Dal 1996, il Museo Archeologico Statale di Arcevia, ospitato presso i locali conventuali della Chiesa di San Francesco, in pieno centro storico, raccoglie materiali provenienti dal territorio arceviese risalenti a un vasto periodo che va dalla preistoria all’epoca romana, repertoriati secondo un efficace ordine cronologico.
Nella prima sala sono raccolti manufatti in pietra provenienti dall’officina di Ponte di Pietra, principalmente grattatoi e bulini, oltre che nuclei e punte a dorso, datati al Paleolitico superiore (circa 20.000 anni fa).
La seconda sala accoglie materiale proveniente dal fossato difensivo di Conelle risalente all’Eneolitico, peraltro osservabile in un plastico ricostruttivo al centro della sala che riproduce anche il relativo abitato. Qui è esposto vasellame ceramico destinato a contenere alimenti, materiali di uso agricolo e venatorio, ma anche reperti ossei di animali d’allevamento e fauna selvatica della zona.
Una collezione paletnologica privata risalente agli anni 1870-1913 è invece ospitata nella sala tre, dove sono disposti, rispettando i criteri di allestimento dell’epoca, vari strumenti litici che esemplificano l’evoluzione della lavorazione della pietra.
Negli ultimi spazi espositivi (sale 4-6) trovano collocazione i rinvenimenti degli scavi della Cava Giacometti, di Monte Croce Guardia e di Montefortino d’Arcevia. Dal primo sito provengono vasi ceramici e reperti in selce e pietra levigata; all’insediamento di Monte Croce Guardia sono invece riconducibili i materiali di uso domestico e ornamentale in bronzo e in osso, risalenti all’età del Bronzo finale. L’area archeologica di Monte Croce Guardia è inoltre visitabile gratuitamente così come quella del fossato di Conelle.
Ampio spazio è dedicato al noto sito di Montefortino, fondazione del IV sec. a.C., di origine gallica. Da qui proviene una delle tre steli esposte (le altre due sono comunque ritrovamenti locali), tutte appartenenti alla classe di stele comunemente definita “a falsa porta” per il motivo iconografico che recano scolpito: una porta aperta, simbolo di passaggio dal mondo dei vivi a quello dei morti. Gli oggetti votivi venuti alla luce nell’area del santuario testimoniano il culto per una divinità salutare collegata al corso d’acqua che tuttora scorre in questa zona e comprendono oggetti di varia natura collocabili tra la prima età ellenistica e quella romana imperiale. Un’ultima parte è infine destinata all’esposizione dei corredi funebri rinvenuti nel sepolcreto che includono, secondo l’uso funerario dell’epoca, armamenti, materiali ornamentali e per la cura della persona, ma soprattutto oggetti legati ai rituali del banchetto, come vasi in ceramica, contenitori in bronzo e strumenti in ferro.
Particolare attenzione è riservata ai piccoli visitatori: l'allestimento è infatti strutturato in modo funzionale all'utenza scolastica e, recentemente, la prima sala è stata allestita con pannelli e materiale didattico destinato ai più piccoli. Consigliamo di tenere d’occhio anche le divertenti attività ricreative a loro dedicate, come l’appena conclusa Scuola estiva di archeologia.
Museo Archelogico Statale di Arcevia
Chiostro di S. Francesco, Corso Mazzini 64 - Arcevia (AN)
Tel. 0731.9622
www.archeomarche.beniculturali.it
Orario: lunedì, mercoledì e giovedì 13.30-19.30; martedì, venerdì, sabato e domenica 8.30 - 13.30
Ingresso libero la prima domenica del mese - Chiuso la seconda domenica del mese