di Fedor Dostoevskij
nell’adattamento teatrale di Glauco Mauri
regia Andrea Baracco
scene e costumi Marta Crisolini Malatesta
musiche originali e suoni Giacomo Vezzani e Vanja Sturno
disegno luci Umile Vainieri
dramaturg Maria Teresa Berardelli
produzione Compagnia Mauri Sturno
con Gabriele Gasco, Woody Neri, Giulio Petushi, Rebecca Sisti, Aurora Spreafico, Paolo Zuccari
Ambientato nell’oscura San Pietroburgo dell’Ottocento, questo capolavoro letterario si snoda attraverso i labirinti dell’etica, della morale e della psicologia, gettando una luce penetrante sui recessi più remoti dell’esistenza umana. Il protagonista, Rodion Romanovi? Raskol’nikov, incarna la conflittualità di un individuo immerso nel dilemma tra giustizia e crimine, tra il desiderio di affrancarsi da una società corrotta
e il peso delle conseguenze morali. La presenza costante della polizia, la giustizia come entità impersonale e l’ombra della colpa permeano il tessuto della trama, suscitando interrogativi filosofici sulla natura umana, la libertà individuale e il prezzo da pagare per la redenzione. In questo affresco letterario, Dostoevskij esplora il conflitto tra ragione e passione, tra la logica fredda e calcolatrice di Raskol’nikov e la fervida umanità dei personaggi che popolano il suo mondo. Attraverso il lento disvelarsi dei misteri e delle motivazioni dei protagonisti, il romanzo si trasforma in una complessa riflessione sulla morale, la fede, e la possibilità di redenzione nell’abisso dell’animo umano. Delitto e castigo si configura così come un’opera immortale che, con maestria, pone le basi per un dibattito filosofico senza tempo, guidando il lettore attraverso le intricate vicende della mente umana e offrendo spunti di riflessione profonda sulla condizione dell’uomo, la morale e il significato della vita.