Secondo la tradizione riportata in antichi documenti, Serrapetrona avrebbe avuto il suo nome da un certo Petronio, ricco e valoroso cittadino romano, qui rifugiato per sfuggire a persecuzioni. Le sue origini, tuttavia, sono ancora più antiche; infatti, nel suo territorio, sono state ritrovate tracce di insediamenti che risalgono alle epoche paleo e neolitica. Difendono Serrapetrona due cinte murarie medievali con quattro massicce porte.
Fin dai primi anni del ‘200 il paese era tutto stretto attorno alla chiesa di San Clemente e al palazzo pubblico già sede del feudatario. Fu aggregata come libero comune al distretto di Camerino dalle autorità papali nel 1240 durante la lotta tra guelfi e ghibellini,e ne divenne poi parte integrante della Signoria. Di quell’epoca resta il ricco patrimonio di pergamene del comune, e opere pittoriche di Lorenzo D’Alessandro.
Pochi centri nella regione vantano tanta splendida storia e tanta splendida arte. La sua storia si lega anche alla produzione di quell’ottimo vino spumante naturale “Vernaccia”. La produzione della vernaccia è una produzione secolare. Fin dai tempi più antichi è stata sempre uno dei più accreditati prodotti di queste terre. Lo stesso Dante ne era ghiottissimo: “ …e purga per digiuno le anguille di Bolsena e la Vernaccia.”