Dal 5 al 7 Aprile 2024 a Fermignano va in scena la 58^ edizione del Palio della Rana. L'evento ricorda l’autonomia da Urbino ottenuta il 28 settembre 1607, quando venne istituito il “consiglio Municipale”, composto da 24 consiglieri, 10 scelti nel “Castello” e gli altri nelle “Ville” circostanti. Il consiglio venne convocato per deliberare tre “Massari”, uomini di fiducia del Duca. Gli abitanti del “Castello” e delle “Ville”, festeggiarono l’evento durante la “Domenica in Albis”, domenica dopo Pasqua, con giochi popolari, come la corsa coi sacchi, la rottura delle pignatte, l’albero della cuccagna ed, appunto, la corsa delle rane in carriola.La tradizione viene rispettata attraverso la rievocazione storica, il corteo di figuranti, i giochi medievali, gli sbandieratori e il Gran Maestro di Campo che da avvio alla gara. Quello che resta intatto è anche il ricco programma che dal venerdì alla domenica animerà Fermignano. Confermatissimi gli eventi più amati dal pubblico come l'assedio alla Torre e il rogo della Strega di Farneta, i laboratori di tiro del gruppo degli arcieri storici di “Castrum Firmignanie”, dei “Balestrieri dell’Oca” di Cagli, il campo d’arme e il mercato d’epoca, spettacoli di fuoco e i giochi dei putti.
L'attesa maggiore ovviamente è per la corsa con le rane in carriola, dove le sette contrade (Ca’L’Agostina, Calpino, La Pieve, La Torre, San Lazzaro, San Silvestro e Santa Barbara) si contenderanno il prestigioso Palio. Tutto dipenderà dalle intenzioni della rana di saltare o di restare incollata alla carriola per godersi l’ebbrezza della velocità, e dalla destrezza dello scarriolante!
Immancabili sono le taverne dove festeggiare le vittorie della propria contrada o dove fermarsi per gustare le prelibatezze, tra cui spiccano le rane fritte o in porchetta e le tagliatelle al sugo di rana. L’eno-gastronomia, la riscoperta dei sapori e delle produzioni del territorio, rappresentano un modo per mantenere viva la tradizione e la cultura del buon cibo. Ogni contrada è impegnata per offrire la cena più gustosa e caratteristica ai numerosi ospiti e naturalmente non mancheranno la musica live e l'animazione in ogni taverna.
Sono previsti anche itinerari culturali con la visita alla Torre dove si possono ammirare i modellini delle opere di Bramante e quella alla magnifica gola del Furlo dove oltre alle due gallerie romana si potrà visitare la chiesina di Santa Maria delle Grazie.
La manifestazione, che richiama sempre un gran numero di partecipanti, si rinnova con altre iniziative molto allettanti. Quest'anno tra le novità ci sarà il gemellaggio tra Fermignano e due comuni toscani, San Casciano dei Bagni e Civitella Paganico, dove si organizzano manifestazioni simili, rispettivamente il “Palio di San Cassiano” e il “Palio della Granocchia”, dove la protagonista è sempre la rana. Per l’occasione, il giorno della Domenica in Albis, saranno presenti gruppi di rappresentanza dei due Comuni con i propri Sindaci e verrà sottoscritto un patto di gemellaggio.
“Il Palio è l'appuntamento dell'anno -spiega il presidente della Pro Loco organizzatrice Alessandro Pesaresi-, è l’evento più atteso da tutti i fermignanesi ma anche da visitatori e turisti che in quell'occasione solo graditi ospiti del nostro paese. Questi giorni sono molto sentiti con orgoglio e appartenenza soprattutto dai contradaioli e dagli scarriolanti che portano fieramente i propri colori, gareggiando per la conquista del Palio”.
“Fermignano è in trepidazione e attende quest'evento tutto l'anno -commenta il sindaco Emanuele Feduzi-, quella del Palio è una tradizione che permette di “fare comunità” e di far collaborare assieme varie generazioni. Quest'anno abbiamo voluto fortemente legare il nostro Palio della Rana con altre due realtà che hanno nelle loro tradizioni i palii e le rane, le toscane San Casciano dei Bagni e Civitella Paganico”.
FERMIGNANO, UN SALUTO TRA STORIA E NATURA
Risalendo il fiume Metauro dal mare verso la montagna si incontra, in uno dei punti più suggestivi, un ponte romano sovrastato da una torre: è qui che Torquato Tasso scrisse l'Ode a Metauro, descritto nei suoi versi come “ricco di storia quanto di acque”. Siamo a Fermignano, nell'Alta Valle del Metauro, a due passi da Urbino, e i simboli del comune sono proprio l’alta Torre Medievale delle Milizie ed il bellissimo ponte a tre arcate, di origine romana, che attraversa una suggestiva cascata.
IL PAESE DELLA RANA Dal 5 al 7 aprile 2024 Fermignano si colora per la 58^ edizione del Palio della Rana, una tradizione antichissima che porta in piazza le sette contrade del paese a sfidarsi in una gara di abilità con degli “scariolanti” che devono correre per 170 metri con una rana “appoggiata” sulla carriola, andandola a recuperare e riposizionare nel caso il simpatico animaletto voglia saltare. Intorno a questa gara nascono tantissime attività con rievocazioni storiche, laboratori, artisti, arcieri ed anche stand gastronomici dove mangiare i piatti della tradizione cucinati dalle vere massaie fermignanesi, come rane fritte e in porchetta, tagliatelle al sugo di rana oltre ad altri piatti tipici come i sughi di cacciagione, i passatelli o i cappelletti.
LA STORIA La Torre Medioevale delle Milizie è alta 24 metri dalla bella pavimentazione in pietra di Piazza Giorgiani ma raggiunge addirittura i 30 metri circa dal fiume. Ai viandanti che seguivano quella via doveva apparire proprio imponente, a difesa di quello strategico luogo di transito, costruita appositamente dai Duchi del Montefeltro intorno al 1300. Insieme al ponte, ha dato origine dal punto di vista storico al Castello di Fermignano. Nell’edicola sacra al centro del ponte si può ammirare un affresco di fine '400 raffigurante la Madonna con Bambino, mentre subito al di là del ponte l’edificio del Mattatoio (1870) oggi convertito in Museo dell’Architettura. Il bel centro storico è uno scrigno di tesori tutti da scoprire, che tra vie e vicoli si aprono agli occhi dei visitatori: dalla chiesa di Santa Veneranda, la protettrice del paese, a quella di Santa Maria Maddalena, con pregevoli quadri al loro interno, fino ai palazzi storici che testimoniano una storia importante, tra cui spicca Palazzo Calistri, prima sede del comune. La storia di Fermignano però è ancora più antica, così tanto che le cronache si fondono con la leggenda: pare, infatti, che la famosa Battaglia del Metauro fu combattuta proprio nella piana di San Silvestro, dove le truppe dei consoli romani, Claudio Nerone e Livio Salinatore, sbaragliarono l’esercito del condottiero cartaginese Asdrubale, fratello Annibale. La leggenda vuole che sulla collina di Montelce vi sia la tomba del condottiero cartaginese. Allargando lo sguardo fuori dal centro cittadino emergono le pievi e le abbazie, come quella di San Silvestro, di San Giovanni Battista e l’Abbadia dei Monaci, segno di un territorio antico e operoso, oggi raccolto nel comune di Fermignano.
NATURA Il territorio comunale si estende fino alla Gola del Furlo, il Grand Canyon italiano. Si tratta infatti di una splendida ed antichissima gola, corrosa e modellata nel tempo dalle acque del fiume Candigliano. Gran parte del suo territorio appartiene alla Riserva Naturale Statale “Gola del Furlo” , una delle tre aree naturali della Provincia di Pesaro Urbino. Il Passo del Furlo è stato inoltre teatro di numerose vicende storiche. Nel 76 d.C. l’imperatore Vespasiano fece scavare il traforo (in latino forulum, da cui Furlo) a fianco della piccola galleria sempre di epoca romana. Nel territorio di Fermignano si trovano anche la chiesetta di Santa Maria delle Grazie (XV sec.), i resti del profilo di Mussolini e la diga della centrale idroelettrica la cui costruzione iniziò nel 1919.
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