Museo dei Bronzi Dorati

Il gruppo dei Bronzi Dorati da Cartoceto di Pergola rappresenta un “unicum” arrivato fino ai giorni nostri dall'antica Roma. Il complesso scultoreo, custodito all'interno del Museo dei Bronzi Dorati della Città di Pergola, è realizzato a cera persa indiretta in una lega rameica ricca di piombo e dorato a foglia, e costituisce una preziosa testimonianza della politica di diffusione di immagini monumentali come simbolo e propaganda di potere, comune nel mondo romano dalla tarda Repubblica in poi, che si esplicita, in questo caso, in un’opera di ottimo livello tecnico. L'insieme rappresenta un probabile gruppo familiare, composto in origine da due coppie di figure femminili ammantate e velate, e da due cavalieri in veste militare d’alto rango, con cavalli riccamente ornati.

Una prima teoria identificava il gruppo nell’ambito della famiglia imperiale Giulio-Claudia. Secondo questa ipotesi, le statue, erette tra il 23 e il 29 d.C. e distrutte intorno al 30, ritraevano le figure maschili di Nerone Cesare (il cavaliere meglio conservato) e Druso III, le figure femminili erano di Livia (la statua meglio conservata) e Agrippina Maggiore. Gli attuali studi, tuttora in corso, retrodaterebbero il gruppo all’età cesariana (fra il 50 e il 30 a.C.). Secondo questa teoria, le statue ritrarrebbero i componenti di una famiglia magnatizia d’alto rango, forse in qualche modo legata al territorio marchigiano; le proposte di identificazione spaziano, a seconda degli studiosi, tra la gloriosa e ricchissima stirpe dei Dominizi Enobarbi e il connubio adottivo tra Marco Satrio, senatore e probabile patrono di Sentinum, e il cuprense Lucio Minucio Basilo, luogotenente di Giulio Cesare e futuro Cesaricida. Una teoria ancora più recente, elaborata dal prof. Viktor H. Bohm dell’Università di Vienna, sulla base di numerosi indizi, identificherebbe i bronzi con la famiglia di Marco Tullio Cicerone.

Lo schema distributivo si articola, in senso orario, attorno al chiostro, all’interno del quale sono state collocate tre zone con caratteristiche funzionali differenziate. La prima zona è rappresentata dai locali nei quali il pubblico assume le prime informazioni: la biglietteria, il locale per il deposito degli oggetti personali e quello dove è allestita una sala per la vendita e la divulgazione del materiale informativo relativo al museo. La seconda zona contiene la pinacoteca e la sala delle collezioni di grafica, di monete coniate dalla Zecca di Pergola e di arredi lignei settecenteschi. Nella terza zona è collocata la sezione archeologica con l’esposizione di mosaici policromi e di corredi di tombe di età romana, rinvenuti nella zona.
La visita si conclude nella sala dove è esposto il gruppo dei bronzi dorati. Le sculture sono esposte diagonalmente sopra un basamento che ripropone una visione dal basso verso l’alto, simile a quella originaria, e permette di cogliere la finezza dei particolari decorativi. L’imponente apparato tecnologico propone soluzioni innovative, specialmente nella realizzazione della “tenda d’aria” che garantisce il microclima ideale per la conservazione dei bronzi.


Museo dei Bronzi Dorati della Città di Pergola
Pergola (PU), Largo San Giacomo, 1
Tel. 0721.734090 – 7373278 – www.bronzidorati.com
Aperture: 10-12.30 e 15.30-18.30 (lunedì chiuso); luglio e agosto 10-12.30 e 15.30-19 (aperto tutti i giorni). Aperture straordinarie su prenotazione.

Informazioni aggiuntive

  • citta: PERGOLA
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