dal 27 Dicembre 2024 al 30 Dicembre 2024 ore 21.15Auditorium G. Giusti Sant'Elpidio A Mare (FM)
dal 27 Dicembre 2024 al 30 Dicembre 2024 ore 21.15Auditorium G. Giusti Sant'Elpidio A Mare (FM)
Descrizione
con Piero Massimo Macchini a cura di Lagrù “La gente mormorano” è il regalo del Natale 2024 di Lagrù e Piero Massimo Macchini: in scena dal 27 al 30 dicembre e poi di nuovo il 3 e 4 gennaio all’Auditorium “Giusti” di Sant’Elpidio a Mare, il nuovo spettacolo prende le mosse dall’omonimo libro scritto da Macchini ed edito da Giaconi nel 2017. Per la regia di Gabriele Gravetti, e le scenografie di Giacomo Pompei, con questo spettacolo l’attore fermano parte dal concetto di “chiacchiera” e “chiacchiericcio” e, attraversando tanti argomenti di attualità, intende ragionare sul concetto di cattiveria e su quella comicità cattiva che oggi sembra essere tanto di moda ma che, secondo Macchini, nel mondo attuale, non aiuta di certo.
“Sono veramente felice di portare sul palco questo spettacolo, sono certo che piacerà molto. L’abbiamo definita ‘sit down comedy’: starò letteralmente seduto su questa grande sedia da arbitro di tennis, intento ad ascoltare tutte le chiacchiere e a parlare a mia volta. Differenze di genere, omosessualità, riconoscimento del femminile, ma non solo: le riflessioni saranno tante. Viviamo un periodo molto pesante e l'umorismo e la comicità dovrebbero aiutarci ad alleggerire. Farò anche una digressione sulle chiacchiere, le chiacchiere che hanno cambiato il mondo, che hanno salvato la vita, e le chiacchiere che invece l'hanno ammazzate. Di fronte a queste c’è la risata, che salva”. Dice Macchini, che non vede l’ora di andare in scena.
Proficuo il suo incontro con il regista Gabriele Gravetti, che dice nelle sue note: “Un campo da tennis che, nella sua accezione più filosofica, rappresenta l'incontro-scontro tra due avversari, se stessi e gli altri, oltre all'incontro-scontro su quella linea immaginaria che a teatro sta tra l'attore e il suo spettatore, in quel qui e ora di cui è sostanzialmente composto, ridotto ai minimi termini, l'accadimento teatrale. Le chiacchiere gli arrivano e lui le chiacchiere le fa, perché le chiacchiere hanno questo potere transitivo, per usare una metafora verbale, o perlomeno lo hanno nelle marche questo potere. Macchini parla di svariati argomenti della contemporaneità con numerose battute, riguardo vari argomenti che toccano diversi target: in questo senso lo spettacolo è molto inclusivo, ce n'è per tutti, si chiacchiererà di tutti quanti”.
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