Teatro e Danza
28 Marzo 2020 ore 21Teatro Bramante Urbania (PU)071.2072439www.amatmarche.net
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Descrizione

di Flavia Mastrella, con Antonio Rezza
In applicazione a quanto stabilito dal DPCM Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri emanato nella serata del 4 marzo “Misure per il contrasto e il contenimento sull’intero territorio nazionale del diffondersi del virus COVID-19”, tutti gli spettacoli programmati da AMAT nei teatri delle Marche fino al 3 aprile sono sospesi.

Gli uffici stanno lavorando alla riprogrammazione delle date. Aggiornamenti, recuperi degli spettacoli e/o procedure di rimborso dei biglietti per i titoli cancellati saranno comunicati quanto prima attraverso i canali AMAT e riportati in evidenza sul sito www.amatmarche.net. e indicati in rosso nelle pagine delle singole stagioni.





Un intramontabile, geniale spettacolo di Antonio Rezza e Flavia Mastrella, Leoni d'oro alla carriera per il Teatro alla Biennale di Venezia 2018. Il radiologo esaurito fa le lastre sui cappotti dei pazienti mentre un essere impersonale oltraggia i luoghi della provenienza ansimando su un campo fatto a calcio. Io cresce inumando e disumando, inventando lavatrici e strumenti di quieto vivere. Il radiologo spossato avvolge un neonato con l’affetto della madre, un individualista piega lenzora a tutto spiano fino ad unirsi ad esse per lasciare tracce di seme sul tessuto del lavoro. Tre persone vegliano il sonno a chi lo sta facendo mentre il piegatore di lenzora, appesantito dal suo stesso seme, scivola sotto l’acqua che si fa doccia e dolce zampillare.  Io mangia la vita bevendo acqua rotta che è portavoce dell’amaro nascere, il piegatore di lenzora parte per la galassia rompendo l’idillio con il tessuto amato. Si gioca all’oca, parte il dado di sottecchio, Io si affida alla bellezza del profilo per passare sotto infissi angusti. Ogni tanto un torneo, un uomo che cimenta in imprese impossibili ma rese rare dalla sua enfasi, un ufo giallo scrutante esseri e parole, un visionario vede vulva nelle orecchie altrui. E Io, affacciato sul mondo terzo dove scopre che, tra piaghe e miseria, serpeggia l’appetito non supportato dalla tavola imbandita. Infine la catastrofe: Io si ridimensiona.

Luogo

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