Il castello del Cassero

Il castello del Cassero fu costruito  a partire dal 1377 per opera del nobile anconitano Nicolò Toriglioni Il conte Toriglioni possedeva numerose proprietà terriere nei dintorni del Cassero ed era uno degli uomini più illustri d’Ancona ricoprendo spesso prestigiose cariche comunali; nel 1361 fu l’ambasciatore d’Ancona presso Urbano IV da poco asceso al soglio pontificio.

Nicolò Toriglioni fu capitano della galea anconitana che trasportò il Papa Gregorio XI, reduce da Avignone in Italia, e che a nome del Comune gli presentò l’omaggio della città. Come ricompensa di questi servigi Nicolò Toriglioni ricevette dal pontefice Gregorio XI il titolo comitale e fu autorizzato a costruire per sé e per la famiglia, nella zona tra Castelferretti e Castel d’Emilio, il castello del Cassero.

Era abitudine dei papi dell’epoca di concedere ai nobiluomini più facoltosi e fedeli la possibilità di costruirsi al centro delle proprietà un castello o una rocca difensiva e l’erezione della torre in quella zona sembrava auspicabile e necessaria.

Con questo sistema il pontefice si garantiva una cinta difensiva di castelli nei pressi della città e nello stesso tempo saldava un debito di riconoscenza nei confronti di chi l’aveva fedelmente servito.

Nel 1377 s’iniziò la costruzione del castello del Cassero, la posizione scelta fa pensare che doveva comunque essere costruito per ragioni militari. Infatti questo consentiva un preciso canale di comunicazione visiva: dalla torre maestra era visibile Rocca Priora a nord, Camerata a ovest, Castel d’Emilio e Agugliano a sud, Paterno ad est. Il castello rimase di proprietà dei Toriglioni fino al XVIII secolo, poi fu diviso fra vari proprietari.

Nei primi decenni del 1800 alcuni locali del castello, tra cui il salone di rappresentanza al primo piano, passarono in proprietà dell’Appannaggio e vi rimasero fino al 1839.

Le cronache locali non si occupano più del castello del Cassero, che, diviso in appartamenti, è abitato da varie famiglie che apportano modifiche anche strutturali.

Dopo la seconda metà dell’ottocento, l’ingegner Eugenio Bianchi - possidente anconetano, proprietario di terreni al Cassero dove costruisce anche la villa – si dedica a lavori di ricerca per giungere alla “restaurazione” del castello; a lui si deve la ricostruzione, fedele all’originale, del torrione ovest.

STRUTTURA ARCHITETTONICA DEL CASTELLO

Il castello del Cassero era originalmente a pianta quadrata, con tre torri: due disposte nel mezzo dei lati sull’asse Sud-Est/Nord-Ovest e l’altra, detta torre maestra, verso Sud-Ovest.

Le torri così disposte permettevano una dotazione difensiva efficace: la torre maestra permetteva di controllare la nemica Iesi, la torre a sud- est, detta torre di guardia, la città di Ancona e la terza la zona di Castelferretti.

La consistenza iniziale era senz’altro limitata solo all’andamento perimetrale del castello stesso, alla quale doveva aggiungersi l’area, come cortile sterno, che oggi corrisponde al tratto di strada provinciale che collega Agugliano a Castelferretti.

Le torri e le cortine erano merlate; l’ingresso avveniva dalla torre di guardia attraverso un robusto portone sorretto da possenti cardini di pietra.

L’altezza delle torri e delle cortine, unitamente alla compattezza delle loro superfici, davano sufficienti garanzie contro le sorprese ed assicuravano una buona resistenza in caso d’assedio.

Inoltre piccole troniere erano collocate nei punti nevralgici: due ai lati dell’ingresso e due sotto le caditoie nel lato principale della torre maestra.

Il castello non ebbe mai un fossato con il relativo ponte levatoio; la sua collocazione in collina, rendeva difficile una tale sistemazione, tanto più che, verso Est, vi era uno scoscendimento del terreno.

La struttura originaria è stata rimaneggiata: delle antiche merlature guelfe oggi c’è solo quella della torre maestra, essendo state le altre capitozzate e le cortine murarie abbassate.

Sono state fatte numerose aperture di varie dimensioni per esigenze abitative; all’interno c’è un cortile pavimentato con ciottoli di fiume infissi di taglio e al centro un pozzo che è stato murato per motivi di sicurezza.

Nel 1996 sono iniziati i lavori di recupero e ristrutturazione delle ali est e nord, il piano terra è attualmente di proprietà comunale ed adibito a centro culturale, nei piani superiori sono stati ricavati  appartamenti in parte abitati.

Nel sottosuolo del castello, si dipana un’intricata ed irregolare maglia di grotte, costruite in mattoni, che saggiamente ed abilmente incastrati, presentano una forma armonica ripetitiva con colonne laterali che confluiscono in un soffitto centrale a volta. Il fondo di questi camminamenti sotterranei è attualmente coperto dall’acqua che periodicamente si raccoglie nella parte più bassa del castello.

MOTIVAZIONI CHE LO RENDONO UN LUOGO SLOW LOOK

La parte a piano terra del castello e il Torrione  sono oggi di proprietà del Comune di Camerata Picena che  utilizza i locali per mostre d’arte e spettacoli di lettura teatrale infatti il castello è la sede di QUELLI CHE CON LA VOCE…. struttura teatrale che opera nel campo della lettura.

Il luogo, silenzioso e raccolto benché non lontano dalle principali vie di comunicazione,  ben si presta per gustare una lettura, una impareggiabile veduta panoramica dal maestoso torrione in via di restauro. Alcune  sale che saranno a breve recuperate saranno adibite proprio alla lettura.

Foto e testi (rielaborati) dal sito www.comune.cameratapicena.an.it/

Informazioni aggiuntive

  • citta: CAMERATA PICENA
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