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L'attuale impianto cittadino di Castelleone si sviluppa attorno al tipico centro storico di origine medioevale, con forti mura, una Rocca, il Castello, la Chiesa parrocchiale e il Rinascimentale Palazzo della Rovere.

Fondata come Senigallia dai Galli Senoni, tribù celtica che controllava la zona, dopo la battaglia di Sentino (295 a.C.) passò con il nome di Suasa Senonum sotto il controllo dei romani, diventando un centro la cui importanza è testimoniata dai numerosi resti di ville, strade e infrastrutture urbane; la città era fornita anche di un grande anfiteatro.  Data la sua posizione nel fondo valle, esposta alle incursioni nemiche nel corso del medioevo si spopolò, mentre terra e vegetazione lentamente nascondevano i resti del antico splendore.
Sorta nella media valle del Cesano, su un'antica via di collegamento fra la costa adriatica e i vicini valichi appenninici, Suasa ebbe origine dai provvedimenti successivi alla conquista da parte dei romani del territorio precedentemente occupato dalla popolazione dei Galli Senoni, nel corso del III secolo a.c., un modesto agglomerato che ebbe un certo sviluppo nel corso del II secolo a.c. Un consistente sviluppo urbanistico lo ebbe alla seconda meta del I secolo a.c. a questo momento appartiene la fase più antica della grande dimora di una famiglia senatoria quella dei Coiedii, che poi conoscerà agli inizi del II secolo d.C.al tempo degli Imperatori Traiano ed Adriano, il suo massimo splendore.

Questa casa che raggiunse l'estensione di oltre tremila metri quadrati, comprendendo un grande giardino con fontane e portici, ha restituito circa venti pavimenti a mosaico, alcuni dei quali di grande qualità ed affetto, oltre a parti delle pitture che ornavano le pareti delle stanze di rappresentanza e del quartiere privato. Nel corso del I secolo a.C. , con ogni probabilità venne costruito anche l'anfiteatro, non lontano della dimora dei Coiedii, uno dei più grandi della regione. A sud e a nord, ai lati della strada in uscita dalla città, sono stati rinvenuti i resti di alcuni monumenti funerari in pietra della prima età imperiale, e numerose tombe a inumazione entro casse di mattoni o tegole. In tempi ed occasioni diverse, numerose sculture sono state rinvenute nell'area della città antica. Recentemente si è ritrovata una testa in marmo di Augusto. Dall'anno 2000 è stata resa fruibile al pubblico l'area archeologica e aperto il Museo Civico nel quale sono esposti parte dei reperti rinvenuti nel sito archeologico.

Tra i luoghi di culto più significativi, la chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, della seconda metà del Cinquecento, conserva un olio su tela rappresentante L'Annunciazione di scuola baroccesca forse attribuibile ad Antonio Viviani (XVI secolo) e una Madonna con bambino, San Pietro martire e San Sebastiano. La chiesa ha tre navate, transetto con abside affrescata nel secondo dopoguerra con il motivo di Cristo Re, opera del pittore Tarcisio Bedini di Ostra, dopo che venne completamente rifatta in stile neoromanico in seguito al bombardamento del 1944 ed in occasione della demolizione (1948) dell'antica antistante Torre Civica con la conseguente sistemazione dell'ingresso al vecchio nucleo. Dopo il terremoto del 1997 è stata restaurata e si sono dotati i tre ingressi alle rispettive navate con tre portoni in bronzo raffiguranti i santi titolari della parrocchia.
La chiesa di San Francesco di Paola (altrimenti detta del Santissimo Crocefisso) si trova adiacente all'ex convento dei frati Minimi, ora restaurato, che ospita la sede municipale. Chiesa a navata unica, è dedicata al compatrono della parrocchia. Nel marzo 2007 si è concluso il restauro di due dipinti: una Traslazione della Santa Casa e Santi firmata dal pittore forsempronese Ascanio Casola (1674) allora diciannovenne e una Madonna con bambino e santi di pittore ignoto del XVII secolo.
La ex chiesa di Sant'Antonio Abate, ora sormontata dalla nuova Torre Civica ricostruita in stile neomedievale con merlatura di coronamento nella seconda metà degli anni '40 del secolo scorso al posto della vecchia abbattuta nel dopogerra, che sorgeva dirimpetto alla Parrocchiale. Di proprietà comunale, è attualmente sede di un Circolo Giovanile.

Numerose sono le cappelle rurali ubicate fuori dell'abitato: la chiesetta di San Pietro martire da Verona, patrono della parrocchia, in via Vaseria, la cappella rurale di San Martino di Tours, edificata in zona Case Nuove e Farneto nel XIX secolo, dove è esposta una tela giovanile del pittore Ercole Ramazzani (XVI secolo), la cappella rurale di Santa Maria del soccorso nella contrada di Santa Lucia, edificata nel 1969, la chiesetta di Santa Maria di Massa (popolarmente nota come della Madonna del Vallato) in località la Fonte, la chiesetta del Santissimo Crocefisso (detta di Santa Caterina), in contrada Pian Volpello, edificata nel 1937, la cappella di Sant'Antonio di Padova presso la villa Pianetti, cappella gentilizia privata del XVII secolo.

Diverse infine le edicole dedicate ai santi protettori di contrade che nei secoli sono state costruite a testimonianza della devozione popolare.

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