Recupero della tradizione e attenzione alla modernità sono i due poli tra i quali si muove Montefiore dell’Aso, sito tra le valli dell’Aso e del Menocchia. Il centro storico è un piccolo borgo che emerge dal dolce paesaggio collinare tipico dell’area picena, che è possibile scoprire seguendo una rete sentieristica che percorre strade campestri attraverso luoghi d’interesse naturalistico e culturale, come fonti antiche legate alla devozione contadina, edicole sacre e chiese rurali. Dal Parco Giulio De Vecchis, un’immensa area verde attrezzata con impianti sportivi, si gode il paesaggio circostante, caratterizzato dalla presenza dei vigneti, degli oliveti e soprattutto degli alberi da frutto, che costituiscono la principale produzione locale cui, non a caso, è dedicata la Sagra della frutta, alla fine di agosto. Non meno importante è la produzione dell’olio extravergine e di due vini D.O.C., il Falerio dei colli ascolani e il Rosso Piceno.
Questa spiccata vocazione agricola è interpretata e rivissuta nel Museo della Civiltà Contadina che presenta, in un allestimento molto scenografico, la vita domestica e il lavoro di una famiglia contadina, riproponendo alcuni ambienti caratteristici, come la casa, l’aia, il campo e alcuni mestieri.
Questa è una delle sezioni del Polo museale San Francesco, che occupa il complesso conventuale francescano costruito alla fine del XIII secolo e recentemente ristrutturato. Fa parte del polo anche la Sala Carlo Crivelli, che ospita uno splendido polittico realizzato dall’artista veneziano, che nel 1468 si era trasferito nelle Marche. L’opera, dipinta negli anni ’70 del XV secolo per la chiesa dei frati minori conventuali, la cui committenza è provata dalla presenza di santi legati al mondo francescano, era originariamente un pentittico, che è stato smembrato e venduto nella metà dell’Ottocento sul mercato antiquario.
Il polo museale documenta altri linguaggi artistici: quello contemporaneo e intriso di luce del pittore Domenico Cantatore (1906-1998) e quello aulico e classicista di Adolfo De Carolis (1874-1928), cui è dedicata un’ampia sala dove sono esposti i 69 bozzetti ad olio per il ciclo di affreschi del Salone dei Quattromila nel Palazzo del Podestà di Bologna, oltre ad alcuni disegni, xilografie e il mobilio dello studiolo bolognese di Borgo San Pietro. Una raccolta originale è quella del Centro di Documentazione Scenografica Giancarlo Basili, che espone scenografie, documentazioni fotografiche, schizzi e testi critici di alcuni film di Salvatores, Moretti, M. T. Giordana, ecc. Questo patrimonio ha sollecitato una ricca programmazione di eventi legati al mondo del cinema.
Adiacente al Polo museale si può visitare la Chiesa di San Francesco, annessa al complesso conventuale. Fu edificata tra la metà del sec. XIII e l’inizio del successivo, ma nel sec. XVII fu profondamente trasformata in senso barocco, pur mantenendo alcuni elementi originari, come l’antico portale del 1303, visibile all’interno della sacrestia, e il ciclo di affreschi attribuiti al Maestro di Offida (sec. XIV). All’interno si vede il Monumento funebre ai genitori del Cardinal Partino, un raro esempio di monumento funebre trecentesco di scuola napoletana.
Nel centro storico è collocata la Chiesa di Santa Lucia, sorta nel XV secolo e ristrutturata nella seconda metà dell’Ottocento, quando venne decorata dal pittore Luigi Fontana. Sul retro dell’edificio è visibile un portale in arenaria (secc. X-XI), che apparteneva alla prima chiesa dedicata alla santa che era collocata nell’area in cui sorge il Parco De Vecchis.
Il centro storico è ancora circondato dalla quattrocentesca cinta fortificata, che ampliò le mura preesistenti. All’interno del Torrione Canapale è stato allestito un punto informativo interattivo, dove si possono trovare informazioni sulle tipicità e l’artigianato artistico locale. Per informazioni: Comune di Montefiore dell’Aso, tel. 0734.939019
Da vedere: Polo Museale di San Francesco
tel. 0734.938743 – 328.1775908 orario: Sabato e festivi, ore 15-19; domenica ore 10-12 e 15-19
www.comune.montefioredellaso.ap.it
a cura di Monia Marzetti