Comune di Civitanova Marche, Azienda Teatri di Civitanova e AMAT rinnovano - nonostante la difficoltà del momento legata al Covid - l’atteso appuntamento con Civitanova Danza, che festeggia la sua ventisettesima edizione dal 5 all’11 agosto. Per il festival dedicato al maestro Enrico Cecchetti - promosso con il sostegno di Regione Marche e MiBACT – non si può che parlare di una edizione di “resilienza”, con un programma nato dalla caparbia volontà di rispondere ai traumi e alle difficoltà che hanno caratterizzato il vissuto di questi ultimi mesi. L’emergenza impone misure precauzionali che impediscono la realizzazione di gran parte degli spettacoli di danza e ha impedito dunque anche la realizzazione del progetto artistico messo a punto fino a gennaio, a causa delle limitazioni degli spostamenti internazionali che impediscono la mobilità delle compagnie di danza, la forte limitazione nella capienza del Teatro Rossini sede principale del festival (ora 200 posti invece degli abituali 736) e soprattutto il distanziamento in scena, elemento che difficilmente si coniuga con la prossimità fisica e il necessario contatto che caratterizza l’arte coreutica. Quindi, in linea con le scelte dei maggiori festival, i promotori di Civitanova Danza hanno deciso di rinviare il programma pensato per l’edizione 2020 al prossimo anno, decidendo comunque di non privare la regione Marche del suo festival di danza che da 27 anni propone il meglio della scena internazionale. Nasce con queste premesse il festival 2020 che trova il suo filo rosso nella creatività declinata al femminile, presentando il lavoro di quattro importanti artiste - Silvia Gribaudi, Carolyn Carlson, Claudia Castellucci e Monica Casadei – e un giovane talento della nostra regione, Laura Gazzani, sguardi diversi, capaci di restituire in maniera articolata la fisionomia della danza oggi.
L’inaugurazione il 5 agosto è affidata a Silvia Gribaudi, affezionata amica di Civitanova Danza, con Graces , migliore spettacolo italiano di danza secondo il Premio Danza & Danza 2019 - come, , un lavoro che con un tocco comico e irreverente restituisce una danza vicina alla quotidianità di ciascuno e all’ironia che spesso l’attraversa. In Graces - ispirato alla scultura e al concetto di bellezza e natura dell’arte di Antonio Canova – sono protagonisti i tre corpi maschili dei danzatori Siro Guglielmi, Matteo Marchesi e Andrea Rampazzo con la stessa Gribaudi, dentro a un’opera scultorea che simboleggia la bellezza in un viaggio di abilità e tecnica che li porta in un luogo e in un tempo sospesi tra l’umano e l’astratto. Il 7 agosto fa ritorno a Civitanova Danza Carolyn Carlson, una delle figure più rappresentative della scena mondiale, Leone d’Oro alla Biennale di Venezia, le cui coreografie sono diventate capisaldi della storia della danza. Islands è il trittico presentato che si apre con The Seventh woman, concepito per Sara Orselli, che interpreta con grazia e delicatezza le luci interiori derivanti dai nostri cambiamenti, richiamando l’infinito in ogni movimento. Segue – in prima italiana - The Seventh man, un assolo ispirato alla poesia Il settimo di Attila József, poeta della rivoluzione ungherese creato per Riccardo Meneghini, interprete carismatico della sua compagnia dalla gestualità allo stesso tempo fluida ed energica. Tra sogno e realtà, le luci contrastanti di Guillaume Bonneau, la gestualità forte, fluida e dinamica di Riccardo Meneghini e la musica di Guillaume Perret conducono lo spettatore in un viaggio contemplativo sulle metamorfosi interiori. Conclude il programma Mandala, coreografia storica e indimenticabile interpretata da Sara Orselli, sempre capace di affascinare lo spettatore con il suo ritmo ipnotico, accompagnato dalla musica intensa di Michael Gordon. Guillaume Perret, compositore e sassofonista fuori classe, accompagna dal vivo i due soli The Seventh woman e The Seventh man, ed esegue una breve introduzione live in scena. Il 9 agosto gli sguardi sono rivolti al lavoro di Claudia Castellucci, autrice di una danza rituale, senza tempo e di grande rigore. Drammaturga, coreografa e didatta, Claudia Castellucci è fondatrice con il fratello Romeo, Chiara Guidi e Paolo Guidi della Socìetas Raffaello Sanzio, compagnia di teatro attiva e celebre in tutto il mondo. Coreografa “sobria, seria, minimalista ed esigente che lavora con sacralità alla sua arte”, come si legge nelle motivazioni che gli sono valse il Leone d’Argento 2020 alla Biennale di Venezia. A Civitanova Danza mostra Verso la specie, una produzione della Socìetas che muove dal proposito coreografico di rintracciare e riprodurre l’affiorare di immagini essenziali e generali, appena definite per essere distinte. I danzatori - Sissj Bassani, Silvia Ciancimino, René Ramos, Francesca Siracusa, Pier Paolo Zimmermann – sulla musica di Stefano Bartolini assumono figure ritenute nel ricordo, o forme che si rifanno a una memoria genetica profonda, che soltanto la fisicità, con la sua specifica memoria, può estrarre. Ad apertura di serata, fedele al suo ruolo di talent scout, il festival propone Pedro [studio], lavoro della giovane coreografa marchigiana - civitanovese per l’esattezza - Laura Gazzani.
Non poteva mancare nell’anno del centenario della nascita del grande regista Federico Fellini un omaggio in danza al suo mondo poetico e stralunato messo in scena da Monica Casadei e Artemis Danza che conclude l’11 agosto Civitanova Danza. Ne I Bislacchi. Omaggio a Fellini – questo il titolo dello spettacolo - i danzatori rievocano e reinventano immagini, scene e personaggi di alcuni film del grande maestro sulle celebri note di Nino Rota. In un’atmosfera ricca di poesia e sentimento, ma anche di energia e vigore, la danza e il teatro si intrecciano per ricreare il meraviglioso mondo di Fellini.
Abbonamenti (4 spettacoli, euro 35) e biglietti (posto unico numerato euro 10) in vendita dal 25 al 31 luglio e dal 4 agosto presso Teatro Rossini 0733 812936 (18.30 - 20.30, nei giorni di spettacolo dalle ore 18.30 fino all’inizio dello spettacolo). Vendita on line www.vivaticket.com. Info AMAT 071 2072439, www.civitanovadanza.com, www.teatridicivitanova.com, www.amatmarche.net. Inizio spettacoli ore 21.30. Civitanova Danza rispetta tutte le procedure di legge per il contenimento della diffusione del Covid previste dalla normativa vigente.
MERCOLEDÌ 5 AGOSTO SILVIA GRIBAUDI
GRACES
coreografia Silvia Gribaudi
drammaturgia Silvia Gribaudi e Matteo Maffesanti
danzatori Silvia Gribaudi, Siro Guglielmi, Matteo Marchesi e Andrea Rampazzo
disegno luci Antonio Rinaldi
costumi Elena Rossi
produzione Zebra
coproduzione Santarcangelo Festival
con il sostegno di MIBACT
progetto realizzato con il contributo di ResiDance XL - luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche, azione della Rete Anticorpi XL - Network Giovane Danza D’autore coordinata da L’arboreto - Teatro Dimora di Mondaino e IntercettAzioni - Centro di Residenza Artistica della Lombardia - progetto di Circuito CLAPS e Industria Scenica, Milano Musica, Teatro delle Moire, Zona K.
residenze artistiche ARTEFICI - Artisti Associati di Gorizia, Klap - Maison Pour la danse Marsiglia, Centro per la Scena Contemporanea/Operaestate Festival del Comune di Bassano del Grappa, Centro di Residenza Armunia/CapoTrave Kilowatt, L’arboreto - Teatro Dimora | La Corte Ospitale: Centro di Residenza Emilia-Romagna, Dansstationen, Danscentrum Syd, Skånesdansteater Malmö Svezia
CollaborAction#4 2018/2019 in collaborazione con festival, rassegne e stagioni a cura di Anticorpi, Ater, Interplay, Piemonte Dal Vivo, Amat, Arteven, Teatro Comunale di Vicenza, Artedanzae20, Teatro Pubblico Pugliese, C.L.A.P.Spettacolodalvivo, Armunia, FTS Onlus spettacolo selezionato a NID Platform 2019 e finalista a Premio Rete Critica 2019
vincitore dell’azione CollaborAction#4 2018/2019 per “il riconoscimento di un percorso artistico maturo e significativo, dove la ricerca e l’osservazione dei comportamenti umani sono finalizzate a riscoprire la bellezza e l’unicità di ogni singola persona, con uno sguardo profondamente empatico e libero da pregiudizi”
Graces – Premio Danza & Danza 2019 come migliore spettacolo italiano - è un progetto di performance ispirato alla scultura e al concetto di bellezza e natura che Antonio Canova realizzò tra il 1812 e il 1817. L’ispirazione è mitologica. Le 3 figlie di Zeus -Aglaia, Eufrosine e Talia- erano creature divine che diffondevano splendore, gioia e prosperità. In scena i tre corpi maschili, tre danzatori (Siro Guglielmi, Matteo Marchesi, Andrea Rampazzo) dentro ad un’opera scultorea che simboleggia la bellezza in un viaggio di abilità e tecnica che li porta in un luogo e in un tempo sospesi tra l’umano e l’astratto. Qui il maschile e il femminile si incontrano, lontano da stereotipi e ruoli, liberi, danzando il ritmo stesso della natura.
In scena anche l’autrice Silvia Gribaudi che ama definirsi “autrice del corpo”, perché la sa poetica trasforma in modo costruttivo le imperfezioni elevandole a forma d’arte con una comicità diretta, credule ed empatica in cui non ci sono confini tra danza, teatro e performing arts.
Negli ultimi 10 anni Silvia Gribaudi si è interrogata sugli stereotipi di genere, sull’identità del femminile e sul concetto di virtuosismo nella danza e nel vivere quotidiano, andando oltre la forma apparente, cercando la leggerezza, l’ironia e lo humour nelle trasformazioni fisiche, nell’invecchiamento e nell’ammorbidirsi dei corpi in dialogo col tempo.
Graces si è realizzato grazie allo sguardo registico e visivo di Matteo Maffesanti (regista, formatore e videomaker) che ha seguito con Silvia Gribaudi tutto il processo artistico che si è sviluppato con tappe di lavoro che comprendevano laboratori con cittadini sui materiali coreografici.
SILVIA GRIBAUDI
Nata a Torino, Silvia Gribaudi è un’artista e coreografa il cui linguaggio attraversa arti performative, danza e teatro, focalizzando la propria ricerca sul corpo e sulla relazione con il pubblico.
La sua poetica si avvale di una ricerca costante di confronto e inclusione con il tessuto sociale e culturale in cui le performance si sviluppano. Il suo linguaggio artistico nasce dall’incontro tra danza e ironia cruda ed empatica.
Nel 2009 crea A corpo Libero, con cui vince il Premio pubblico e giuria per la Giovane Danza d’Autore, viene anche selezionato da Aerowaves Dance Across Europe, alla Biennale di Venezia, al Dublin Dance Festival, Edinburgh Fringe Festival, Dance Victoria Canada e al Festival Do Disturb a Palais De Tokyo di Parigi e a Santarcangelo Festival.
Dal 2013 al 2015 si concentra sul corpo e la nudità e comincia creando performance quali: The film contains nudity e What age are you acting? – Le età relative (progetto Act your age). Nel 2017 è selezionata in Italia tra i coreografi del Network ResiDance Anticorpi XL 2017. Nel 2016 e 2017 è regista e coreografa di tre diverse performance (My Place, Felice e R. OSA_10 esercizi per nuovi virtuosismi) dove il corpo del performer diventa protagonista, attraverso la propria identità espressiva.
Nel 2017 debutta a Vancouver, Canada, in una coproduzione italo-canadese con Tara Cheyenne dal titolo Empty. Swimming Pool e R. OSA è finalista al premio Ubu e al premio Rete Critica.
Nel 2019 debutta con lo spettacolo Graces progetto vincitore dell’azione CollaborAction#4 2018/2019 e Premio Danza & Danza 2019 come migliore spettacolo italiano, e con la performance Humana Vergogna (per cui cura la coreografia), parte del progetto La Poetica della Vergogna di Fondazione Matera Capitale della Cultura 2019 e #Reteteatro41.
VENERDÌ 7 AGOSTO CAROLYN CARLSON COMPANY
ISLANDS
in collaborazione con ATER Fondazione
INTRODUZIONE MUSICALE LIVE DI GUILLAUME PERRET
Guillaume Perret è un compositore e sassofonista fuori classe, l'elettrificazione del suo strumento gli consente di sperimentare una vasta gamma di suoni e tonalità. Ne derivano paesaggi musicali ricchi e inediti. Accompagnerà dal vivo i due soli The Seventh woman e The Seventh man, ed eseguirà una breve introduzione live in scena.
THE SEVENTH WOMAN
coreografia Carolyn Carlson
danza Sara Orselli
musica dal vivo Guillaume Perret
luci Guillaume Bonneau
ringraziamenti per i costumi agnès b.
produzione Carolyn Carlson Company
variazione creata nell'ambito del progetto Eden di Bolzano Danza 2020
Carolyn Carlson ci presenta una variante delicata e totalmente rivista dell’apertura di The Seventh man, concepita questa volta per una donna. Come un prologo del solo di Riccardo Meneghini, Sara Orselli interpreta con grazia e delicatezza le luci interiori derivanti dai nostri cambiamenti. Richiamando l’infinito in ogni movimento, la danzatrice ci dona un breve istante di piena consapevolezza.
THE SEVENTH MAN
coreografia Carolyn Carlson
interprete Riccardo Meneghini
musica dal vivo Guillaume Perret
luci Guillaume Bonneau
produzione Carolyn Carlson Company
co-produzione Théâtre Georges Leygues, Villeneuve sur lot
con il sostegno di Tilder
ringraziamenti CCN de Roubaix, Studio 28 Roubaix - Cie Zahrbat, CDCN Atelier de Paris
per il prestito dei loro studi
Dopo 10 anni di intensa collaborazione per molte creazioni, Carolyn Carlson crea un assolo per Riccardo Meneghini, interprete carismatico della sua compagnia dalla gestualità allo stesso tempo fluida ed energica.
Ispirato alla poesia Il settimo di Attila József, poeta della rivoluzone ungherese, The Seventh man incarna le rotture, le ricostruzioni e le promesse che ogni essere umano affronta nel corso della propria vita. Tra sogno e realtà; le luci contrastanti di Guillaume Bonneau, la gestualità forte, fluida e dinamica di Riccardo Meneghini e la musica di Guillaume Perret conducono lo spettatore in un viaggio contemplativo sulle metamorfosi
interiori che ci rendono essere multisfaccettati.
MANDALA
coreografia Carolyn Carlson
interprete Sara Orselli
musica Michael Gordon Weather parts 3 & 1
costumi Chrystel Zingiro
luci Freddy Bonneau
produzione delegata Carolyn Carlson Company
produzione originale Centre Chorégraphique National de Roubaix Nord-Pas de Calais
in collaborazione con Atelier de Paris-Carolyn Carlson
Un cuore che batte, che pulsa vita in un corpo che a sua volta ondeggia, volteggia. Mandala affascina lo spettatore
con il suo ritmo ipnotico, accompagnato dalla musica intensa di Michael Gordon. Al cerchio dell’ens?, che simboleggia sia l’universo sia il gesto artistico perfetto, si aggiunge anche il riferimento agli agroglifi, motivi circolari apparsi nei campi di grano. Manifestazioni geometriche dalle origini misteriose, appaiono come un messaggio emesso da una forza dello spirito, forse venuta da altrove, e sembrano volerci ricordare le forze sconosciute che ci circondano. Sara Orselli dà corpo a questo solo, risultato della complicità che la lega a Carolyn Carlson da oltre un decennio.
CAROLYN CARLSON
Nata in California, si definisce innanzitutto una nomade. Dalla baia di San Francisco all’Università dello Utah, dalla compagnia di Alwin Nikolais di New York a quella di Anne Béranger in Francia, dall’Opéra di Parigi al Teatrodanza de La Fenice di Venezia, dal Théâtre de la Ville a Helsinki, dal Ballet Cullberg alla Cartoucherie di
Parigi, da la Biennale di Venezia a Roubaix, Carolyn Carlson è una viaggiatrice instancabile, in continua ricerca,
sviluppo e condivisione del suo universo poetico. Ereditaria della composizione coreografica e della pedagogia di Alwin Nikolais, è arrivata in Francia nel 1971. L’anno successivo con Rituel pour un rêve mort ha firmato il manifesto poetico del suo stile, che non ha mai abbandonato: una danza decisamente votata alla filosofia e alla spiritualità. Al termine “coreografia” Carolyn Carlson preferisce “poesia visiva” per definire il suo lavoro. La creazione delle sue opere è una testimonianza del suo pensiero poetico e della sua forma d’arte in cui il movimento ricopre un posto privilegiato. Da quattro decenni vanta un’influenza e un successo considerevoli in diversi Paesi europei. Ha ricoperto un ruolo fondamentale nella nascita della danza contemporanea in Francia e in Italia con il GRTOP all’Opéra di Parigi e al Teatrodanza de La Fenice di Venezia. Ha creato più di 100 coreografie, di cui molte fanno parte delle pagine più importanti della storia della danza, da Density 21,5 a The Year of the horse, da Blue Lady a Steppe, da Maa a Signes, da Writings on water a Inanna. Nel 2006 la sua carriera è stata coronata da un Leone d’Oro, non era mai accaduto prima che alla Biennale di Venezia un coreografo ne fosse insignito. È inoltre Commendatore dell’Ordine delle Arti e delle Lettere e ufficiale della Legione d’onore. Fondatrice dell’Atelier de Paris-Carolyn Carlson presso La Cartoucherie nel 1999, dal 2014 al 2016 è stata artista associato al Théâtre National de Chaillot.
Carolyn Carlson in alcune date
1965-1971 Solista nella compagnia di Alwin Nikolais
1974-1980 Etoile-Coreografa al Ballet de l’Opéra de Paris (GRTOP)
1980-1984 Direttore artistico del Teatro La Fenice, Venezia
1985-1991 Residenza al Théâtre de la Ville, Parigi
1991-1992 Residenza all’Helsinki City Theater Dance Company e al Finnish National Ballet
1994-1995 Direttore artistico del Ballet Cullberg, Stoccolma
1999-2002 Direttore artistico della sezione danza della Biennale di Venezia
Dal 1999 Direttrice dell’Atelier de Paris-Carolyn Carlson
2004-2013 Direttrice del Centre Chorégraphique National Roubaix Nord-Pas de Calais
Dal 2014 Direttrice artistica della Carolyn Carlson Company, in residenza al Théâtre National de Chaillot di
Parigi dal 2014 al 2016
CAROLYN CARLSON COMPANY
La Carolyn Carlson Company è un alveare, uno spazio di creatività e libertà all’interno del quale gesto e pensiero poetico si intrecciano… Gennaio 2014: dopo nove anni passati alla direzione del CCN di Roubaix Nord Pas-de-Calais, Carolyn Carlson torna a Parigi e vi insedia la sua compagnia, la Carolyn Carlson Company (CCCy). Forte di un repertorio straordinario e accompagnata da un gruppo di danzatori fedeli alla poetica della sua gestualità, la coreografa persegue il suo personale approccio creativo, con l'obiettivo di presentare ogni anno almeno due progetti importanti e trasmettere il proprio repertorio ai più prestigiosi corpi di ballo internazionali, oltre a continuare a presentare le sue coreografie tramite un’assidua attività di tournée in tutto il mondo.
La compagnia di Carolyn Carlson è sovvenzionata dal Ministero della Cultura Francese (DGCA – delegazione danza) ed è sostenuta da Tilder.
DOMENICA 9 AGOSTO CLAUDIA CASTELLUCCI
SOCÌETAS VERSO LA SPECIE
BALLO DELLA COMPAGNIA MÒRA
opening
LAURA GAZZANI
PEDRO
VERSO LA SPECIE
BALLO DELLA COMPAGNIA MÒRA
coreografia Claudia Castellucci
musica Stefano Bartolini
danzatori Sissj Bassani, Silvia Ciancimino, René Ramos
Francesca Siracusa, Pier Paolo Zimmermann
produzione Socìetas
Il titolo contiene un proposito coreografico: Verso la specie! Ovvero rintracciare e riprodurre l’affiorare di immagini essenziali e generali, appena definite per essere distinte. I Danzatori assumono figure ritenute nel ricordo, o forme che si rifanno a una memoria genetica profonda, che soltanto la fisicità, con la sua specifica memoria, può estrarre. E tra la rappresentazione di una figura e l’altra esiste un passaggio in cui avviene una trasmutazione che qui viene trattata specialmente. Il tentativo è quello di abitare il tempo di passaggio tra un gesto e l’altro, per vivere completamente la durata di tutta la danza e non soltanto quella dei gesti in primo piano. Il tenore dell’intensità appare intatto lungo tutta la durata della danza, che tratta l’accadere reale del movimento. La ricerca del ritmo attinge alla metrica della poesia greca arcaica, di cui si sono scelti alcuni piedi. Il versante animale del ritmo è invece ricavato dal movimento dei cavalli. La danza è una rivelazione della presenza individuale, la quale si staglia dal – e grazie al – movimento corale. La musica è l’origine propulsiva di questa danza, con una composizione cresciuta assieme al movimento, passo dopo passo.
CLAUDIA CASTELLUCCI
Biennale di Venezia 2020 – 14. Festival Internazionale della Danza Contemporanea
Leone d’Argento a Claudia Castellucci
Drammaturga, coreografa e didatta, Claudia Castellucci è fondatrice con il fratello Romeo, Chiara Guidi e Paolo Guidi della Socìetas Raffaello Sanzio, compagnia di teatro attiva in tutto il mondo – con spettacoli come Santa Sofia-Teatro Khmer, Giulio Cesare, Genesi. From the Museum of Sleep, Tragedia Endogonidia – tra il 1981 e il 2006, anno in cui si trasforma in Socìetas, dando luogo a sviluppi distinti per ognuno degli artisti fondatori. La propria ricerca metrica e melodica l’ha portata a scrivere numerosi testi drammatici e lirici, e la ricerca sul movimento a fondare al Teatro Comandini di Cesena, sede della Compagnia, diverse Scuole votate al movimento ritmico (tra cui, oltre a Mòra – trasformatasi in Compagnia nel 2019 – la Scuola Teatrica della Discesa 1990-98 e la Stoa 2004-08) e, dal 2014, a condurre seminari sperimentali in diversi contesti internazionali con le Esercitazioni ritmiche: da Atene, a Teheran, Beirut, Mosca, Rio De Janeiro Lisbona, Madrid, Lima. Tra i volumi pubblicati: Il teatro della Socìetas Raffaello Sanzio. Dal teatro iconoclasta alla super-icona (Ubulibri 1992), Uovo di bocca. Scritti lirici e drammatici (Bollati Boringhieri 2000), Epopea della polvere (Ubulibri 2001), Les Pèlerins de la matière, théorie et praxis du théâtre (Les Solitaires Intempestifs 2001), The Theatre of Socìetas Raffaello Sanzio (Routledge 2007), Setta. Scuola di tecnica drammatica (Quodlibet 2014), Bollettini della Danza (Edizioni Sete 2019).
MÒRA
La Compagnia, diretta dalla stessa Castellucci, è intitolata a quella minima pausa – detta “mòra” – necessaria per distinguere due suoni e ha come scopo lo studio e la prassi del movimento ritmico.
PEDRO [studio]
progetto di ricerca coreografica
autrice e danzatrice Laura Gazzani
sound designer Lorenzo Lucchetti
occhio esterno Elena Sgarbossa
consulente al pensiero Arianna Perrone
in collaborazione con Lavanderia a Vapore, Santarcangelo Festival
Villa Nappi residenze/Marche Teatro
Il suo titolo è ispirato all’immagine esotica dell’uomo messicano seduto sotto una palma che esercita un modo personale di vivere il tempo. Da gennaio 2019 Laura Gazzani si interroga sulla natura del solo coreografico. Per lei, l’esito di un lavoro di squadra in cui il performer che appare è uno solo. Perciò crede che se fare l’artista vuol dire ancora essere attivisti ed esportatori di un messaggio, è necessario che nel suo microcosmo debba esserci un movente che lo spinga a creare e a generare all’interno di esso macro cambiamenti alla realtà esterna. La domanda che muove questo lavoro è: “come poter trovare un proprio modo per coabitare in un sistema in cui le leggi per vivere esistono ma alcune sono invisibili, sottili, dette a bassa voce?”
In scena vediamo un corpo femminile, una danzatrice, dentro ad un lavoro che simboleggia la ricerca e la legittimazione della scelta nel cercare gli strumenti necessari alla sopravvivenza. Una danzatrice nel caos metropolitano concentrata nell’incontro/scontro con l’altro da sé. È Laura che si confronta con Pedro, è il pubblico che si confronta con l’artista. La decisione è repentina: la volontà di rompere il sistema per entrarci dentro. Esplorarlo a partire dalla ricerca delle direzioni.
LAURA GAZZANI
Danzatrice e autrice italiana. Si forma presso il M.A.S. di Milano e Leggere Strutture Art Factory a Bologna. Nel 2014 è ospite presso la William Forsythe Company (DE). Perfeziona la sua pratica a Los Angeles, Madrid (ES) e New York (USA). Come interprete collabora in Italia con Elena Giannotti, Lara Russo ed Anna Albertarelli e all’estero con la coreografa colombiana Meyling Bisogno, Sidra Bell e Ron Amit. Nel 2018 inizia il suo percorso da autrice. CoNfUse, in collaborazione con Melania Pallini, è il suo primo lavoro vincitore del bando Artists Crossing Cross Attic (Praga), accolto in residenza da H(abita)t Danza Urbana. Attualmente sono impegnate in w(hu)man. Nel 2019 crea in collaborazione con altre quattro artiste italiane Flying Carpet, un progetto sul sistema danza italiano e sostenibilità all'interno di Boarding Pass Plus Dance ed è co-ideatrice di G.R.A.P marche_sharing training, che propone uno scambio di training tra danzatori professionisti e più in generale artisti, nella Regione Marche. Nel 2020 ha fatto parte dell’incontro EDN (european dancehouse network) organizzato da Dansmakers Amsterdam come artista rappresentante della Lavanderia a Vapore. Ora sta lavorando a Pedro, il suo primo solo coreografico in collaborazione con Villa Nappi residenze/Marche Teatro, Santarcangelo Festival e Lavanderia a Vapore.
MARTEDÌ 11 AGOSTO MONICA CASADEI
ARTEMIS DANZA
I BISLACCHI OMAGGIO A FELLINI
coreografia, regia, luci e costumi Monica Casadei
musiche Nino Rota
produzione Compagnia Artemis Danza/Monica Casadei
coproduzione Festival VignaleDanza
in collaborazione con Fondazione Federico Fellini di Rimini
CID-Centro Internazionale Danza di Parma
con il contributo MiBACT, Regione Emilia Romagna-Assessorato alla Cultura e Cultura d’Europa
Provincia e Comune di Parma
I Bislacchi si ispira all’universo del cineasta Federico Fellini: i danzatori rievocano e reinventano immagini, scene e personaggi di alcuni film del grande maestro sulle celebri note di Nino Rota. In un’atmosfera ricca di poesia e sentimento, ma anche di energia e vigore, la danza e il teatro si intrecciano per ricreare il meraviglioso mondo di Fellini.
A distanza di anni dalla scomparsa di questo grande artista, sono ancora intatti il fascino meraviglioso del suo mondo di sogni a colori, la fantasia, la poesia, l’intelligenza e l’umorismo che ci ha lasciati in eredità; e i suoi personaggi, così veri e autentici… Con I Bislacchi ho cercato di far vivere a modo mio lo spirito di Fellini su di un palcoscenico, ispirandomi ai suoi film, come una filigrana in cui la poesia strizza l’occhio all’umorismo e la danza
trova la sua energia nelle musiche di Nino Rota. Monica Casadei