Edificio sorto al posto di una basilica romana, di cui restano tracce nel transetto e nella cripta. La facciata, realizzata nel 1529 da Cola dell'Amatrice, è ripartita in tre parti da quattro grandi colonne corinzie.
La balaustra terminale venne aggiunta nel 1592. Agli estremi della facciata s'innalzano le due torri romaniche di travertino; quella di sinistra incompiuta. Sul fianco laterale, la rinascimentale "Porta della Musa", così chiamata per un'epigrafe murata sulla parete.
L'interno a tre navate è della seconda metà del XV secolo. Nel tamburo della cupola: affreschi raffiguranti episodi della vita di Sant'Emidio, patrono della città di Ascoli, realizzati da Cesare Mariani alla fine dell'Ottocento.
Nella navata destra si apre la cappella del Santissimo Sacramento, dipinta da Raffaele Fogliari nella prima metà dell'Ottocento, che ospita un prezioso Polittico realizzato nel 1473 da Carlo Crivelli ed un Paliotto argenteo, opera dell'oreficeria marchigiana del XV secolo.
La cripta, di impianto romanico, presenta numerose colonne di travertino di diversa fattura. Nel corpo centrale: sarcofago di età romana in cui sono custodite le reliquie di Sant'Emidio e il gruppo marmoreo di Sant'Emidio che battezza Polisia, realizzato nel 1728 da Lazzaro Giosafatti.
fonte: www.comune.ascolipiceno.it