Santa Maria Nuova sorge al centro della Provincia di Ancona, nel cuore delle Marche, adagiata sul dorso di una collina a 249 metri di altitudine. Nel suo territorio la presenza dell'uomo risale alla preistoria e ne sono suggestive testimonianze diversi ritrovamenti archeologici. Numerosi sono anche i reperti risalenti all'epoca romana e tra essi assumono particolare rilievo i resti di una villa decorata e di un'edicola funeraria, siti in località Pietrolone.
Le prime notizie relative ad un centro abitato risalgono invece al 1201 d.C., anno in cui venne firmato un atto di sottomissione alla città di Jesi, da parte dei signori del castelle di Santa Maria della Ripe. Questa era infatti l'antica denominazione di Santa Maria Nuova ed era probablimente dovuta al fatto che il castello sorgeva in una località poco distante dalla attuale, caratterizzata dalla presenza di numerosi calanchi.
Da visitare la Chiesa S. Antonio di Padova costruita nel 1884, ma progettata nel 1793 dall'architetto cuprense Mattia Capponi, ha sede in piazza Magagnini. Reca all'interno un altare basilicale con ceramiche policrome opera di Vitali da Foligno, un organo meccanico del '700 (classificato come un "Callido di Venere"), lampade in ottone dorato, "Gloria di Angeli" in ceramica policroma, dipinti di F. Bellini e M. Aquilini.
La Chiesa di San Giuseppe sita in via Garibaldi e completata nel 1762, la chiesa ha facciata in murature a vista in tipiche forme settecentesche. L'interno, ad aula unica, è arricchito da ricche decorazioni in stucco, altari tardo barocchi, un crocefisso ligneo del '700 e quadri tra i quali uno del secolo XVII attribuibile all'Aquilini. Per le sue caratteristiche, rappresenta il più grande tesoro d'arte di Santa Maria Nuova.
Le Mura Castellane realizzate tra il 1535 ed il 1537, hanno un tracciato quadrangolare irregolare con torrioni che si alzano sul terreno per 11 metri. Dei quattro torrioni originale attualmente ne sono rimasti tre, oggetto di vari interventi di ristrutturazione.
I Ruderi Romani di cui fanno parte il "Pietrolone", resti di una costruzione di epoca romana, potrebbe trattarsi di un monumento funerario di età imperiale avanzata (secondo altri studiosi, invece, esso rappresenterebbe ciò che resta della cinta muraria di una città romana) e i ruderi di un'antica villa romana con pavimentazione in tessere di cotto a forma tronco-piramidale. La presenza in tutto il territorio circostante di numerosi reperti archeologici potrebbe avvalorare la tesi dell'esistenza dell'esistenza di un centro abitato ben più consistente di quello fino ad ora ipotizzato.
Foto e testi (rielaborati) dal sito www.comune.santamarianuova.an.it