Proseguono gli appuntamenti del 5° Festival Storie. Domenica 19 ottobre, alle ore 17.30, tappa al teatro Angeletti a Sant’Angelo in Pontano: Sergio Múñiz sarà in scena con “Tra le mie onde”, uno spettacolo poetico e musicale che racconta la vita attraverso il respiro del mare. L’attore e musicista spagnolo guiderà il pubblico in un viaggio tra parole, canzoni e riflessioni, dove leggerezza e profondità si incontrano come onde in movimento. Biglietti sul circuito ciaotickets o domenica direttamente al botteghino: 15 euro (intero), 8 euro (ridotto). Informazioni: 0734.632800 e 0734.710026.
Accompagnato dal Trio Unisono (Nicola Pannarale al pianoforte, Filippo De Salvo al basso e Saverio Petruzzellis alla batteria), con la regia di Michele Mirabella e la direzione artistica di Rocco De Bernardis, Múñiz darà voce a un racconto intimo e universale, fatto di emozioni e libertà. Con la sua naturale semplicità e la forza di un artista che sa sorprendere senza artifici, Múñiz invita lo spettatore a lasciarsi trasportare, a navigare tra le sue “onde” e forse a riconoscersi in esse.
Múñiz, “Tra le mie onde” è uno spettacolo che unisce musica e racconto...
“È un progetto a cui tengo molto, cresciuto lentamente: ci ho lavorato per tre anni. In scena ci siamo io, la mia chitarra e tre bravissimi musicisti. Il mare è il filo conduttore, la mia buona scusa per parlare della vita, come hanno fatto tanti artisti prima di me. I testi sono miei, così come sette delle canzoni che fanno parte dello spettacolo. È un viaggio personale, ma aperto a chi vorrà ritrovarsi dentro quelle onde”.
Il mare è un elemento centrale...
“Tutto nasce da una poesia, con cui apro lo spettacolo: El Mar di Jorge Luis Borges. È un inno al mare, ma anche un insieme di domande in cui il mare diventa metafora dell’essere umano. Sono versi molto profondi, che ho voluto raccontare con leggerezza e semplicità di linguaggio, mantenendone l’intensità. Mi piacerebbe che il pubblico, ascoltando, si riconoscesse in quei pensieri, che vi trovasse qualcosa di sé”.
E' un artista che ha attraversato televisione, teatro e musica. C’è una dimensione in cui si sente pienamente se stesso?
“Al cinema interpreto personaggi creati da altri; il teatro, invece, mi permette di esprimermi davvero. È lì che posso mettere tutto me stesso, la voce, il corpo, le emozioni, la mia musica. E comunicare in modo diretto con chi mi ascolta”.
“Tra le mie onde” invita il pubblico a fermarsi, ad ascoltare. Che messaggio vorrebbe restasse nel cuore di chi assisterà allo spettacolo?
“Vorrei che il pubblico uscisse con delle domande, più che con delle risposte. Nello spettacolo racconto il mio cammino e condivido la mia “via del mare”. Il mare, per me, è democratico e meritocratico: ti dà solo ciò che meriti, ma lo fa con giustizia. È anche per questo che ho scelto di vivere vicino al mare, per il surf, che è diventato una filosofia di vita. Mi guida nelle decisioni, mi ricorda di restare in equilibrio”.