La colonia romana di Potentia venne fondata nel 184 a.C. La scelta del sito fu determinata da una serie di fattori, come la disponibilità di terre fertili; la vicinanza con lo sbocco di una vallata che costituiva un'importante via di collegamento tra l'Adriatico e il Tirreno, la presenza di una foce fluviale utilizzabile come scalo portuale.
Nel 56 a.C. un fenomeno sismico di grande intensità si abbatté sulla comunità causando morte e distruzione. La notizia, tramandata da Cicerone, è stata confermata dal ritrovamento di ceneri e carboni, misti a frammenti di materiali ceramici attribuibili a quell'epoca.
La città, difesa in origine da una cinta muraria, occupava una superficie di 162.000 mq. L'area archeologica è situata a sud del fiume Potenza, a 3,5 km circa dal centro abitato di Porto Recanati. Gli scavi effettuati nella zona centrale dell'impianto urbano hanno portato alla luce un tempio su podio ascrivibile al II secolo a.C., in cui si deve riconoscere il Capitolium citato da Livio; la struttura, circondata su tre lati da un ambulacro porticato, doveva essere dotata di una gradinata di accesso a sud.
A nord del muro perimetrale del portico si estende uno spazio, anch'esso porticato, nel quale è possibile riconoscere il macellum, risalente con ogni probabilità all'età augustea; nel lato meridionale sono inglobate le tabernae repubblicane, ambienti quadrangolari in cui erano sistemate le botteghe del mercato. Contigui alla parete orientale del portico sono visibili i resti di un manufatto denominato "edificio est", per il quale, in considerazione della presenza di una vasca (frigidarium?), è stata ipotizzata una funzione di tipo termale; gli ambienti, di differenti dimensioni e raccordati da corridoi, presentano pareti affrescate e pavimentazione a mosaico.
La necropoli si sviluppava al di fuori del circuito difensivo in direzione nord e si estendeva su oltre 7000 mq di terreno, costeggiando l'antico tracciato litoraneo diretto verso Numana ed Ancona. L'area in questione, situata in località "La pineta" (periferia sud di Porto Recanati), ha restituito 357 sepolture, 129 delle quali a cremazione e 228 ad inumazione, in fossa con copertura di tegole o alla cappuccina. Il sito fu utilizzato nel periodo compreso tra il II secolo a.C. ed il IV secolo. Lo studio dei corredi funerari, costituiti da lucerne, vasellame, monete e balsamari, così come da aghi crinali, specchi, fibule ed anelli, lascia intendere che furono agricoltori, artigiani e piccoli mercanti a formare il gruppo sociale a cui la necropoli fu destinata.
fonte: www.comune.porto-recanati.mc.it - www.portorecanatiturismo.it