dal 10 Febbraio 2026 al 11 Febbraio 2026 ore 21Teatro Lauro Rossi Macerata (MC)0733.230735
dal 10 Febbraio 2026 al 11 Febbraio 2026 ore 21Teatro Lauro Rossi Macerata (MC)0733.230735
Descrizione
di e con Mario Perrotta collaborazione alla regia Paola Roscioli musiche Domenico Modugno arrangiamenti ed ensemble Vanni Crociani, Massimo Marches Giuseppe Franchellucci, Mario Perrotta produzione Permar, Compagnia Mario Perrotta Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale con il contributo di Regione Emilia Romagna, Comune di Medicina in collaborazione con Teatro Ruggeri di Guastalla Teatro Asioli di Correggio, Duel
C’è stato un momento in cui il nostro paese - e una gran parte di mondo - è apparso felice. Sono gli anni a cavallo del 1958, gli anni subito prima e subito dopo l’inizio del boom economico. La gente era - o sembrava - felice, carica di futuro negli occhi. E se c’è un uomo che incarna tutto questo nel suo corpo, se c’è uno che con la sua voce, con la spinta vitale che ha abitato ogni suo passo, rappresenta appieno quegli anni, quest’uomo è Domenico Modugno. Con una sola canzone rende l’intero occidente felice di esistere. Eppure lui sapeva di lavorare sull’effimero, sull’impalpabile ma, nonostante tutto, si ostinava a crederci: «Io voglio cantare la felicità. Anche se non esiste, mi voglio illudere che esista, devo credere che esista». E lo fa con ostinazione, con tormento interiore, ma fino in fondo.
Nel blu è il racconto intimo di un uomo di una terra dimenticata da Dio - quella Puglia che sarebbe rimasta alla periferia del regno ancora per decenni, almeno fino a quando anche io la lasciai per cercare una vita artistica altrove - che parte all’avventura per “fare l’attore” e si ritrova, dopo pochi anni, a insegnare a tutto il mondo a “volare”: apre la bocca e trascina via con un urlo irrefrenabile ogni residuo fosco del dopoguerra.
Proverò ad accostare la sua storia con tutta la cura possibile, per non tradire un uomo della mia terra, per non tradire la mia terra stessa. Un racconto di un’esistenza guascona e testarda in cui i musicisti/compositori con me sul palco sono l’altra voce di Domenico Modugno, quella voce che le parole non riescono e non possono rappresentare. Mario Perrotta