in questa categoria:

Preferenze Cookie
Le tue preferenze relative al consenso
Qui puoi esprimere le tue preferenze di consenso alle tecnologie di tracciamento che adottiamo per offrire le funzionalità e attività sotto descritte. Per ottenere ulteriori informazioni, fai riferimento alla Cookie Policy.Puoi rivedere e modificare le tue scelte in qualsiasi momento.
Analytics
Questi cookie ci permettono di contare le visite e fonti di traffico in modo da poter misurare e migliorare le prestazioni del nostro sito. Ci aiutano a sapere quali sono le pagine più e meno popolari e vedere come i visitatori si muovono intorno al sito. Tutte le informazioni raccolte dai cookie sono aggregate e quindi anonime.
Google Analytics
Accetta
Declina
Accetta tutti
Rifiuta tutti
Salva la corrente selezione